17.07.2023 – LUNEDI’ XV SETTIMANA P.A. A – MATTEO 10,34-11,1 “Sono venuto a portare non pace, ma spada”.
«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo MATTEO 10,34-11,1
+ In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa. Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa». Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città. Parola del Signore
Mediti…AMO
La lettura di questo passo del Vangelo, che presenta da un lato le forti esigenze e dall’altro le dolci promesse per chi segue Gesù, mi richiama alla mente una poesia di Paul Claudel, in cui il poeta si domanda come venga a noi la GRAZIA.
Claudel risponde che la GRAZIA viene in modo attraente, idillico, e viene anche come fuoco che incendia la casa.
Questa è una poesia che Claudel scrisse per i lebbrosi di un ospedale, con l’intenzione di confortarli: il male può essere grazia, dura, forte, ma penetrante fino in fondo, come una spada.
E Gesù dice: “Vi porto la spada, la separazione, la croce, il “perdere la vita” “: un amore a imitazione del suo amore di crocifisso.
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“Non sono venuto a portare pace, ma una spada… Chi ama il padre o la madre, il figlio o la figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue non è degno di me...”.
Al Signore non manca certo il dono della chiarezza.
Dopo avere inviato i suoi si preoccupa di prepararli alle difficoltà e alle persecuzioni che inevitabilmente dovranno affrontare…
E ricorda di non essere venuto per dare carezze e per proporre una fede annacquata e fondata sul buon senso, ma di voler portare il fuoco sulla terra.
La PAROLA, allora, diventa davvero una spada che ci taglia a metà, che ci giudica, che ci porta a sviscerare le nostre tenebre.
Ma ne vale la pena, sostiene il Signore e ci ricorda che più dei rapporti familiari, più dell’appartenenza ad un clan, più di un’esperienza sentimentale, far parte del Regno, convertire il proprio cuore alla novità di Dio ci mette davanti ad un modo nuovo di vedere le cose.
E la ricompensa sarà infinitamente sovrabbondante: chi accoglie i suoi discepoli, chi accoglie “questi piccoli che credono” e LUI, accoglie il PADRE.
“Verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui“, scrive Giovanni nel quarto Evangelo.
E nulla andrà perduto: anche un bicchiere di acqua dato per amor suo avrà la sua ricompensa.
Sono i due aspetti che dobbiamo accogliere per essere veri discepoli di Gesù: sofferenza e promessa di gioie che mai entrarono in cuore d’uomo.
Ma andiamo avanti e cerchiamo di capire bene.
Il Vangelo porta divisioni, perché chi è in Cristo ha la luce in sé, mentre chi è nelle tenebre, e non vuole la luce, odia la luce.
Questo non può fare altro che creare grandi e dolorose divisioni.
Il fatto triste è che spesso il peccato in coloro che rifiutano Cristo li spinge ad avere forti contrasti con chi appartiene a Cristo.
Quindi, in questo passo, Gesù ci sta avvertendo che dobbiamo aspettarci situazioni che produrranno dolorose divisioni con persone con le quali prima avevamo un bel rapporto.
Seguire Cristo ci porterà a perdere certi rapporti, perfino con persone importanti per noi.
Questo perché siamo nella luce, mentre loro preferiscono le tenebre.
Analizziamo allora un discorso che apparentemente è assurdo:
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“…non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra: sono venuto a portare non pace, ma spada!” (Matteo 10,34).
nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro della separazione che li divideva»?
essere venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera» (Matteo 10,35).
Ma non è lo stesso Gesù che, al discepolo pronto a colpire con una spada un servo del sommo sacerdote nel Getsemani, dirà senza esitazione:
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«Rimetti la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, di spada periranno» (26,51-52)?
È, perciò, evidente che la dichiarazione posta all’interno del cosiddetto “Discorso missionario” di Gesù, il secondo dei cinque grandi discorsi incastonati nel Vangelo di Matteo, SIA DA INTERPRETARE IN CHIAVE METAFORICA E NON LETTERALE.
Quest’ultima, tra l’altro, risulterebbe in palese contrasto con il messaggio costante di Cristo che invitava il suo discepolo persino a porgere l’altra guancia a chi lo schiaffeggiava (Mt.5,39).
Nello stesso modo sarà da interpretare anche l’episodio riferito da Luca durante l’ultima cena quando, a sorpresa, Gesù inviterà i suoi discepoli a vendere il mantello per comperare una spada.
Egli intendeva in questo modo metterli in tensione: l’impero delle tenebre stava per celebrare il suo trionfo, non si poteva rimanere inerti, era necessario ingaggiare una lotta con il Male.
Che l’equivoco fosse, però, in agguato appariva già in quella sera.
Signore, ecco qui due spade!»
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basta!» (Luca 22,35-38).
Qual è, allora, il significato vero dell’evocazione della spada sulle labbra di Cristo?
LA RISPOSTA È SEMPLICE: LA SCELTA PER IL VANGELO È COSTOSA IN TERMINI DI IMPEGNO NELLA VITA.
Egli sarà un segno di contraddizione» (Luca 2,34).
La sua presenza nel mondo non sarà indolore, e la sua PAROLA sarà come «una spada a doppio taglio che penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito », ci racconta la lettera agli Ebrei 4,12.
E ognuno di noi deve BEN COMPRENDERE CHE, dall’incontro con LUI non si potrà uscire indenni.
È, poi, suggestiva la raffigurazione del Cristo che l’Apocalisse dipinge in apertura al libro.
il soffio delle labbra (del re Messia) ucciderà l’empio», cancellando il Male.
Ed è per questo che nell’armatura simbolica del cristiano, descritta da Paolo di Tarso, nella Lettera agli Efesini (6,11-17) C’È ANCHE «LA SPADA DELLO SPIRITO, CHE È LA PAROLA DI DIO».
E, Fratelli e Sorelle, mi piace concludere riportando un mirabile estratto dalle “17 QUESTIONI SUL VANGELO DI MATTEO” del Santo vescovo di Ippona, Agostino:
“3. NON CREDIATE CHE SIA VENUTO A RECARE LA PACE SULLA TERRA. NON SONO VENUTO A RECARE LA PACE MA LA SPADA. SONO VENUTO INFATTI A SEPARARE L’UOMO DA SUO PADRE: cosa che avviene quando uno rinunzia al diavolo, che antecedentemente era stato suo padre.
E LA FIGLIA DA SUA MADRE, cioè il popolo di Dio dalla città terrestre, intendendo con essa la disgraziata struttura sociale dell’umanità, che la Scrittura chiama ora Babilonia, ora Egitto, ora Sodoma o in altre ed altre maniere.
E LA NUORA DALLA SUOCERA, cioè la Chiesa dalla Sinagoga, anche se questa partorì secondo la carne Cristo, sposo della Chiesa. Tale divisione poi si effettua mediante la spada dello Spirito, che è la parola di Dio.
E I DOMESTICI DELL’UOMO DIVERRANNO SUOI NEMICI. Li chiama domestici perché antecedentemente condivideva con loro lo stesso genere di vita” (n.3).
Ragioniamoci sopra…
Il Signore IDDIO ti Benedica
E tu Prega il Signore per me… Fratello che Leggi…
…e ti prego di condividere se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!