il VECCHIO FARISEO COMMENTA….
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Dal Vangelo secondo LUCA 6,36-38
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio». Parola del Signore
Mediti…AMO
“Cor ad Cor loquitur” (il cuore parla al cuore) San Francesco di Sales
La misericordia divina ha un posto centrale e fondamentale nella vita della Chiesa e nella vita dell’uomo nel suo rapporto con i fratelli e con Dio. Essa è «la bellezza dell’amore salvifico di Dio manifestato in Gesù Cristo morto e risorto».
Ma prima ancora la Misericordia si è manifestata nel corso della storia dell’Alleanza tra Dio e il popolo di Israele, in ogni momento riempito, oltre ogni misura, di infinita tenerezza e compassione viscerale, soprattutto quando il popolo era infedele.
È quel primo annuncio che «si deve sempre tornare ad ascoltare in modi diversi e che si deve sempre tornare ad annunciare durante la catechesi».
E questo lungo cammino di Misericordia, che «…esprime il comportamento di Dio verso il peccatore, offrendogli un’ulteriore possibilità per ravvedersi, convertirsi e credere», ristabilendo proprio così la relazione con Lui, deve essere SEMPRE IL CENTRO DEL NOSTRO ANNUNZIO CRISTIANO QUOTIDIANO.
A tutti dobbiamo dire che, in Gesù crocifisso, Dio arriva a raggiungere il peccatore nella sua più estrema lontananza, proprio là dove egli si è perduto ed allontanato da Lui.
E LO FA NELLA SPERANZA DI POTER COSÌ FINALMENTE INTENERIRE IL SUO CUORE INDURITO, come lo faceva nel cammino dei secoli con il suo popolo, Israele.
La misericordia di Dio è l’immagine di quel suo Amore, che è l’UNICA COSA CHE PUO’ TRASFORMARE IL CUORE DELL’UOMO, facendogli sperimentare un amore fedele, PER RENDERLO A SUA VOLTA CAPACE DI USARE MISERICORDIA VERSO I PROPRI FRATELLI, secondo quel meraviglioso monito “Misericordes sicut Pater”.
Papa Francesco nel discorso della Quaresima 2016 aveva detto, parlando della Misericordia, che essa è come di un cammino intenso e forte per sperimentare l’amore di Dio.
E aveva pregato affinché la misericordia divina si potesse irradiare nella vita di ciascuno di noi, determinandoci all’amore verso il prossimo, esprimendosi attraverso “le opere di misericordia corporale e spirituale”.
E aveva poi soggiunto che queste opere ci ricordano che la nostra Fede, SE È VERA, DEVE TRADURSI IN ATTI CONCRETI E QUOTIDIANI, destinati ad aiutare il nostro prossimo nel corpo e nello spirito.
Esse infatti, costituiscono quel “banco di prova” sul quale saremo giudicati, se lo avremo nutrito, visitato, confortato.
Nel povero, infatti, la carne di Cristo «diventa di nuovo visibile come corpo martoriato, piagato, flagellato, denutrito… per essere da noi riconosciuto, toccato e assistito con cura». Inaudito e scandaloso mistero del prolungarsi nella storia della sofferenza dell’Agnello Innocente, roveto ardente di amore gratuito davanti al quale ci si può come Mosè solo togliere i sandali (Es 3,5); ancor più quando il povero è il fratello o la sorella in Cristo che soffrono a causa della loro Fede.
