«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo LUCA 5,17-26
+ Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza. Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?». Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio. Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose». Parola del Signore
Mediti…AMO
Il testo che abbiamo letto, si compone di momenti intensi e suggestivi, che sottolineano L’AZIONE DELL’UOMO E QUELLA DI DIO.
E, questa sera, vorremmo essere aiutati, attraverso, questo incontro, a fare esperienza della “potenza del Signore” che vuole guarirci e liberarci dalle nostre paralisi.
Nel testo, Luca menziona i Farisei e i Dottori in modo da creare l’attesa della controversia che verrà poi, fa parte del suo stile letterario.
Le controversie vertono sui temi del perdono, contatto con pubblicani e peccatori, digiuno e il sabato. Sono temi ricorrenti nella vita e predicazione di Gesù che sono spiegati in questi brani.
La sua catechesi ci parla del perdono dei peccati.
Per gli Ebrei solo Dio può perdonare i peccati e c’era la celebrazione della purificazione, presieduta dai sacerdoti per tutti i peccati del popolo.
La guarigione dalla malattia è prerogativa pure di Dio ed è ancora più difficile.
Luca espone con chiarezza questa catechesi e mostra anche come le persone accettano Gesù e il suo messaggio o lo rifiutano.
Dunque Gesù ha il potere sul peccato, sulla malattia; anche gli apostoli perdoneranno e guariranno.
Per il nostro pensiero che si basa sul dualismo anima–corpo, noi abbiamo una comprensione diversa, DA QUELLA UNITARIA DELLE CULTURE SEMITICHE, che non ragionavano come noi.
Ma veniamo al nostro contesto.
L’avvento è il tempo del perdono, CHE CI MOSTRA IL VOLTO DI UN DIO PIENO DI TENEREZZA E DI BONTÀ, CHE PERDONA SENZA CONDIZIONE, RESTITUENDO DIGNITÀ E MOVIMENTO ALLA PERSONA PARALIZZATA DAL PECCATO, SIMBOLO DI UNA PERSONA INCAPACE DI PROGREDIRE NEL CAMMINO VERSO LA GERUSALEMME CELESTE.
ED E’ BELLO VEDERE CHE NON CI SI SALVA DA SOLI.
Gli amici del paralitico si fanno carico della sua infermità, della sua paralisi e si sporcano le mani per portarlo da Gesù.
E questi amici sono in difficoltà: a causa della tanta folla non riescono a vedere e ad arrivare a Gesù.
Nel loro cuore c’è il profondo desiderio di aiutare il loro compagno, c’è la speranza certa che Gesù lo può davvero salvare, e questo li spinge a guardarsi attorno e a trovare una nuova strada: il tetto.
Tante volte, anche noi stanchi e amareggiati per le tante cose che non vanno, scegliamo liberamente di rimanere paralizzati nel nostro lettuccio.
Dio, però, non ci condanna per la nostra infermità MA CI CHIEDE DI LASCIARCI AIUTARE, di consegnare nelle sue mani il nostro peccato.
Se notiamo bene Gesù prima di tutto, gli rimette i peccati.
Essere perdonati, avere la possibilità di ricominciare sempre e di nuovo, di tornare a casa e vivere da redenti, di riprendere consapevolezza della dignità di figli che abbiamo: questo ci rende liberi, ci permette di riprendere il cammino.
Il paralitico riesce a entrare nella casa grazie alla fede concreta degli amici, non fa tutto da solo. In ogni momento siamo circondati da fratelli che ci vorrebbero aiutare, che intercedono per noi, ma spesso il nostro cuore è troppo chiuso in se stesso per accettare e vedere i tanti segni di Dio nella nostra storia.
Dopo averlo guarito, Gesù ordina all’uomo di riprendersi il lettuccio, ma ormai è guarito, a cosa gli potrebbe servire?
E’ come se fosse una cicatrice nella nostra anima che possiamo guardare nei momenti difficili per aiutarci a ricordare i prodigi che Dio ha compiuto in noi.
Per ricordarci che la nostra vita, segnata dal peccato, è sanata.
E’ commovente vedere come questi “uomini” fanno di tutto per portarlo da Gesù…; cercano in tutti i modi di farlo entrare alla sua presenza; non si danno pace finché riescono nel loro intento e l’incontro avviene.
Questi uomini sicuramente avevano sperimentato la potenza di Gesù o almeno erano rimasti colpiti da ciò che operava, tanto che – se loro erano rimasti beneficati – anche questo loro amico avrebbe potuto guarire.
