“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo MARCO 2,1-12
+ Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola. Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati». Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua». Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!» Parola del Signore
Mediti…AMO
Il vangelo di Marco continua con una serie di episodi caratterizzati da alcune domande che ilSignore si vede rivolgere dai presenti.
La prima cosa che Gesù fa, di fronte alle sofferenze e alle fatiche della gente è “annunciare la Parola“(Mc 2,2).
E’ la Sua Parola INCARNATA che guarisce e dona libertà, che penetra nel cuore dell’uomo peccatore, e lo cambia, lo riconcilia con Dio.
MENTRE IL PERDONO DI DIO, RIDA’ VIGORE, VITA E MOVIMENTO.
Il peccato invece blocca la vita, come avvenne per Adamo. La Scrittura ci dice che, dopo aver mangiato del frutto proibito, si nasconde dietro un cespuglio, paralizzato dalla paura.
Fratelli e Sorelle, il peccato è come una paralisi nelle relazioni, una contrazione, un irrigidimento, una riduzione del vivere.
È la Sua Parola INCARNATA che raggiunge il cuore dell’uomo e lo libera da ciò che veramente paralizza la vita, lo libera dalla lontananza da Dio, dal rifiuto del Suo Amore.
Gesù predicava la sua Parola alla moltitudine presente e in quel contesto, non va incontro ai malati lì presenti.
A prendere l’iniziativa di incontrarlo per sottoporgli un paralitico sono quattro uomini.
Non si conosce nulla di loro né il narratore ci fornisce indicazioni sul tipo di malattia.
Tuttavia, il fatto che il paralitico fosse “portato” su un lettuccio, ci fa pensare ad una malattia totalmente invalidante.
- “4.Non potendo farlo giungere fino a lui a causa della folla, scoperchiarono il tetto dalla parte dov’era Gesù; e, fattavi un’apertura, calarono il lettuccio sul quale giaceva il paralitico”.
Facciamo bene attenzione ad alcuni particolari:
- La folla rappresenta un grande ostacolo all’avvicinamento delle cinque persone al taumaturgo Gesù.
- La scala e il tetto, inoltre, completano le reali difficoltà che si presentano ai portatori del paralitico.
Sono elementi che entrano nel racconto per evidenziare IL VALORE DELLA FEDE, CHE RENDE POSSIBILE L’IMPOSSIBILE (Mc.9,23 “…Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede»”), ovvero che supera ogni tipo di difficoltà, compresa la barriera architettonica di un tetto le cui travi e relativo materiale di copertura (canne, rami, fango seccato) vengono rimosse per poter calare il lettuccio col paralitico nella stanza dove Gesù si trova.
Matteo elimina ogni traccia dell’ostinata fede dei portatori, mentre Luca è vicino al testo di Marco riguardo alle loro motivazioni.
Per il tetto, Luca parla di “tegole” e non del “tetto a terrazzo”, in linea con la sua cultura greco-romana.
Ecco quindi che, davanti al paralitico, portato innanzi a Lui, grazie a questa tenacia evidenziata dai suoi amici, VISTA LA LORO FEDE, il Signore afferma che i peccati del malato, sono perdonati.
E, con questa affermazione Gesù:
- nega che la LEBBRA e la malattia in genere, fosse un castigo dato da Dio, come punizione per il peccato dell’uomo,
- e mostrò che la fede dei poveri è una prova che Dio li accoglie nel suo amore.
Ma a nulla è valso, perchè due millenni dopo, anche noi oggi, come pure allora, pensiamo che la malattia e la disgrazia sono una punizione divina nei confronti del peccatore.
Infatti ancora oggi continuiamo a dire “…ma perchè proprio a me”?
Il testo ci racconta che Gesù PERDONA I PECCATI DEL PARALITICO, creando un immenso scalpore fra gli scribi, i detentori dell’interpretazione della Scrittura, i quali si chiedono, “ma perché parla così?”
PER LORO GESU’ STA PROFFERENDO, IN PAROLE ED OPERE, UNA DOPPIA BESTEMMIA:
- Perchè Dio solo può perdonare.
- E Dio non perdona a questo modo, non così, non senza condizioni, non senza espiare la colpa
Gesù invece rivela che Dio salva SENZA PORRE CONDIZIONE ALCUNA, PER LA PURA GIOIA DI VEDERE UN FIGLIO CAMMINARE LIBERO NEL SOLE, PERCHÉ LA GRAZIA È GRAZIA, ED ESSA NON DIPENDE DA MERITO O CALCOLO.
E se ci pensiamo bene e ci mettiamo al loro posto, non possiamo far altro che convenire, che, nella loro prospettiva, non hanno torto, perchè quando ho appena detto, nella Scrittura E’ CHIARISSIMO.
E, sempre dalla loro prospettiva, non può farlo certo quel Nazzareno, che ai loro occhi si è improvvisato profeta.
Questo accade perchè essi NON VEDONO IN LUI LA PRESENZA INCARNATA DI DIO.
Ma quanto è bello questo miracolo, e l’ordine che Gesù dà al paralitico “Alzati!”, non ci ricorda forse il racconto degli Atti degli apostoli in cui san Pietro risponde ad un paralitico che gli chiede l’elemosina vicino al tempio:
- “Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!”
Questi due testi camminano di pari passo perchè sono inseparabili.
E, come fa il Cristo, anche san Pietro dice al paralitico di alzarsi e camminare.
Anche se è prioritario ciò che egli dice prima: “Non possiedo né argento né oro”, cioè nulla di quanto sia generalmente considerato “ricchezza”.
Il testo ci insegna quindi che è possibile avere molti beni, molti poteri, molte responsabilità MA È POSSIBILE ANCHE, CONTEMPORANEAMENTE, ESSERE POVERO IN SPIRITO, SE IN OGNI MOMENTO SI RIMANE CONSAPEVOLI DI ESSERE DEBITORI DI CIÒ CHE SI POSSIEDE.
Solo allora potremo dire sicuramente all’umanità sofferente, ferita, come Pietro al paralitico: “Cammina!”.
Questo miracolo ci insegna tre cose molto importanti:
- Le malattie delle persone non sono un castigo dei peccati.
- Gesù apre un nuovo cammino per giungere fino a Dio. Ciò che il sistema chiamava impurità non era già ostacolo per le persone per avvicinarsi a Dio.
- Il volto di Dio rivelato mediante l’atteggiamento di Gesù era diverso dal volto severo di Dio rivelato dall’atteggiamento dei dottori.
Fratelli e Sorelle, la persona paralizzata di cui ci parla il vangelo, può rappresentare tutta l’umanità che non cammina, non cresce, non va avanti, perchè brancola nel buio della vita e non ha incontrato il suo Dio.
Canta l’antico sapiente di israele, nel salmo 88,16 “…beato il popolo che cammina alla luce del tuo volto”.
Solo il Cristo è questa guida ed essere con lui ci permette di camminare nella luce del Suo Volto.
Chi non cammina con Cristo è come la persona paralizzata del vangelo e non può camminare verso il Padre Celeste.
Solo una fede irremovibile in Cristo, testimoniata con la propria vita, con una PAROLA vissuta, e praticata nell’amore, può condurre l’umanità paralizzata verso Cristo.
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!