“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo GIOVANNI 8,1-11
+ In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adultèrio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». Parola del Signore
Mediti…AMO
Tutti gli Evangeli, icona di ogni fiume, portano verso di noi i detti e gli atti di Gesù, sospinti dalla corrente dello Spirito: tutto ciò che viene da loro, DA QUESTO FIUME DI GRAZIA, ci fa incontrare quel Gesù, di cui Giovanni scrive:
- “venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato poitere di diventare figli di Dio“.
E NOI, COME SEMPRE, SIAMO QUI PER ACCOGLIERE DA DISCEPOLI, QUELLA PAROLA DI DIO, CHE CI RENDE SUOI FIGLI.
E, in questo contesto, Gesù insegna sul monte degli Ulivi e, in seguito, nel tempio, dove raduna attorno a sé persone diverse, alcune che lo ascoltano volentieri e attentamente, altre che tentano a loro modo di raggirare la legge e l’autorità.
Ma, sia gli uni che gli altri, ricevono una lezione.
Gli scribi tendono una trappola a Gesù conducendo da lui una donna sorpresa in adulterio, ma Cristo ribadisce il valore e l’immutabilità delle leggi e delle esigenze divine, mostra come ci si deve comportare col peccatore, di cui rispetta la dignità umana:
- “Donna….neanch’io ti condanno, va’ e d’ora in poi non peccare più”.
Ecco le premesse del Vangelo di oggi: il male è male, il peccato è peccato, ma l’uomo è chiamato costantemente alla santità.
Deve continuamente operare in sé il passaggio dall’uomo vecchio, cioè dal peccatore, all’uomo nuovo, rigenerato dall’acqua e dallo Spirito.
Non c’è nessuno al mondo che sia senza peccato, ma tutti dobbiamo impegnarci in modo solidale sulla via del ritorno a Dio.
È interessante il racconto che il quarto Evangelista ci regala.
Ci mette di fronte ad una peccatrice, rappresentata da una donna colta in flagrante adulterio.
Ovviamente dell’amante, VOLUTAMENTE, non c’è traccia, pur se la Legge dice:
- Deuteronomio 22,22.24 “Quando un uomo verrà colto in fallo con una donna maritata, tutti e due dovranno morire: l’uomo che ha peccato con la donna e la donna. Così toglierai il male da Israele. condurrete tutti e due alla porta di quella città e li lapiderete così che muoiano: la fanciulla, perché essendo in città non ha gridato, e l’uomo perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così toglierai il male da te”.
E emerge, purtroppo in questo testo, l’uso strumentale, maschilista e sprezzante, che si fa di questa donna, che possiamo immaginare terrorizzata e senza nessun sostegno, che si sente prossima aIla terribile condanna a morte per lapidazione.
Bisogna però anche dire che:
- l profeta Ezechiele (16, 38 e 40), dice “Ti infliggerò la condanna delle adultere e delle sanguinarie… Poi ecciteranno contro di te la folla, ti lapideranno e ti trafiggeranno di spada”.
- Il Libro del Levitico 20,10, dice “Se uno commette adulterio con la moglie del suo prossimo, l’adùltero e l’adùltera dovranno esser messi a morte”.
II popolo di Dio, ogni popolo, è raffigurato in quell’adultera che sta davanti al Signore, che ha abbandonato PER UNA VITA FUTILE E INFEDELE.
Dice il Salmo 115 “….ogni uomo è inganno“, a cui fa eco la lettera ai romani, che ci ricorda la consapevolezza che ogni uomo è peccatore.
Comunque, a nessuno importa la sua coscienza, MEN CHE MENO LA SUA ANIMA.
Quale occasione per quel mondo “farisaico”, che ha una ghiotta occasione per mettere in imbarazzo quel Nazzareno dalle larghe vedute.
Che farà:
- può forse esplicitamente trasgredire la Legge?
- Può forse obbligare a farlo?
- Può forse ignorare le precise prescrizioni della Legge, riguardanti donne come quella, inesorabilmente condannate alla lapidazione per custodire il sommo valore della famiglia E, ma non si dice, DEL DOMINIO MASCHILE?
No, certo.
Ma, d’altro canto, se non cambierà le indicazioni di Mosè, a malincuore, la farà uccidere, COSA NE SARÀ DELLA COMPASSIONE?
Bella trappola, non c’è che dire.
E Gesù, come di fronte a Pilato, tace!
Non accetta l’uso di una persona per quei fini, e nemmeno il loro linguaggio polemico e aggressivo.
Di più: scrive con il dito per terra: il suo linguaggio, in questo caso scritto, non era quello degli scribi e dei farisei.
Ma scrive sul selciato del tempio il suo dolore e la sua amarezza, ovvero scrive come è stata ridotta quella Legge, in origine data PER AMORE, E PER AMORE, SCRITTA COL DITO DI DIO NEL CUORE DELL’UOMO!
E il maestro dice: certo, è una peccatrice, MA LO È COME TUTTI, e allora?
Gesù chiede la verità in chi giudica, e la compassione, e tace, finché non rimase solo con lei là il mezzo, mostrando QUELLA FORZA DELLA PAROLA, CHE LI AVEVA ALLONTANATI.
L’AMORE DIVINO CHE ERA NELLA PAROLA -GRONDANTE DI MISERICORDIA- DI QUEL MAESTRO DISARMATO, CHE AVEVA DISARMATO QUEI CUORI PIENI DI RABBIA, DI VIOLENZA E DI INGANNO.
E soggiunse “…ora va… e d’ora in poi, non peccare più“. E ancora, le disse “…neanch’io ti condanno“.
E corrono alla nostra mente quelle parole che Gesù aveva detto a Nicodemo:
- “Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di Lui“.
Mostrando che la ragione e il frutto dell’INCARNAZIONE DI DIO, ABITA NELLA MISERICORDIA.
Fratelli e Sorelle, Gesù non permette che qualcuno FACCIA USO della LEGGE DI DIO per condannare il fratello o la sorella, quando la persona stessa che condanna è un peccatore.
Questo episodio rivela che Gesù è la luce che fa brillare la verità.
Il Signore fa apparire ciò che esiste nel più intimo di ognuno di noi.
E, alla luce della SUA PAROLA, coloro che sembravano i difensori della legge, si rivelano pieni di peccato e, dopo averne preso atto, se ne vanno, cominciando dai più anziani.
E la donna, considerata colpevole e meritevole della pena di morte, RIMANE IN PIEDI DAVANTI A DIO, ASSOLTA, REDENTA E RECUPERA LA SUA DIGNITÀ:
- “19 E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. 20 Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. 21 Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio. (Gv 3,19-21).
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!