Non solo, ma questi uomini erano capaci di amore, volevano bene al loro amico, tanto da cercare anche per lui IL bene.
Ma è altrettanto bello constatare la sicurezza e la naturalezza con le quali Gesù concede al paralitico il perdono dei suoi peccati porta gli osservatori, viziati dal giudizio malevolo, a chiedersi chi è costui, che APPARE LORO COME UN IMPOSTORE CHE HA L’AUDACIA DI PRETENDERE DI DETENERE L’AUTORITÀ DIVINA.
Ma Gesù non risponde alla loro domanda lanciandosi in spiegazioni teoriche, ma agendo, cioè guarendo il paralitico.
Ecco come Gesù offre al paralitico ed alle persone che lo osservano – come a noi oggi – la possibilità di capire la sua importanza: egli libera dalle sue sofferenze, dalla sua solitudine e dal suo handicap chi crede in lui.
Lo fa uscire dall’ombra e dalle tenebre della sua esistenza per condurlo alla luce.
Gesù gli fa dono della salute, di un coraggio nuovo e della comunità degli uomini.
Grazie a Gesù, egli diventa un uomo nuovo.
Un tempo, come oggi, chi si rimette a Gesù con fiducia, e lo segue, sente sbocciare in sé delle possibilità insospettate – malgrado le deviazioni e gli abusi di questo mondo – sente che il regno di Dio arriva.
Luca dunque ci indica, quindi, anche una gradualità.
Ci mostra che possiamo essere coloro che portano, o coloro che sono portati, o coloro che assistono, che sanno… e ci mostra che c’è un anche un cammino da fare, attraverso il vedere, l’ascoltare, il cercare una soluzione.
Ma il terzo Evangelista che fa capire anche che la paralisi È SIMBOLO DEL PECCATO CHE IMMOBILIZZA L’UOMO NEL SUO CAMMINO VERSO DIO, come ho già accennato.
E, simbolicamente, questo PARALITICO RAPPRESENTA TUTTA L’UMANITÀ INCAPACE DI MUOVERSI VERSO IL PROPRIO FINE.
Sembra che l’accesso a Gesù sia impedito dagli scribi e dai farisei.
E’ forse un’allusione alle difficoltà che incontrano gli esclusi, i peccatori e i pagani per arrivare a Cristo a causa dei farisei di allora e di tutti i tempi.
Gli scribi e i farisei sono i rappresentanti e i custodi della LEGGE.
MA LA LEGGE NON PERDONA IL PECCATO: LO EVIDENZIA.
Il perdono è una “bestemmia” per qualunque legge perché è contro la sostanza stessa della legge.
QUANDO LA LEGGE VIENE ASSOLUTIZZATA E ASSUME IL VALORE STESSO DI DIO, DIVENTA UN IDOLO IMPERSONALE, CIECO E SPIETATO, PRESSO IL QUALE NON ESISTE TRIBUNALE AL QUALE APPELLARSI.
L’uomo è liberato dalla maledizione della legge così intesa, SOLO SE ACCETTA IL DONO DI DIO CHE È GRATUITO, CIOÈ L’AMORE E IL PERDONO, OFFERTI COME GRAZIA.
Per i farisei è più difficile perdonare i peccati che far camminare un paralitico. Gesù fa le due cose: guarisce il corpo e perdona i peccati.
In Gesù è presente sulla terra la potenza di Dio che sana e perdona i peccati.
Il paralitico ora cammina sulla via di casa sua e nello stesso tempo ha ripreso a camminare verso la casa del Padre con il quale è stato riconciliato per mezzo del perdono.
Ritornando a Dio, l’uomo ritrova veramente se stesso.
E’ l’esperienza di risurrezione di tutti coloro che incontrano Gesù.
E’ l’esperienza del battezzato che è risorto a vita nuova e può camminare verso Dio, cantando la sua gioia e la sua riconoscenza.
Fratelli e Sorelle, IL PERDONO DI DIO È COME UNO SQUARCIO DI LUCE, UNA PAROLA CHE PENETRA NELLE PIEGHE DI UNA STORIA SEGNATA E DOMINATA DAL MALE ED ACCENDE LA SPERANZA.
Perchè il perdono è la vittoria della carità, e in esso il male è vinto non con la forza ma con la dolcezza.
È questa la parola più bella del Vangelo, l’assoluta novità di Dio.
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!