“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16).
Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, affinché la tua Misericordia mi preceda e mi suggerisca, interiormente, al momento giusto, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il Mistero Pasquale, presente nell’umile quotidiano, e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ TORNARE A PASSEGGIARE.”
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Dal Vangelo secondo MARCO 12,38-44 |
+ In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa». Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere». Parola del Signore
Mediti…AMO Marco 4,34 “4Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa”. |
“Sedutosi, di fronte al tesoro del tempio, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. Ma venuta una povera vedova, vi gettò due spiccioli, ossia un quattrino”
C’è questa povera vedova che, in mezzo a molti ricchi che fanno abbondanti offerte, getta i suoi due spiccioli nel tesoro del Tempo di Gerusalemme.
E, SEMBRA CHE NESSUNO LA VEDA, SE NON GESÙ SOLO.
Poco prima il Maestro aveva smascherato l’ipocrisia dei religiosi del suo tempo che avevano, come unico vero scopo dei loro atti religiosi, il “farsi vedere”, cioè cercare il riconoscimento da parte della gente.
Essi amano infatti i primi posti, nell’assemblea radunata in preghiera o nei banchetti, e sono sempre i più lontani dai poveri che, di conseguenza, sono condannati all’invisibilità.
E i poveri costituiscono per loro, solo una fonte di sfruttamento e nulla più, e quindi pian piano diventano invisibili al loro sguardo.
Ma il Signore Gesù, finalmente, ribalta questo punto di vista e, non considerando affatto i ricchi, assai più visibili, si compiace nell’ammirare questa povera vedova, in cui costata la sua disponibilità totale a dare –con gioia- la sua povera offerta anche se minima.
Ella, agli occhi degli uomini, compie un gesto irrisorio, ma, per lei, carico di conseguenze, in quanto si priva di ciò di cui ha assolutamente bisogno.
Gesù loda il suo atteggiamento e lo indica come esempio ai suoi discepoli per la sua impressionante autenticità.
Non è quanto gli uomini notano che ha valore agli occhi di Dio, perché Dio non giudica dall’apparenza, ma guarda il cuore (1Sam 16,7).
Ma c’è anche un altro punto di vista da considerare e da non sottovalutare: il SIGNORE VEDE ANCHE LO SFRUTTAMENTO DI QUESTA POVERA VEDOVA CHE È IMBRIGLIATA, ESSA STESSA IN UN SISTEMA CHE LA RENDE SEMPRE PIU’ SCHIAVA E SEMPRE PIU’ IN MISERIA.
Le offerte del tesoro del Tempio infatti sarebbero destinate anche ai poveri, tra i quali le vedove erano le più sfortunate, ma sembra che questo non accadeva e questa povera donna è destinata ad una inesorabile miseria.
E il testo lascia intuire che, nemmeno lei stessa sembra si aspetti che qualcuno la guardi e si accorga veramente di lei.
Ma Gesù la proietta sul palcoscenico eterno della storia, a esempio per ogni generazione futura, ELEVANDOLA A UNA MIRABILE PROTAGONISTA, che mostra di possedere una grandiosa grandezza di cuore.
Questa donna non ha nulla. È vedova, e dunque senza appoggio e senza risorse, è povera, senza entrate e senza garanzie.
Eppure dà quello che le sarebbe necessario per vivere, affidandosi a Dio per non morire.
E diviene proprietaria di una grandezza che si è acquistata in silenzio: il silenzio del dono totale di sé, fatto con tutto il cuore, con semplicità, come fosse la cosa più naturale, togliersi quel poco che aveva per vivere, pur di condividerlo con chi stava peggio di lei.
Essa ci mostra che il bene degli altri vale di più, molto di più della propria vita.
E allora, con grande giubilo, mi arrogo il diritto di affermare che, non siamo più di fronte a una ‘povera vedova’, MA CI TROVIAMO DAVANTI AD UNA GRANDE SIGNORA che ci addita la strada che dobbiamo percorrere se vogliamo giungere al REGNO DI DIO.
Il Papa Benedetto XVI’ nel novembre 2009, mentre era ancora sul Soglio di Pietro, ebbe a dire che “la Chiesa è un organismo spirituale concreto che prolunga nello spazio e nel tempo l’oblazione del Figlio di Dio, un sacrificio apparentemente insignificante rispetto alle dimensioni del mondo e della storia, ma decisivo agli occhi di Dio… In quell’unica oblazione è condensato tutto l’amore del Figlio di Dio, come nel gesto della vedova è concentrato tutto l’amore di quella donna per Dio e per i fratelli: non manca niente e niente vi si potrebbe aggiungere. La Chiesa, che incessantemente nasce dall’Eucaristia, dall’autodonazione di Gesù, è la continuazione di questo dono, di questa sovrabbondanza che si esprime nella povertà, del tutto che si offre nel frammento. È il Corpo di Cristo che si dona interamente, Corpo spezzato e condiviso, in costante adesione alla volontà del suo Capo…”.
La salvezza esige che l’uomo conformi le azioni alle sue convinzioni.
In tutto ciò che fa, ma specialmente nella sua vita religiosa, l’uomo dovrebbe sempre stare attento a non prendersi gioco di Dio.
Ci ricoRDA Paolo di Tarso in Galati 6,7 “Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato”.
Il Signore chiede che si abbia un cuore puro, una fede autentica, una fiducia totale.
E, quando la fede arriva a tal punto (l’offerta di tutto ciò che abbiamo per vivere), il cuore di Cristo si commuove, poiché sa che Dio è amato.
Fratelli e Sorelle, il nostro avvenire e l’avvenire della Chiesa, è nelle mani di chi, come questa vedova, diventa icona dei veri credenti.
Ragioniamoci sopra…
Pax et Bonum tibi, frater in Christo!
Chiedo al Signore IDDIO ti Benedica…
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!