18.08.2023 -VENERDI’ XIX SETTIMANA P.A. A – MATTEO 19,3-12 “Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli”.
«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo MATTEO 19,3-12
+ In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: “E’ lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?”. Ed egli rispose: “Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi”. Gli obiettarono: “Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e mandarla via?”. Rispose loro Gesù: “Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un’altra commette adulterio”. Gli dissero i discepoli: “Se questa è la condizione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi”. Egli rispose loro: “Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca “. Parola del Signore
Mediti…AMO
Sino al cap.18 Matteo ha mostrato come i discorsi di Gesù hanno segnato le varie fasi della progressiva costituzione e formazione della comunità dei discepoli attorno al loro Maestro.
Ora, nel capitolo 19,1, questo piccolo gruppo si allontana dai territori della Galilea e arriva nei territori della Giudea.
La chiamata di Gesù che coinvolge i suoi discepoli avanza ulteriormente fino alla scelta decisiva: l’accoglienza o il rifiuto della persona di Gesù.
Tale fase avviene lungo la strada che porta a Gerusalemme (capp.19-20), e infine con l’arrivo in città e presso il tempio (capp.21-23).
Tutti gli incontri che Gesù sperimenta nel corso di questi capitoli avvengono lungo questo percorso dalla Galilea a Gerusalemme.
Passando per la Transgiordania (19,1) il primo incontro è con i Farisei e il tema della discussione di Gesù con loro diventa motivo di riflessione per il gruppo dei discepoli.
La domanda dei Farisei riguarda il divorzio ed in particolar modo mette Gesù in difficoltà circa l’amore all’interno del matrimonio, la realtà più solida e stabile per ogni comunità giudaica.
L’intervento dei Farisei vuole mettere sotto accusa l’insegnamento di Gesù. Si tratta di un vero processo: Matteo lo considera come «mettere alla prova», «un tentare».
La domanda è davvero cruciale «…è lecito a un uomo ripudiare la propria donna per qualsiasi motivo?» (versetto 19,3).
Subito ci appare chiaro il tentativo maldestro dei Farisei di interpretare il testo di Dt 24,1 per mettere in difficoltà Gesù:
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«Quando un uomo ha preso una donna e ha vissuto con lei da marito, se poi avviene che ella non trovi grazia ai suoi occhi, perché egli ha trovato in lei qualcosa di vergognoso, scriva per lei un libello di ripudio e glielo consegni in mano e la mandi via da casa».
Questo testo aveva dato luogo lungo i secoli a innumerevoli discussioni: ammettere il divorzio per qualsiasi motivo. Si richiedeva solo un minimo di cattiva condotta.
Gesù risponde ai Farisei ricorrendo al testo di Gn 1,17 e Genesi 2,24, RIPORTANDO LA QUESTIONE ALLA VOLONTÀ PRIMARIA DI DIO CREATORE.
L’amore, che unisce l’uomo e la donna, VIENE DA DIO E PER TALE ORIGINE, UNIFICA E NON PUÒ SEPARARE.
Gesù cita Gn 2,24 «...l’uomo abbandonerà il padre e la madre e si unirà alla sua donna e i due saranno una sola carne» (19,5), è perché vuole sottolineare un principio singolare ed assoluto: è la volontà creatrice di Dio a unire l’uomo e la donna.
Quando un uomo e una donna si uniscono in matrimonio, è Dio che li unisce; il termine «coniugi» viene dal verbo congiungere, coniugare, vale a dire, che la congiunzione dei due partner sessuali è l’effetto della parola creatrice di Dio.
La risposta di Gesù ai Farisei raggiunge il suo culmine: il matrimonio è indissolubile nella sua originaria costituzione.
Gesù prosegue questa volta attingendo a Ml 2,13-16: ripudiare la propria moglie è rompere l’alleanza con Dio e secondo i profeti questa alleanza viene vissuta soprattutto dagli sposi nella loro unione coniugale (Os 1-3 e Is 1,21-26 e Ger 2,2 e 3,1.6-12 e Ez 16; 23 e Is 54, 6-10 e 60-62).
La risposta di Gesù appare in contraddizione con la legge di Mosè che concede la possibilità di concedere un attestato di divorzio.
Nel motivare la sua risposta Gesù ricorda ai Farisei: se Mosé ha accordato questa possibilità è per la durezza del vostro cuore, o, più concretamente, PER LA VOSTRA INDOCILITÀ ALLA PAROLA DI DIO.
La legge di Gn 1,26 e 2,24 non è stata mai modificata, ma Mosé è stato costretto ad adattarla a un atteggiamento di indocilità.
Pur in questa totale chiarezza, però, ci sono mille situazioni dentro cui ci veniamo a trovare, nelle quali, ben sappiamo, come certe volte, L’AMORE DIVENTA INFERNO.
Ben sappiamo come spesso abbiamo paura della parola “PER SEMPRE”, e di come pensavamo che l’amore fosse usare l’altro per riempire i vuoti e non affinché noi donassimo la nostra vita.
Eppure voler bene a qualcuno non significa cambiare le carte in tavola per trasformare le nostre cadute in diritti.
Certamente, ognuno di noi ha il diritto di poter sbagliare, ma non certo quello di cambiare nome alle cose.
In questo campo Gesù è estremamente chiaro, ma non per questo smette di amarci.
Fratelli e Sorelle, la chiamata all’amore di cui siamo fatti oggetto, non rientra in “relazioni ad una data scadenza”, ma in relazioni che ci spingono a ricercare il “PER SEMPRE”.
