“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo MATTEO 11,20-24
+ In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!». Parola del Signore
Mediti…AMO
Dopo “il discorso missionario” rivolto da Gesù ai discepoli (Mt 10), nel vangelo secondo Matteo leggiamo una sezione narrativa che ci testimonia l’esistenza intorno a Gesù stesso di un clima di tensione e di contraddizioni alla sua persona (Mt 11-12).
Il “discorso missionario” invita la Chiesa a mettersi in cammino per seminare la bella notizia (Mt 10, 1-41).
E, nel frattempo, Gesù conosce anche il rifiuto da parte di coloro ai quali si sentiva inviato per portare la-PAROLA DI DIO e si chiede come mai quella generazione che ha rifiutato Giovanni, asceta rigorista, rifiuti anche Lui, che invece ha mostrato un volto misericordioso, accogliente e solidale verso i peccatori (Mt 11,16-19).
Purtroppo il contesto nel quale la Chiesa vive la sua missione è quella di un’umanità che guarda con diffidenza e non si lascia convincere nemmeno dai miracoli della carità.
E, dinanzi ad una chiusura così ostinata, Gesù non può restare in silenzio.
Il rispetto dell’altrui libertà non può dimenticare il dovere di ammonire coloro che sbagliano.
Proprio le città in cui Gesù aveva fatti azioni prodigiose, come Corazin e Betsaida, le “sue città”, da lui evangelizzate, NON HANNO DATO SEGNI DI CONVERSIONE ( Mt 11,20-24)… infatti, lo spazio in cui Gesù si mosse durante quei tre anni della sua vita missionaria era davvero piccolo.
Solo pochi chilometri quadrati lungo il Mare di Galilea attorno alle città di Cafarnao, Betzaida e Corazinù, e in questo spazio così ridotto Gesù fece la maggior parte dei suoi discorsi e miracoli.
Venne a salvare tutta l’umanità, e quasi non uscì dallo spazio limitato della sua terra, dove Gesù dovette constatare che la gente di quelle città non volle accettare il messaggio del Regno e non si convertì.
Perché quelle città si irrigidirono nelle loro credenze, tradizioni e costumi e non accettarono l’invito di Gesù a cambiare vita.
Ma cerchiamo di capire bene.
Il rimprovero di Gesù consta di due immagini che egli mette in parallelo:
Prima le due città della Galilea, Corazin (i Vangeli non dicono nulla di preciso sul miracolo che vi si sarebbe prodotto) e Betsaida (Gesù vi guarisce il cieco: Mc 8,22-26 ed è di là che vengono gli apostoli Filippo, Andrea e Simone), sono paragonate a due città empie: Tiro e Sidone.
Poi Cafarnao (che fu a lungo teatro delle attività di Gesù) è paragonata a Sodoma, città distrutta da Dio (Gen 18,16-19,29) a causa dell’immoralità dei suoi abitanti.
– Matteo 11,21-24: Corazin, Betzaida e Cafarnao sono peggiori di Tiro e Sidone. Nel passato, Tiro e Sidone, nemici ferrei di Israele, maltrattarono il popolo di Dio.
Per questo furono maledette dai profeti (Is 23,1; Ez 26,3; 27,2; 28,2; Am 1,10).
Ed ora Gesù dice che queste città, simboli di tutta la malvagità, si sarebbero già convertite se in esse si fossero realizzati tutti i miracoli avvenuti a Corazin ed a Betzaida.
La città di Sodoma, simbolo della peggiore perversione, fu distrutta dall’ira di Dio (Gen 18,16 a 19,29), e Gesù dice che Sodoma esisterebbe fino ad oggi, poiché si sarebbe convertita se avesse visto i miracoli che Gesù fece a Cafarnao.
Oggi ancora viviamo questo stesso paradosso, in quanto, molti di noi, che siamo cattolici fin da bambini, ci siamo radicati in troppe solide convinzioni, tanto che nessuno è capaci di convertirci.
E in alcuni luoghi, il cristianesimo, invece di essere fonte di cambiamento e di conversione, diventa il rifugio delle forze più reazionarie della politica del paese.
Mi piace sottolineare che l’evangelista riporta un giudizio severo che Gesù rivolge a coloro che lo hanno visto all’opera.
“Cominciò a rimproverare” (ērxato oneidízein): non si tratta di un’improvvisa e isolata manifestazione di collera, ma di un annuncio che appartiene al bagaglio del missionario.
Il verbo “rimproverare” non traduce in pienezza la forza delle parole.
Infatti, lo stesso verbo [oneidízo], in tutte le altre referenze del NT, viene sempre tradotto con “insultare”.
Ad esempio “…Beati voi, quando vi insulteranno” (Mt 5,11).
Leggiamo anche che uno dei ladroni, crocifissi con Gesù, “lo insultava” (Lc 23,39).
Non si tratta perciò di un semplice rimprovero ma di un giudizio molto pesante, come se il Signore dicesse: “Avete perso una grande occasione, non avete capito niente!”.
In fondo è quello che il Risorto dice ai discepoli che vanno verso Emmaus “Stolti e tardi di cuore a credere alla Parola dei Profeti!” (Lc 24,25).
Ecco allora che il Maestro e Signore, rivolge questa PAROLA severa a quelle città nelle quali egli ha compiuto prodigi, e all’interno delle quali i segni di Dio forse hanno suscitato un iniziale stupore, ma non hanno generato un’autentica conversione.
E nemmeno noi continuiamo a convertirci… e a nulla ci servono i miracoli quotidiani che Dio fa per noi…MANCO LI VEDIAMO!
Non vediamo il miracolo di un fiore che germoglia da un piccolo seme, magari spaccando la durezza dell’asfalto, ne’ ci innamoriamo della goccia di rugiada che riflette i raggi del sole, ne’ rimaniamo a bocca aperta al miracolo di un bimbo che si apre alla vita…
Miracoli che non siamo abituati, ne’ vogliamo più vedere, che invece ci parlano inequivocabilmente di un Altro che è bellezza, ordine, potenza, ma che soprattutto è AMORE.
Come nemmeno vogliamo aprire gli occhi e il cuore ai miracoli della GRAZIA: ovvero ai Sacramenti, che operano in noi fino ad elevarci alla sfera del divino, e a cui quasi sempre ci si accosta con eccessiva disinvoltura, o peggio ancora, per scontata abitudine.
Basti pensare al prodigio dell’Eucaristia, a quel Pane che ora posso stringere tra le mani e che è il Figlio di Dio, Dio stesso così annientato per me, per amore, presente davanti a me IN CORPO, ANIMA, SANGUE E DIVINITA’.
Ci sarebbe da tremare di trepidazione di santo timore, invece ci si accosta con una buona dose di superficialità.
Il rimprovero rivolto da Gesù ai suoi ascoltatori di allora non ha perso la sua ragion d’essere per noi cristiani del III Millennio.
Ai Giudei di allora Gesù rimproverava il fatto di sentirsi al sicuro perché erano “figli di Abramo”.
A noi, oggi, rimprovera di sentirci a posto perché:
- in una società scristianizzata come la nostra, noi siamo “credenti”, cioè sacramentalizzati…
- ma ci dimentichiamo che il Sacramento non ci esime dal dovere di una conversione continua, perché mai saremo pienamente ciò che dobbiamo essere “perfetti come è perfetto il Padre nostro che è nei cieli”.
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!