16.09.2022 VENERDI’ SANTI CORNELIO E CIPRIANO – LUCA 8,1-3 “C’erano con lui i Dodici e alcune donne che li servivano con i loro beni”.
… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. In illo tempore: dixit Iesus…
Vedere approfondimenti sul nostro sito WWW.INSAECULASAECULORUM.ORG
Dal Vangelo secondo LUCA 8,1-3
In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni. Parola del Signore
Mediti…AMO
Oggi la Chiesa celebra la Memoria dei santi martiri Cornelio, papa, e Cipriano, vescovo, dei quali il 14 settembre si ricordano la deposizione del primo e la passione del secondo.
Mentre oggi, il mondo cristiano, li loda con una sola voce come testimoni di amore per quella verità che non conosce cedimenti, da loro professata in tempi di persecuzione davanti alla Chiesa di Dio e al mondo.
CORNELIO (210 c. – 253), pontefice e pastore di animo grande e misericordioso, molto operò per il recupero e la riconciliazione dei cristiani che avevano ceduto alle persecuzioni, mentre difese l’unità della Chiesa contro gli scismatici novaziani, confortato dalla solidarietà di san Cipriano.
Morì a Civitavecchia (Roma), esiliato dall’imperatore Gallo, e fu sepolto nel cimitero di Callisto.
CIPRIANO (Cartagine, Tunisia, 210 c. – Sesti, presso Cartagine, 14 settembre 258), convertitosi dal paganesimo nel 245, divenne vescovo di Cartagine nel 249.
Fra i massimi esponenti, insieme a Tertulliano, della prima latinità cristiana, nel suo magistero diede un notevole contributo alla dottrina sull’unità della Chiesa raccolta intorno all’Eucaristia sotto la guida del vescovo. Morì martire nella persecuzione di Valeriano.
I loro nomi sono nell’elenco del Canone Romano.
ESAME DEL TESTO EVANGELICO
Oggi, il Vangelo narra quella che potrebbe essere una giornata abituale dei tre anni della vita pubblica di Gesù.
San Luca lo narra con poche parole:
- «Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio» (Lc 8,1).
È ciò che contempliamo nel terzo mistero luminoso del Santo Rosario.
Commentando questo mistero Papa Giovanni Paolo II dice:
- «Mistero di luce è la predicazione con la quale Gesù annuncia l’avvento del Regno di Dio e invita alla conversione, perdonando i peccati di chi si accosta a Lui con umile fiducia, inizio del ministero di misericordia che Egli continuerà ad esercitare fino alla fine del mondo, specie attraverso il sacramento della Riconciliazione affidato alla sua Chiesa».
Gesù continua a passare vicino a noi offrendoci i suoi beni soprannaturali: quando preghiamo, quando leggiamo e meditiamo il Vangelo per conoscerlo e amarlo di più e imitare la sua vita, quando riceviamo un Sacramento, specialmente l’Eucaristia e la Penitenza, quando ci impegniamo con sforzo e costanza nel lavoro quotidiano, quando ci rapportiamo con la famiglia, con gli amici o i vicini, quando aiutiamo una persona bisognosa materialmente o spiritualmente, quando riposiamo o ci divertiamo…
In ogni circostanza possiamo incontrare Gesù e seguirlo come quei dodici e le sante donne.
Non solo, ognuno di noi è chiamato da Dio a diventare “Gesù che passa”, per parlare – con le nostre opere e con le nostre parole – a quelli che frequentiamo della fede che riempie il senso della nostra esistenza, della speranza che ci spinge a continuare per i cammini della vita fiduciosi nel Signore e della carità che guida tutto il nostro procedere.
La prima a seguire Gesù e ad “essere Gesù” è Maria. Che Lei ci aiuti con il suo esempio e la sua intercessione!
Luca 8,2-3. Le donne seguono Gesù. Ciò che sorprende è che accanto agli uomini ci sono anche donne “insieme a Gesù”.
La sequela che le donne fanno a Gesù, viene evidenziata soprattutto dall’evangelista Luca, probabilmente perché stando in contatto con Maria, la Madre di Gesù, ebbe informazioni più dettagliate.
Il brano evidenzia l’esorcismo fatto alla Maddalena, da dove sono usciti sette demoni, questo spiega il perché il maligno attacca quasi sempre la donna (ad esempio Eva nell’Eden), perché ha una ricchezza unica ed è più aperta al Mistero, a differenza dell’uomo.
I SETTE DEMONI RAPPRESENTANO I SETTE VIZI CAPITALI, QUINDI GESÙ LA LIBERÒ DEFINITIVAMENTE.
Satana sa che, colpendo la donna, prende di mira MARIA, la donna perfetta, quindi offuscando la Sua immagine, sminuisce o cerca di eliminare l’Incarnazione, e ovviamente, la venuta di Gesù Cristo sulla terra.
