17 maggio 2024 VENERDI’ 7’ SETTIMANA DI PASQUA B – GIOVANNI 21,15-19 “…ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi”.
“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo GIOVANNI 21,15-19
+ In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi». Parola del Signore
Mediti…AMO
Siamo ormai vicini alla Pentecoste.
Nel corso della Quaresima la selezione dei vangeli del giorno continua l’antica tradizione della Chiesa.
Tra Pasqua e Pentecoste, si legge il vangelo di Giovanni, e al termine di questo tempo, che ormai volge al declino e apre all’alba del Tempo Ordinario, ritorneremo al vangelo di Marco.
Nelle settimane del Tempo Ordinario, la liturgia procede ad una lettura cursiva del vangelo di Marco (dalla 1ª alla 9ª settimana del tempo ordinario), di Matteo (dalla 10a alla 21ª settimana del tempo ordinario) e di Luca (dalla 22ª alla 34ª settimana del tempo ordinario).
Ed è quindi, ora, l’Evangelo di Giovanni, che ci accompagna, nel raccontarci l’epilogo della faticosa conversione alla gioia di Pietro.
La scena evoca l’altra pesca miracolosa, dopo la quale Gesù disse a Pietro che sarebbe diventato pescatore di uomini (Lc 5,1-11).
Questo nuovo racconto (Gv 21,1-14) prefigura la moltitudine di popoli che l’apostolato della Chiesa guadagnerà a Cristo; e in questa dimensione ecclesiologica si inserisce il brano successivo, che narra il conferimento del primato della Chiesa a san Pietro (Gv 21,15-19).
E, dopo la pesca miracolosa sul lago di Tiberiade, Gesù si manifesta a Pietro in particolare, anche se questi non ha ancora superato il limite del suo tradimento, che rappresenta una sconfitta per lui, talmente umiliante, che non gli permette di gioire della gioia del suo Signore.
Ecco perché il Signore lo chiama da una parte e gli chiede di vedere dentro il proprio cuore.
E, per due volte, gli chiede di corripondere al suo Signore un amore totale, ma, come sappiamo, per due volte Pietro risponde di essere capace a di donargli solo l’amore dell’amico.
Tutte le sue certezze si erano sciolte come neve al sole, tanto che, quell’uomo forte, che avrebbe dovuto rassicurare i suoi fratelli, si era rivelato essere il più debole.
E la risurrezione non lo aveva coinvolto più di tanto, come se fosse schiacciato dal suo tradimento.
Era come se la risurrezione del Cristo non lo riguardasse e, quell’evento glorioso, non avesse in sé la potenza necessaria per scalfire la sua delusione.
Perciò Pietro sarà infatti l’ultimo a convertirsi alla gioia, ecco perché la liturgia ce lo indica come modello da seguire, alla fine del nostro cammino pasquale.
Pietro si è dimostrato fedele ed infedele, sciocco ed intelligente allo stesso tempo.
Eppure la scelta di Gesù non cambia.
Lo vuole capo e pastore del gregge, lo vuole pescatore di uomini e capo della nascente comunità cristiana, capo della sua Chiesa.
In contrasto con le tre negazioni di Pietro durante la passione, Gesù, da Buon Pastore, cura le sue ferite offrendogli tre nuove opportunità di farsi dire “…tu sai che ti voglio bene” (Gv 21,15.16.17).
Non lo vuole perfetto e infallibile, ma desidera che sia consapevole di essere stato “perdonato”.
Lo desidera umile, abbandonato e per questo fedele.
E, per arrivare a questo risultato, il Signore modifica la sua richiesta, mostrando inequivocabilmente che è sempre Dio che ci viene incontro.
E di fronte a quest’ultima richiesa del maestro, Pietro, confuso, fa un’ulteriore professione di Fede, perché scopre che il suo limite non impedisce a Dio di manifestarsi attraverso di lui.
Finalmente ora Pietro è pronto, saprà accogliere e rassicurare tutti i fratelli nella Fede, che cammineranno lungo le strade della storia della salvezza.
Ora finalmente è diventato quel fratello, consapevole del proprio limite, che sa capire le debolezze degli altri, e può rassicurarli nella loro fragilità umana.
Perché ha capito che il mistero pastorale che è chiamato a svolgere nella Chiesa, ha la sua sorgente in Cristo: e pascere il gregge è un atto di amore verso di Lui.
Pietro non potrà più andare dove vuole: perché non è più padrone del proprio tempo, come non è più padrone di se stesso.
Quando Gesù gli dice che “…quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi” (Gv 21,18) sta alludendo al martirio di Pietro, che morirà anch’egli sulla croce come il Maestro.
Ed è in questa morte a se stesso e di se stesso, per il gregge che gli è affidato, che il pastore glorifica Dio: manifesta l’amore del Padre che salva.
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!