13.05.2023 SABATO 5 SETTIMANA DI PASQUA A – GIOVANNI 15,18-21 “Voi non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo”.
«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo GIOVANNI 15,18-21
+ In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che io vi ho detto “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato». Parola del Signore
Mediti…AMO
Oggi, il Vangelo contrappone il mondo ai seguaci di Cristo.
Il mondo rappresenta tutto ciò che di peccato troviamo nella nostra vita.
Una delle caratteristiche di chi segue Gesù è, dunque, la lotta contro il male e il peccato che si trova nell’intimo di ogni uomo e nel mondo.
Perciò, Gesù risuscitato è luce, luce che illumina le tenebre del mondo.
Il compianto Karol Wojtyla, Papa Giovanni Paolo II’, ci augurava «..che questa luce ci rendesse forti e capaci di accettare la intiera verità di Cristo per amarla di più quanto di più la contraddice il mondo».
Il tema giovanneo è l’odio del mondo (da intendersi qui come l’insieme degli uomini che si oppongono a Cristo) di cui i discepoli sono vittima.
Questo brano non è molto consolante, e Gesù non fa nulla per rassicurare i discepoli, anzi li prepara ad affrontare una dura lotta.
Non promette alcun trionfo. Non parla soltanto di incomprensioni o resistenze né si limita a dire che incontreranno l’indifferenza della gente.
Parla solo di ciò che ci aspetta: odio e persecuzioni. E pone sé stesso come ragione ultima dell’opposizione “…faranno a voi tutto questo a causa del MIO NOME”.
Non si tratta di una possibilità, bensì di un dato certo e indiscutibile: i discepoli di Cristo saranno oggetto d’odio.
La Croce di Gesù è l’odio che prende forma concreta.
Ai discepoli Gesù non offre una consolazione con cui affrontare l’ostilità, offre invece una «conoscenza» (“sappiate“), una sapienza che li metta nelle condizioni di interpretare teologicamente la persecuzione.
Il criterio per comprendere quel che accadrà è ciò che è capitato al Maestro.
E in questo rapporto conflittuale col mondo, il discepolo rilegge la propria vicenda, comprendendo l’odio di cui è oggetto come occasione di condivisione dello stesso cammino fatto da Gesù.
E noi ben sappiamo che ciò non accadrebbe se i discepoli condividessero i valori del mondo, poiché il mondo «ama sé stesso» e quel che gli è conforme.
Ma essi hanno come fondamento della propria esistenza non il mondo, MA CRISTO.
Ed è stato quest’ultimo a strapparli dalla mentalità del mondo, CON LA PAROLA DELLA SUA RIVELAZIONE.
Origene, un teologo del terzo secolo, esprime con chiarezza questa consapevolezza che dovrebbe far parte del bagaglio di ogni buon cristiano:
- “Quando un’anima umana fa alleanza con il Verbo di Dio, può essere certa che avrà subito dei nemici e che si muteranno in avversari anche quelli che prima erano amici, e si aspetti di patire questo, non solo da parte degli uomini, ma sappia con sicurezza che le stanno addosso minacciose le potenze avverse e gli spiriti del male. Ne viene per conseguenza che chi ricerca l’amicizia di Gesù, deve sapere che sopporterà l’inimicizia di molti” (Omelie su Giosuè 11,2).
E noi, ripeto, lo sappiamo bene. Sappiamo che chi appartiene al gregge di Cristo non solo non riceve alcuna sicurezza MA SI TROVA ESPOSTO AI PERICOLI PIÙ GRAVI, ANCHE QUELLI CHE MINACCIANO LA VITA STESSA.
E questo perché la causa di ogni persecuzione sta nell’odio del principe di questo mondo, verso quanti sono stati salvati e redenti da Gesù con la sua morte e con la sua resurrezione.
Le uniche armi per difendersi da lui, sono LA PAROLA DI DIO, L’UMILTÀ E LA MITEZZA.
Lo sanno bene i MARTIRI DI CRISTO.
Il loro sangue dei martiri, scriveva TERTULLIANO, È SEME DI CRISTIANI.
Ai giorni nostri, il termine “martire” è usato per definire chiunque soffra e muoia per una “causa”, che può essere l’idea di nazione, la rivoluzione sociale, persino la “guerra santa” caldeggiata dai fanatici.
Ma simili martiri sono causa di sofferenze maggiori di quelle inflitte a loro stessi.
Il vero martire (che significa “testimone”) soffre semplicemente perché è cristiano: perché effonde il suo sangue per testimoniare Cristo.
Il nostro secolo è stato davvero il secolo del martirio, con innumerevoli martiri, come i cristiani armeni in Turchia, i cattolici in Messico, nella Germania nazista, nell’ex Unione Sovietica e nell’Europa dell’Est, in Cina, in Corea, in Vietnam, in Sudan…
L’elenco potrebbe certamente continuare.
Inoltre, per restare vicino a noi, molti sono coloro che affrontano un martirio “bianco”, cioè senza spargimento di sangue, tentando semplicemente di vivere la fede in un mondo sempre più ateo o predicando le esigenze integrali dell’insegnamento della Chiesa nel campo della morale, avendo per fondamento LA RIVELAZIONE DI CRISTO.
Non dobbiamo essere sorpresi, ma piuttosto rallegrarci ed essere felici: è questo che egli ci ha promesso.
Mi piace sottolineare ciò che ci ricorda con fermezza il Catechismo della Chiesa Cattolica, al n.675:
- «Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il “mistero di iniquità” sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità».
Lo aveva detto il Maestro di Nazareth:
- “…non spaventatevi! Il mondo vi odierà. Sappiate che prima di voi ha odiato me”.
E ci aveva ricordato anche quello che aveva detto in un’altra occasione ai discepoli:
- “…ricordatevi della parola che io vi ho detto: un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”.
La strada dei cristiani è la strada di Gesù. Per seguirlo non ce ne è un’altra.
Fratelli e Sorelle, dalla Rivoluzione francese in poi c’è stato nell’umanità un ateismo ostile verso la Chiesa.
Chi odia la Chiesa odia Gesù Cristo.
Lo stolto dice “…non esiste Dio”. E mai come oggi ci sono tanti stolti che si accaniscono nel voler distruggere la Chiesa.
Milioni di cristiani, a causa del nazismo e del bolscevismo (comunismo) sono stati martirizzati a causa del NOME DI GESÙ.
MA NONOSTANTE LA CHIESA ABBIA SUBITO TREMENDE PERSECUZIONI, VIVE ANCORA E CON PIÙ FEDE, PERCHÉ LA CHIESA È DEL RISORTO.
Gesù non è stato perseguitato e messo in croce dai gentili, ma dai suoi fratelli ebrei, perché nessuno è profeta in casa sua.
I gentili erano affascinati da Gesù e andavano da Lui per chiedergli miracoli e guarigioni, ma erano i suoi fratelli ebrei che, divorati dall’invidia, lo odiavano a morte.
Oggi la Chiesa è odiata da chi non vuole l’unità, l’amore, da chi vuole il divorzio, l’aborto, le unioni civili, le comunità LGBT, la non binarietà e l’identità di genere.
Mai come oggi c’è bisogno di una effusione abbondante dello Spirito Santo perché ci renda forti e intrepidi nell’annunciare il Vangelo senza guardare in faccia a nessuno.
Ragioniamoci sopra…
Il Signore IDDIO ti Benedica
E tu Prega il Signore per me… Fratello che Leggi…
Sia Lodato Gesù, il Cristo!