Oggi, l’immagine femminile è totalmente deturpata, usata unicamente come un oggetto di desiderio (riviste, cataloghi, pubblicità, film…), per cui emerge sempre l’invito a sottometterla, non per amore, ma per il suo utilizzo egoistico.
Gesù non ebbe questo atteggiamento, anzi diede alle donne dei compiti importanti:
- rimasero sotto la Croce,
- lo videro risorto per prime
- si dedicarono ai servizi di carità, che é la virtù teologale più eccelsa,
per cui il loro ruolo nella Chiesa non è quello di sostituirsi a Gesù, ma di servire il Signore con amore e dedizione.
Anche in questo campo, purtroppo, vengono fatte delle storture in campo liturgico, alla stregua dei protestanti, che non avendo i Sacramenti, non comprendono il vero significato della Liturgia.
La donna ha in sé il dono della vita e solo per questo deve essere assolutamente rispettata, perché la vita è sacra, quindi nessuno può strumentalizzarla a proprio piacimento, nemmeno all’interno della Chiesa, quando si cerca di rimpiazzare il sacerdote nei suoi compiti ministeriali: lei è chiamata a servire Gesù, come Maria, secondo le sue proprie attitudini femminili.
Il vangelo di Luca è stato considerato sempre il Vangelo delle donne.
Infatti, Luca è l’evangelista che presenta il maggior numero di episodi in cui sottolinea la relazione di Gesù con le donne.
E la novità non è solo nella presenza delle donne attorno a Gesù, ma anche e soprattutto l’atteggiamento di Gesù in rapporto a loro:
- Gesù le tocca e si lascia toccare da loro senza paura di contaminarsi (Lc 7,39; 8,44-45.54).
- A differenza dei maestri dell’epoca, Gesù accetta donne seguaci e discepole (Lc 8,2-3; 10,39). La forza liberatrice di Dio, che agisce in Gesù, fa sì che la donna si alzi ed assuma la sua dignità (Lc 13,13).
- Gesù è sensibile alla sofferenza della vedova e si solidarizza con il suo dolore (Lc 7,13).
- Il lavoro della donna che prepara il cibo è considerato da Gesù come un segnale del Regno (Lc 13,20-21).
- La vedova persistente che lotta per i suoi diritti è considerata modello di preghiera (Lc 18,1-8), e la vedova povera che condivide il poco che ha con gli altri è modello di dedizione e di donazione (Lc 21,1-4).
- In una epoca in cui la testimonianza delle donne non è accettata come qualcosa di valido, Gesù accoglie le donne e le considera testimoni della sua morte (Lc 23,49), della sua sepoltura (Lc 23,55-56) e risurrezione (Lc 24,1-11.22-24)
Commenta Giovanni Paolo II:
- “In tutto l’insegnamento di Gesù, come anche nel suo comportamento, nulla si incontra che rifletta la discriminazione, propria del suo tempo, della donna. Al contrario, le sue parole e le sue opere esprimono sempre il rispetto e l’onore dovuto alla donna” (Mulieris dignitatem, 13).
Secondo Paolo VI fin dalle origini del cristianesimo la donna ha “uno speciale statuto di dignità, di cui il NT ci attesta non pochi e non piccoli aspetti” (6 dicembre 1976).
L’atteggiamento di Gesù ha certamente sorpreso e scandalizzato gli uomini del suo tempo ma ha lasciato ai discepoli una parola autorevole sul ruolo che la donna deve avere nella comunità ecclesiale e, in particolare, nella diffusione del Vangelo.
Nonostante quelle ombre che accompagnano il cammino della Chiesa, possiamo dire che in buona sostanza questa sfida è stata raccolta.
Dobbiamo certamente compiere altri passi ma dobbiamo farli seguendo il Vangelo e la Tradizione non le mode culturali del nostro tempo.
Pensiamo a quante Sante, a quante martiri, dottori della Chiesa e mistiche di tutti i tempi, che hanno saputo dare testimonianza della loro fede, con scritti, esempi ed opere, nella più grande umiltà ed obbedienza, proprio come fece Maria.
Che non si mise mai davanti agli apostoli, pur essendo la madre di Gesù e della Chiesa nascente, ma al servizio e alla custodia della stessa.
Così come nella Chiesa, anche nella famiglia il ruolo della donna è di cooperazione con l’uomo, e non di prevaricazione degli uni sugli altri.
Ricordiamoci, come disse qualcuno:
- litigando per chi deve guidare non si parte mai.
- discutendo per chi guida meglio, si va a sbattere!
Decidendo insieme il santo viaggio nel Nome del Signore, si arriva ai pascoli verdi della Vita Eterna, dico io.
Ragioniamoci sopra…
Prega il Signore per me… Fratello che Leggi…
Sia Lodato Gesù, il Cristo!