Ricordiamoci però che nessuno di noi è capace di relazioni così, e che solo il Signore può aiutarci a barcamenarci per rimanere fedeli a ciò che abbiamo scelto e a ciò che conta.
Detto questo però non dimentichiamoci che la vita è sempre più complessa di come delle volte tendiamo a catalogarla.
Certamente noi non possiamo cambiare la verità a seconda delle situazioni, MA OGNI SITUAZIONE ESIGE UN SUO MODO DI APPLICARE LA STESSA E UNICA VERITÀ.
E, in questo difficile contesto, viviamo questa nostra terrificante MODERNITÀ, COSÌ VERGOGNOSAMENTE “LIQUIDA”, dove nulla è “PER SEMPRE” e tutto ce lo giochiamo nella provvisorietà, nella mobilità, nella flessibilità.
E, in questa MODERNITÀ LA LOGICA È QUELLA DEL MERCATO, ALL’INTERNO DEL QUALE, TUTTO È NEGOZIABILE E I CONTRATTI SONO DI PER SÉ, esclusivamente, A TEMPO DETERMINATO.
Quando il contratto non è più conveniente, LO SI PUO’ ROMPERE.
E, SE NEL MERCATO IL PRINCIPIO FUNZIONA, ALLORA È LECITO ESTENDERLO ANCHE ALLE RELAZIONI UMANE TUTTE, RAPPORTI DI COPPIA COMPRESI?
Io credo che la situazione sia seria e che tanti i farisei, vanno presi sul serio, come, esattamente come sul serio, vanno presi oggi i matrimoni light, i contratti di coppia, i rapporti multipli, i matrimoni gay, eccetera. La loro logica è strettissima. Così stretta che ci viene da chiederci se sia anche disumana.
OPPURE CI DOBBIAMO CHIEDERE SE SIA DISUMANO CHI AFFERMA CHE LA VERITÀ SCRITTA NEL CUORE DELL’UOMO, NEL DNA DELL’ANIMA, È QUELLA DELL’UNIONE PER SEMPRE, STABILE E FEDELE.
Poi, certamente, dobbiamo riflettere su quale delle due opzioni l’uomo può davvero essere felice.
l farisei, appunto, vanno presi sul serio, perché per loro LA LEGGE non va presa sotto gamba, perché LA TORÀH è tutto.
E, all’interno della Toràh, Mosè ha consentito il ripudio.
Ora Gesù sostiene che l’unione tra uomo e donna è “...per sempre, e per volontà di Dio.
Fratelli e Sorelle, a chi non è “addentrato” nelle Scritture Sacre, io credo che nascano naturalmente tanti dubbi e tante domande, del tipo:
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ma come può “il Dio di Gesù Cristo” smentire “il Dio di Mosè”, se siamo di fronte ALLO STESSO DIO?
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Di conseguenza, ci viene da dire che, o Mosè o Gesù, qualcuno dei due certamente sbaglia.
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Ma noi sappiamo bene che Mosè non può sbagliarsi…
Per una migliore comprensione dell’egotesto, dobbiamo evidenziare che, per GESÙ, NON TUTTO QUELLO CHE È SCRITTO NELLA LEGGE, ALLA QUALE SI ATTRIBUISCE AUTORITÀ DIVINA, È REALMENTE PAROLA DI DIO.
Essa, in parte è cedimento alle nefandezze umane.
Rifacendosi non al Dio legislatore di Mosè, ma al Dio-amore della creazione, Gesù dice che un uomo e una donna lasciano la sicurezza che possono dare il padre e l’amore incondizionato della madre, quando sono sicuri di aver trovato il loro cammino, e si uniscono in matrimonio.
E, in questo il matrimonio, essi diventano una carne sola, ovvero una “sarx” (termine che indica la persona mortale).
E NESSUNO PUÒ SEPARARLI, PERCHÉ LA SEPARAZIONE SAREBBE COME MUTILARE LA CREAZIONE DI DIO E LORO STESSI.
E’ l’amore l’opzione fondamentale del matrimonio, ove esso decade, decade l’unione.
Tutto Il resto che fa di una separazione un peccato, è una aggiunta di uomini, per confermare il potere religioso sulla società civile.
E questo Gesù spiega AI FARISEI, ABITUATI ALL’APPLICAZIONE MECCANICA, AUTOMATICA, PEDISSEQUA DELLA LEGGE, IN UNA LOGICA DIVINA, CHE PER ESSI È DIFFICILMENTE COMPRENSIBILE, chiamandoli a uno sforzo intellettuale sovrumano, INVITANDOLI, in sostanza, AD UNA MEDIAZIONE CULTURALE.
Spiega quindi ai Farisei, che LA LEGGE DIVINA deve fare i conti con la capacità degli uomini, e della loro società, di comprenderla e accoglierla.
E dice “…è vero, in passato Dio si è fatto mediatore, ma solo “per la durezza del vostro cuore”.
Ma adesso, però, sono arrivati “cieli nuovi e tempi nuovi” e TUTTO SI DEVE FARE COME VA FATTO, SECONDO VERITÀ, SOPRATTUTTO, COME ERA “DAL PRINCIPIO”.
Ragioniamoci sopra…
Il Signore IDDIO ti Benedica
E tu Prega il Signore per me… Fratello che Leggi…
…e ti prego di condividere se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!