11.01.2024 GIOVEDI’ 1’ SETTIMANA P.A. B – MARCO 1,40-45 “…La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato”.
“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo MARCO 1,40-45
+ In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte. Parola del Signore
Mediti…AMO
Fratelli e Sorelle, quello di oggi è uno dei primi miracoli raccontati nel vangelo di Marco.
Poco prima Gesù ha curato la suocera di Pietro e gli ammalati della città.
Poi, girando nella regione per predicare, incontra il lebbroso di oggi, cioè, l’isolato, il segregato, l’ignorato per eccellenza, all’interno della società ebraica del tempo, addirittura maledetto, perchè si riteneva, fosse castigato da Dio.
L’impuro che può contagiare tutti gli altri, tant’è che chi era malato di lebbra viveva fuori dai centri abitati e non poteva avvicinarsi alle altre persone.
E questo lebbroso ci mostra il senso più profondo della FEDE, che non è, assolutamente, un insieme di regole e di indicazioni.
Non è un atteggiamento, nemmeno uno studio di contenuti intellettuali.
PRIMA DI TUTTO, LA FEDE, CI INSEGNA QUESTO BRANO, È UN INCONTRO DI DESIDERI:
- da un lato quello del lebbroso, che sfida le leggi del tempo e si avvicina a Gesù,
- dall’altro quello del Signore, che scandalizza con la sua vicinanza.
Non è un caso che “religione” significhi letteralmente “legare due volte”, cioè “doppio legame”.
La Fede è la condizione per il miracolo.
Bellissimo!
Non è il miracolo che produce la Fede, il miracolo non è propaganda per far credere, MA È SOLO ADERENDO A CRISTO, È INGINOCCHIANDOCI DAVANTI A LUI CHE VENIAMO GUARITI DALLA LEBBRA.
E, in questo contesto, accogliendo e guarendo il lebbroso, Gesù rivela un nuovo volto di Dio, che nel suo Cuore, viene a dirci che non è questo modo di vivere che Dio vuole, MA CI VUOLE FIGLI LIBERATI E GUARITI.
E questo lebbroso è presentato solo attraverso la sua malattia, NON HA UN NOME: si dice solo che è un LEBBROSO, e ciò lo definisce.
Questa parola terribile è ancor più rafforzata nel suo spessore di significato mediante la prima azione che il lebbroso compie: come se fosse detto da Marco solo di passaggio, il lebbroso VIENE da Gesù.
Tra le malattie mortali, ancora oggi non ancora completamente debellate dal progresso scientifico e dalla solidarietà umana, la lebbra è certo il simbolo di una condizione che tutti, in qualche modo, conosciamo.
Ma vediamo anche cosa si intendeva per lebbra, il cui termine, copre nella Bibbia un’ampia quantità di malattie e affezioni cutanee e anche impurità di oggetti (tessuti) o muffe delle case, secondo l’elenco di Lv 13-14.
Sembra che la vera e propria “malattia di Hansen” non esistesse nel vicino oriente antico al tempo in cui fu scritto il libro del Levitico.
Ma è possibile invece che al tempo di Gesù il lessema greco “LEPRA” potesse significare anche quella malattia, attestata in Israele dal periodo ellenistico.
E Gesù, infrange la Legge, la Toràh, la Legge del Vecchio Testamento, e si interessa delle condizioni sfortunate di un povero lebbroso e nella sua bontà e onnipotenza lo guarisce, restituendolo così alla sua dignità di uomo e reinserendolo nella comunità, perchè, noi sappiamo bene che, purtroppo, nell’antichità i lebbrosi dovevano vivere fuori dal proprio ambiente familiare e comunitario.
Doveva invece essere allontanato. E, chi lo toccava, diventava impuro.
Ma quel lebbroso ebbe molto coraggio, trasgredì le norme della religione per poter arrivare vicino a Gesù e poter, con fede, implorare ed ottenere la salvezza.
