16.10.2023 – LUNEDI’ XXVIII SETTIMANA P.A. A – LUCA 11,29-32 “…non sarà dato alcun segno a questa generazione”.
«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo LUCA 11,29-32
Mediti…AMO
“Questa generazione è una generazione malvagia”.
Certamente vediamo che Gesù non pesa le parole, non cerca quelle più amabili.
Anzi, in questo caso usa quelle più dure perché vuole scuotere l’indifferenza di un popolo che non si apre ALLA GRAZIA,e non riconosce e non accoglie quella luce che Dio ha inviato.
Si trova di fronte ad un popolo CHE RENDE GLORIA A DIO ATTRAVERSO LA LITURGIA MA DI FATTO NON PRATICA I COMANDAMENTI.
L’aggettivo “malvagio” fa pensare ai pagani che non hanno conosciuto Dio (Rm 1,29), e ricorda quella debolezza che dimora in ogni uomo, la sua fragilità (Mc 7,22).
GESÙ ACCUSA ISRAELE DI NON AVERE FEDE PERCHÉ PRETENDE DI VERIFICARE LA PAROLA DI DIO, CHIEDENDO DI VEDERE SEGNI INCONTROVERTIBILI, A RIPROVA (11,29).
Pretende segni eclatanti capaci di sciogliere ogni dubbio
Purtroppo Israele, ma anche noi dimentichiamo che la Scrittura ammonisce l’uomo, ricordandogli che “...Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili” (1Pt 5,6).
La verità è nascosta, può trovarla solo chi la cerca con umiltà, solo chi vive nella sua carne l’inquietudine, chi ha fame e sete di giustizia, chi sperimenta veramente il vuoto interiore.
Ma chi, al contrario, chiede e attende un segno, restando comodamente seduto a tavola, chi non accetta la fatica della ricerca, chi non crede che sia possibile trovare qualcosa … costui resterà deluso.
Ecco allora, Fratelli e Sorelle, che, per la prima volta, siamo di fronte ad una sfumatura interessante, che ridefinisce LA MALVAGITÀ, CHE, IN QUESTO CASO, NON CONSISTE NEL FARE IL MALE, MA NELL’ESSERE CHIUSI ALLA LUCE DI DIO.
È ovvio che questo atteggiamento alla lunga conduce a compiere scelte non conformi e anzi opposte alla Parola di Dio.
E, a questa folla che si accalca, ma non è pronta ad accogliere la luce, e forse neppure lo desidera, Gesù annuncia che “...non sarà dato loro nessun segno”.
Non sarà dato il segno che la gente chiede, un segno dal Cielo.
Ne hanno già ricevuti abbastanza.
Dio vuole la salvezza di ciascuno ma non vuole convincerci a tutti i costi.
La ricerca di segni sembra a volte caratterizzare la ricerca di Dio.
Qui la ricerca non è più sinonimo di comprensione.
ED È SEMPRE DANNOSO CERCARE UN SEGNO, PERCHÈ IL SEGNO CHIUDE SEMPRE UN SIGNIFICATO IN UN SIGNIFICANTE.
Ogni altro segno ritenuto come da Dio, È IDOLATRIA, INVENZIONE “AD HOC””, IMMAGINAZIONE.
E Gesù si scaglia contro quelle persone che cercano segni, tanto che rifiuta ogni loro pretesa, rispondendo che «…non sarà dato loro altro segno, se non il segno di Giona».
IN LUCA, diversamente da Matteo, IL SEGNO DI GIONA non È la risurrezione, ma LA PREDICAZIONE DI GESÙ, IL SUO VANGELO, LA SUA PAROLA.
Gli abitanti di Ninive non hanno domandato un segno, né non sono rimasti chiusi nelle loro convinzioni.
Al contrario, si sono lasciati toccare dalla parola inerme del profeta Giona, e hanno riconosciuto, in quella presenza scomoda, E IN QUELLA PAROLA DI DIO, che annunciava la distruzione della città, una luce di verità, ED HANNO ACCETTATO DI CAMBIARE IL LORO STILE DI VITA, ALLA LUCE DI QUELLA AUTOREVOLE PAROLA.
Ma noi abbiamo superato la predicazione del Profeta Giona, perché ci troviamo davanti a Qualcuno molto «più grande di Giona» (Lc 11,32), che sta predicando, IN OGNI TEMPO, a tutti noi LA CONVERSIONE: LO STESSO SIGNORE NOSTRO GESÙ CRISTO.
Di conseguenza, la nostra conversione dovrebbe essere molto, molto più convincente.
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Ecco la differenza sostanziale e determinante, fratelli e sorelle.
Il miracolo può essere una scorciatoia, un’emozione che – una volta passata – ci lascia fermi nella nostra indifferenza.
Attenti, a non correre dietro ai presunti miracoli, ma a riconoscere l’unico grande segno che il Cristo ci ha lasciato: il segno di Giona.
Giona profeta, venne inghiottito da un pesce in mare aperto e poi ributtato sulla terra per compiere la sua missione secondo la parabola che lo descrive.
Così Gesù resterà per tre giorni nel ventre della morte prima di ritornare in vita.
PERCHÈ LA RESURREZIONE È IL GRANDE SEGNO DA RICONOSCERE, LA GRANDE NOVITÀ DELLA FEDE.
Spesso, noi uomini, affamati di miracoli e segni, poniamo delle condizioni a Dio, MA SE LA FEDE È OBBEDIRE ALLA VOLONTÀ DI DIO, il contrario della fede, è la pretesa che Dio obbedisca a noi.
Fratelli e Sorelle, il segno di Giona, come ho già accennato, È LA PREDICAZIONE E LA PAROLA.
E questa è IL PRIMO GRANDE DONO, UN AMBITO DI LIBERTÀ IN CUI DIO SI PROPONE.
Il secondo segno di cui ci parla il vangelo È LA PRESENZA DEL DIO VIVO, DI GESÙ CRISTO IN MEZZO A NOI PER LA NOSTRA SALVEZZA
La Sua presenza, la Sua persona, il Suo volto, sono l’unico vero segno che se accolto, ogni momento della nostra vita, e quando ciò avviene, DIVENTA SEGNO PERCHÈ SI ENTRA IN UNA VERA COMUNIONE, IN UNA VERA STRETTA RELAZIONE D’AMORE CON LA PERSONA DI GESÙ.
I segni vanno vanno presi, non pretesi.
Vanno contemplati, non violati.
E Gesù ci chiede un atteggiamento di fondo per comprendere i segni: LA NOSTRA CONVERSIONE.
PERCHÉ IL SEGNO C’È GIÀ, È LUI, IL SIGNORE NOSTRO GESÙ CRISTO! IL FIGLIO DI DIO!
Ma i nostri occhi sono incapaci di riconoscerlo.
Per questo SIAMO una generazione malvagia.
SANT’AMBROGIO, VESCOVO DI MILANO, nel “DE VIRGINITATE”, al n.99, diceva:
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Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!