14.07.2023 -VENERDI’ XIV SETTIMANA P.A. A – MATTEO 10,16-23 “…sarete odiati da tutti a causa del mio nome”.

«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16

Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”

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Dal Vangelo secondo MATTEO 10,16-23

+ In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli «Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo». Parola del Signore

Mediti…AMO

L’annuncio del Vangelo, purtroppo, non sempre è bene accolto. Lo sa bene Gesù che vede crescere intorno a sé ostilità e rifiuto.

Perciò si preoccupa di avvertire i suoi discepoli e noi della difficoltà dell’impresa, perché, come servi di Gesù, gli apostoli dovranno aspettarsi lo stesso tipo di opposizione che il loro Maestro e Signore ebbe a ricevere (Matteo 10:24-25).

E dovranno mantenere un’obbedienza riverente a Dio, sapendo che come loro Padre celeste Egli vigila sempre su di loro. 

  • ...quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte” (10,19).

Le parole di Gesù sono fin troppo chiare e tali da scoraggiare anche i più audaci “…IO vi mando come pecore in mezzo ai lupi” (10.16).

La missione appare non solo come una dura battaglia ma come una sconfitta certa, perché da che mondo è mondo, le pecore non hanno alcuna possibilità di avere la meglio sui lupi.

Ma dovranno essere sereni, perché nel sacrificare la loro vita per il loro Signore, troveranno LA VITA nel suo senso più vero (Matteo 10,34-39). 

Ma nelle parole di Gesù C’È UNA SCONFINATA FIDUCIA CHE NIENTE E NESSUNO POTRÀ IMPEDIRE L’OPERA DI DIO.

L’indicazione chiara dei pericoli è infatti accompagnata dall’esplicita affermazione di non perdere mai la fiducia in Dio “...non preoccupatevi”.

L’invito a non cadere nella trappola degli affanni, risuonato più volte in relazione ai beni materiali (Mt 6,25-34), è valido anche quando l’uomo sperimenta la prova, quando incontra una dura opposizione, quando si scontra con il potere del male. 

Pur annunciando una strada fatta di perdono e di pace, spesso i cristiani incontrano resistenze e persecuzione E LA CROCE.

Perciò è chiesta la prudenza e l’astuzia che permettono di saper riconoscere coloro che non hanno nessuna intenzione di accogliere il Vangelo ma che, invece, tendono INSIDIE LETALI.

La tragica esperienza della distruzione del Tempio di Gerusalemme farà implodere il mondo giudaico: nel tentativo di salvare il salvabile i rabbini escluderanno dal resto di Israele anche i seguaci del Nazareno. 

In quel contesto e nel nostro quotidiano, Gesù chiede di non cadere nell’agitazione né di lasciare spazio alla pur legittima inquietudine.

Al contrario, invita a fidarsi di Dio e promette “…non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi” (10,20).

Il Padre celeste non abbandona MAI i suoi FIGLI.

E la certezza che il Padre rimane con noi e ci sostiene PER MEZZO DEL SUO SPIRITO, vince ogni paura e ci permette di affrontare con serenità tutte le battaglie, anche quelle più difficili.

È lo Spirito che dona il coraggio della testimonianza, ED È LA SUA MISTERIOSA POTENZA CHE CI RENDE CAPACI DI PERSEVERARE SALDI NELLA FEDE.

Gesù ha avvisato i suoi discepoli che avrebbero avuto LO STATO e LA CHIESA e LA FAMIGLIA contro di loro, e questo ancora avviene nel mondo.

Ed è in virtù di ciò che i cristiani, nei secoli, troveranno tre fonti di persecuzione:

  1. Lo stato li perseguiterà (vv.17-19. Gesù dice di guardarsi dagli uomini perché li metteranno in mano ai tribunali e li flagelleranno nelle loro sinagoghe, e per causa sua saranno condotti davanti ai governatori e re. Giacomo, fratello di Giovanni fu il primo di questi uomini a morire per mano del re Erode nei primi anni della chiesa di Gerusalemme (Atti 12:2). non dimentichiamo che nell’anno 64 d.C., i cristiani erano considerati come nemici dell’impero romano e furono perseguitati spietatamente. Molti a Roma furono gettati ai leoni, mentre altri si nascosero nelle grotte e nelle catacombe sotto la città.

  2. La chiesa li perseguiterà (v.17). Di tutte le persone che dovevano conoscere meglio le Sacre Scritture e avere rispetto per i discepoli di Gesù, erano coloro che s’incontravano nelle sinagoghe, ma proprio da loro venne l’opposizione. Le sinagoghe inizialmente erano le assemblee religiose degli ebrei, poi vennero a significare i loro luoghi di culto. Gesù insegnava frequentemente nelle sinagoghe (per esempio, Matteo 4,23 e 9,35; Giovanni 18:20). Le sinagoghe erano dirette da un consiglio di anziani, con un capo (Marco 5,22 e 35-36,38; Atti 18,8,17) che aveva il diritto di mettere al bando i membri indesiderabili, e molti nel ministero di Gesù non prendevano posizione per Lui per paura di essere perseguitati (Giovanni 9,22 e 12,42 e 16,2).

  3. La famiglia li perseguiterà (vv.21,34-36). Gesù dice che i nemici saranno quelli della propria casa. Coloro che avrebbero dovuto dare solidarietà e conforto, invece daranno “del pazzo” e chiuderanno la porta in faccia al discepolo di Gesù!