Anche Gesù, per poter aiutare quell’escluso e quindi rivelare il volto nuovo di Dio, trasgredisce le norme della sua religione e tocca il lebbroso.
Il Maestro non ha paura delle regole di purità, perchè il Signore, che mette sempre prima la persona e il suo dolore AL CENTRO.
Anzi, Egli ama colui che è inamabile, tocca l’intoccabile, guarisce il maledetto, PERCHÉ NON ESISTE NEL CUORE DI DIO UNO CHE NON SIA DA LUI BENEDETTO.
Gesù, di fronte ad ogni infermità o necessità dell’uomo, “si commuove”, “sente compassione”.
Termini molto forti, che ritroviamo nei Vangeli per esprimere i sentimenti del Signore di fronte:
- al lebbroso (Mc 1,41),
- alle folle senza guida e affamate (Mc 6,34; 8,2),
- alla gente che non ce la fa più (Mt 9,36), ai malati (Mt 14, 14),
- alla vedova di Naim (Lc 7,13)…
E’ sempre usato il verbo SPLANCHNÌZOMAI, che indica commozione viscerale, che richiama l’utero materno: è il fremito di una madre per i suoi figli, è un’emozione intensissima.
E se ci pensiamo bene, Fratelli e Sorelle, la lebbra è allegoria del peccato che ci separa da Dio, da noi stessi e dalla comunità.
Ed è solo attraverso la penitenza e la confessione che noi veniamo riconciliati con Dio, riappacificati con noi stessi e nuovamente immessi in una comunità di salvezza.
Ma torniamo al testo e pensiamo un attimo alla bellezza della scena che Marco descrive:
- Da una parte una supplica fragile, una voce flebile, il tono dimesso e umile “…se vuoi puoi guarirmi”.
- Dall’altra l’autorevolezza, la Parola certa, la potenza della guarigione. Ecco come accadono i miracoli: l’umiltà, e la fiducia sono indispensabili.
Scriveva il compianto Papa Giovanni Paolo II:
- “Soprattutto con il suo stile di vita e con le sue azioni, Gesù ha rivelato come nel mondo in cui viviamo è presente l’amore, l’amore operante, l’amore che si rivolge all’uomo e abbraccia tutto ciò che forma la sua umanità. Tale amore si fa particolarmente notare nel contatto con la sofferenza, l’ingiustizia, la povertà, con tutta la condizione umana storica, che in vari modi manifesta la limitatezza e la fragilità dell’uomo, sia fisica che morale. Proprio questo manifestarsi dell’amore divino viene denominato, nel linguaggio biblico, misericordia”.
È importante ricordare, infine, ma non per ultimo, che LA GUARIGIONE DALLA MALATTIA è un dono caratteristico dato dalla fedeltà ALL’ALLEANZA, basato sulla promessa di Dio, secondo quanto detto in Es 23,25-26:
- “Voi servirete al Signore, vostro Dio. Egli benedirà il tuo pane e la tua acqua. Terrò lontana da te la malattia. Non vi sarà nel tuo paese donna che abortisca o che sia sterile. Ti farò giungere al numero completo dei tuoi giorni”
…e ripetuto in Dt 7,15:
- «Il Signore allontanerà da te ogni infermità e non manderà su di te alcuna di quelle funeste malattie d’Egitto, che bene conoscesti, ma le manderà a quanti ti odiano».
La condizione perché la promessa del Dt abbia effetto è però che Israele rimanga fedele all’impegno di Dio.
Ma se non siamo FEDELI ALLA SUA NUOVA ED ETERNA ALLEANZA, vale sempre cio’ che è detto nel Libro del Levitico al capitolo 26,14-16:
- «Ma se non mi ascolterete e se non metterete in pratica tutti questi comandi, se disprezzerete le mie leggi e rigetterete le mie prescrizioni, non mettendo in pratica tutti i miei comandi e infrangendo la mia alleanza, manderò contro di voi il terrore, la consunzione e la febbre, che vi faranno languire gli occhi e vi consumeranno la vita».
RICORDIAMOCELO!!!
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!