Non rifletteremo mai abbastanza sulla MISERICORDIA DI DIO. Sempre Papa Francesco nella Bolla Pontificia n.348 di Indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia “Misericordes vultus” ai nn.1 e 3, ci illumina dicendo:
1. Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre. Il mistero della fede cristiana sembra trovare in questa parola la sua sintesi. Essa è divenuta viva, visibile e ha raggiunto il suo culmine in Gesù di Nazareth. Il Padre, «ricco di misericordia» (Ef 2,4), dopo aver rivelato il suo nome a Mosè come «Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà» (Es 34,6), non ha cessato di far conoscere in vari modi e in tanti momenti della storia la sua natura divina. Nella «pienezza del tempo» (Gal 4,4), quando tutto era disposto secondo il suo piano di salvezza, Egli mandò suo Figlio nato dalla Vergine Maria per rivelare a noi in modo definitivo il suo amore. Chi vede Lui vede il Padre (Gv 14,9). Gesù di Nazareth con la sua parola, con i suoi gesti e con tutta la sua persona rivela la misericordia di Dio.
2. Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia. È fonte di gioia, di serenità e di pace. È condizione della nostra salvezza. Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità. Misericordia: è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato.
3. Ci sono momenti nei quali in modo ancora più forte siamo chiamati a tenere fisso lo sguardo sulla misericordia per diventare noi stessi segno efficace dell’agire del Padre. È per questo che ho indetto un Giubileo Straordinario della Misericordia come tempo favorevole per la Chiesa, perché renda più forte ed efficace la testimonianza dei credenti. (…)
Con questi sentimenti di gratitudine per quanto la Chiesa ha ricevuto e di responsabilità per il compito che ci attende, attraverseremo la Porta Santa con piena fiducia di essere accompagnati dalla forza del Signore Risorto che continua a sostenere il nostro pellegrinaggio. Lo Spirito Santo che conduce i passi dei credenti per cooperare all’opera di salvezza operata da Cristo, sia guida e sostegno del Popolo di Dio per aiutarlo a contemplare il volto della misericordia.” Misericordiae Vultus, 1-3
E allora prego perché questa Quaresima sia per tutti, nella follia di questi sinistri venti di guerra, che spirano grazie alla stupidità del cuore dell’uomo, un tempo favorevole per poter finalmente uscire da questa vacua inutilità esistenziale, GRAZIE ALL’ASCOLTO DELLA PAROLA E ALLE OPERE DI MISERICORDIA, SIA CORPORALI CHE SPIRITUALI.
E che sia un momento privilegiato per riscoprire la tenerezza dell’abbraccio di Dio, Padre Buono e Misericordioso.
Perché la Misericordia di Dio è necessaria per curare le ferite antiche e nuove che colpiscono l’umanità, soprattutto in questi tempi in cui sono tutti contro tutti.
Preghiamo allora affinché la misericordia e il perdono divengano l’architrave della Chiesa nel mondo, affinché essa si faccia eco della Parola di Dio che risuona forte e convincente come una parola e un gesto di perdono, di sostegno, di aiuto, di amore.
E non si stanchi mai di offrire misericordia e sia sempre paziente nel confortare e perdonare ogni uomo.
E vorrei pregare insieme a voi, Fratelli e Sorelle, perché questo tempo buio sia anche un momento privilegiato PER FARCI SCOPRIRE L’INSIDIOSA PRESENZA NEL DEMONIO NELLA NOSTRA VITA. Ormai non facciamo più caso ad esso ed egli opera indisturbato.
Se solo pensassimo a quante volte siamo stati tentati di scendere dalla croce: perché non stando attenti, ci siamo lasciati vincere dalle lusinghe della nostra bravura, del nostro egoismo, del potere che da questo mondo ci è stato dato, e dal successo che non potevamo raccogliere certamente.
Se solo avessimo ripensato alle parole di Gesù, avremmo compreso che quel successo non veniva dall’opera dello Spirito Santo, perché “…UNO SEMINA E UN ALTRO RACCOGLIE”.
Allora tutto ci è sembrato semplice. E abbiamo dimenticato che tutto ciò veniva dal demonio. Perché annunziare il Vangelo dà si gioia nel cuore, ma costa dolore, fatica, rinunzie, rifiuti che ci vengono sbattuti in faccia.
Ragioniamoci sopra…
Sia Lodato Gesù, il Cristo!