Questo è il costo del vero discepolato di Cristo, nel quale non c’è promessa di una strada facile. 

Paolo avvertì Timoteo (2Timoteo 3,12) dicendo “Del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati”.

Dice Gesù “Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali, vi flagelleranno nelle loro sinagoghe… E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi”.

Ma viene da chiedersi: di cosa dovrebbero soffrire i cristiani nei secoli, visto che il Signore dice, in Matteo 10,16 “…ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi.

E cosa può aspettarsi un gregge di povere pecore, indifese, in mezzo a un branco di lupi famelici, se non di essere dilaniato?

È appena il caso di ricordare che, nella loro natura, gli uomini malvagi sono come i lupi, che sono usi a divorare e distruggere.

Il popolo di Dio, e specialmente i suoi ministri, sono come pecore in mezzo ai lupi, facile preda per loro.

Sembrava strano che il Signore li esponga a tanto pericolo, dopo che essi avevano lasciato tutto per seguirlo.

Ma Gesù sapeva bene della gloria riservata alle sue pecore, nel gran giorno del Giudizio, quando saranno poste alla sua destra.

Per questo, pur essendo come pecore in mezzo ai lupi,  Cristo li manda avanti e li proteggerà e li sosterrà.

Ma affinché sappiano il peggio, dice loro in particolare cosa devono aspettarsi.

Devono aspettarsi di essere odiati (Matteo 10,22), a causa del suo nome: questa è la radice di tutto il resto, ed è una radice amara.

E, se il mondo odiava Cristo SENZA MOTIVO ( Giovanni 15,25 ), non c’è da meravigliarsi se odierà coloro che portano la sua immagine e servono i suoi interessi.

Dirà, con gioia, Paolo di Tarso “…siamo calunniati e confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino ad oggi (1 Corinzi 4,13).

I cristiani saranno considerati sempre:

  • i turbatori della terra ( 1Re 18,17 “…appena lo vide, Acab disse a Elia «…Sei tu la rovina di Israele!»” )

  • e i tormentatori dei loro vicini, Apocalisse 11,10 “…gli abitanti della terra faranno festa su di loro, si rallegreranno e si scambieranno doni, perché questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra”.

È grave essere odiati ed essere oggetto di tanta cattiveria, ma è “…per amore del SUO NOME”.

I cristiano dovranno aspettarsi di essere arrestati e accusati come malfattori. La loro malizia irrequieta è irresistibile, non solo cercheranno, ma prevarranno: Matteo 10,17-18 “...guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; 18 e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani”.

Fratelli e Sorelle, spesso si fanno molti danni agli uomini buoni, sotto il segno della legge e della giustizia, quando in luogo del giudizio c’è la malvagità persecutrice (Ecclesiaste 3,16 “…ma ho anche notato che sotto il sole al posto del diritto c’è l’iniquità e al posto della giustizia c’è l’empietà”.

E questa sarà appannaggio di magistrati, governatori e re.

Ed essere portati davanti a loro, sotto tali infauste previsioni, era terribile e pericoloso, poiché l’ira di un re è come il ruggito di un leone. Questo lo troviamo spesso compiuto negli atti degli apostoli.

Infine devono aspettarsi di essere messi a morte ( Matteo 10,21).

E la malizia dei nemici infurierà così alta da infliggere questo. PERCHÉ IL MONDO MALVAGIO HA SETE DEL SANGUE DEI SANTI E DEI MARTIRI.

Ma il mondo non sa che la fede e la pazienza dei santi e dei martiri sono così salde da aspettarselo, PERCHÉ IL LORO SANGUE È IL SIGILLO DELLA VERITÀ, E IL SEME DELLA CHIESA.

Ma, dato che questo nobile esercito non ama la propria vita fino alla morte, Satana è stato sconfitto e il regno di Cristo e i suoi interessi sono notevolmente avanzati (Apocalisse 11,11 “…ma dopo tre giorni e mezzo, un soffio di vita procedente da Dio entrò in essi e si alzarono in piedi, con grande terrore di quelli che stavano a guardarli”).

Furono messi a morte come delinquenti, così lo intendevano i nemici, ma proprio come sacrifici, come olocausti, come sacrifici di riconoscenza all’onore di Dio, e nella sua verità e causa:

  • Filippesi 2,17  “...e anche se il mio sangue deve essere versato in libagione sul sacrificio e sull’offerta della vostra fede, sono contento, e ne godo con tutti voi”.

  • 2Timoteo 4,6 “…quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele”.

 Chiediamo al Signore che ci aiuti ad essere fedeli oggi, che aumenti la nostra fede e la nostra speranza, così che ci abbandoniamo lietamente alla sua volontà, nella certezza che egli ci aiuterà sempre molto di più e molto meglio di quanto noi possiamo immaginare.

Perciò, Fratelli e Sorelle, nelle procelle del Tempo e della Vita, ci troviamo talvolta immersi in situazioni che mettono alla prova la nostra buona volontà, vicende che non siamo in grado di prevedere, ne’ di governare.

In questi casi, senza perderci d’animo, proviamo a ripetere con fede le parole del salmista “…chi confida nel Signore è come il monte Sion: non vacilla, è stabile per sempre” (sal 124, 1).

Ragioniamoci sopra…

Il Signore IDDIO ti Benedica

E tu Prega il Signore per me… Fratello che Leggi…

e ti prego di condividere se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!

Sia Lodato Gesù, il Cristo!