10 luglio 2024 mercoledi’ 14’ settimana P.A.  B – MATTEO 10,1-7 “Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele”.

«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).

Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.

E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”

Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”

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Dal Vangelo secondo MATTEO 10,1-7

+ In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì. Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino». Parola del Signore

 

Mediti…AMO

Nel capitolo 10 del Vangelo di Matteo inizia il secondo grande discorso, quello della Missione.

Matteo organizza il suo vangelo come un nuovo “pentateuco”, con i suoi cinque libri.

Per questo, il suo vangelo presenta cinque grandi discorsi o insegnamenti di Gesù, seguiti da parti narrative, in cui descrive il modo in cui Gesù metteva in pratica ciò che aveva insegnato nei discorsi.

Ecco lo schema:

Introduzione: nascita e preparazione del Messia (Mt 1 a 4)

  • Discorso della Montagna: la porta di entrata nel Regno (Mt 5 a 7) – Capitoli compresi tra Mt 8 e 9
  • Discorso della Missione: come annunciare e diffondere il Regno (Mt 10) – Capitoli compresi tra Mt 11 e 12
  • Discorso delle Parabole: il mistero del Regno presente nella vita (Mt 13) – Capitoli compresi tra Mt 14 a 17
  • Discorso della Comunità: il nuovo modo di vivere insieme nel Regno (Mt 18) – Capitoli compresi tra 19 a 23
  • Discorso dell’avvento futuro del Regno: l’utopia che sostiene la speranza (Mt 24 e 25) – Conclusione: passione, morte e risurrezione (Mt 26 a 28).

E, il vangelo di oggi ci presenta l’inizio del Discorso della Missione, in cui si mette l’accento su tre aspetti:

  • la chiamata dei discepoli (Mt 10,1);
  • l’elenco dei nomi dei dodici apostoli che saranno i destinatari del discorso della missione (Mt 10,2-4);
  • l’invio dei dodici (Mt 10,5-7).

Premesso questo cominciamo a porre alcune considerazioni sul testo.

A volte abbiamo l’idea errata di un Gesù che si è incarnato per cambiare radicalmente la fede di Israele.

Non è così: ebreo di nascita e di formazione, Gesù ha vissuto la sua missione come rivolta essenzialmente al popolo dell’alleanza.

Ma non in maniera settaria od esclusiva, così come originariamente previsto dalla Bibbia.

Israele è stato scelto da Dio per essere il popolo guida dell’intera umanità, per raccontare ad ogni civiltà e cultura il vero volto del Dio che si è fatto uomo, per salvare l’uomo.

Ragioni storiche e chiusure umane avevano svilito e ridotto questo ruolo ad una strenua difesa di una FEDE MONOTEISTICA, incomprensibile alle altre culture.

Gesù è venuto per compiere non per distruggere.

Analogamente, siamo chiamati a vivere in questa Chiesa, in questo tempo, portando a compimento il suo progetto, andando nel mondo, a predicare e a guarire, due cose che in realtà ne sono una sola.

Continuando a prtare ai nostri fratelli quell’antico e sempre nuovo messaggio che il Signore ci ha lasciato, e CHE DEVE ESSERE SEMPRE PRESENTE IN OGNI NOSTRA PREDICA:

  • il regno dei cieli è ormai vicino.
  • Dio è vicino a noi, dentro la nostra vita, ci accompagna, nascosto, sul nostro cammino.

Certamente non basta predicare ciò, ma occorre renderlo credibile attraverso la nostra stessa vita.

Vita che deve brillare di forza buona, positiva e portatrice di salvezza, di un’atmosfera che sollevi gli uomini, infonda coraggio, ridia loro fiducia, li guarisca e porti loro la salvezza…, per conservare viva la novità di Dio, nelle parole e nelle azioni.

La nostra professione di fede in Dio non è credibile se la nostra vita non la testimonia.

Bisogna assolutamente che lasciar entrare in noi, nonostante LA MIA INFINITA MISERIA, ancora di più, il lieto messaggio di Dio: Dio è vicino a noi e ci ama con una infinita benevolenza.

PERSINO AD UN MISERABILE COME ME!

Ma mi rassicura l’elenco simbolico dei Dodici (gli evangelisti non sono concordi nell’elencare le persone), che richiama le dodici tribù d’Israele, ma anche la pienezza del tempo (dodici sono i mesi dell’anno).

Un elenco non esclusivo e sicuramente discutibilissimo, che non vuole ritagliare “il gruppo dei migliori”, ma che vuole ridefinire un nuovo modo di essere umanità, delineando un percorso di comunità, nella Chiesa, che sia riferimento per tutti.

E il Signore, Dio Onnipotente, lo fa mettendo insieme quelle persone, dopo una intensa notte di preghiera, specifica Luca, per stare insieme a lui, per annunciare il Regno, per guarire malati e indemoniati.

Dio non fa “delle selezioni per l’arruolamento”, ma legge nei cuori la disponibilità a lasciarsi invadere dalla Misericordia di Dio.

Ecco perché essi saranno, per sempre, LA CHIESA DI CRISTO!

Una Chiesa che, ben si badi, non si sostituisce a Cristo, ma è chiamata ad annunciarlo, a raccontarlo, a renderlo visibile nella propria quotidianità.

Quei la “povertà” di quei Dodici, spiega bene la logica di Dio: Gesù non sceglie i migliori.

Nessuno al mondo sarebbe riuscito a mettere insieme persone così diverse, e senza alcuna apparente attitudine.

Nessuno ci avrebbe scommesso un solo centesimo.

Ma essi sono coloro che erano aperti e disponibili al cambiamento.

Fratelli e Sorelle, l Chiesa non è il gruppo degli eletti, ma di coloro che, nonostante i propri limiti, lasciano DENTRO DI LORO, spazio a Dio.

E mi piace pensare che Nostro Signore non aspetta l’ora della risurrezione e dell’invio dello Spirito Santo per confidare nell’attiva collaborazione dei suoi discepoli.

Anzi, sceglie i meno probabili agli occhi del mondo, così come sono e così come stanno, e tutti ricevono tutti i doni celesti per assomigliare al Maestro, per portare a termine la missione di far crescere il Regno.

Se osserviamo la storia, il Signore, per i suoi progetti di salvezza, ha sempre voluto contare sugli uomini, prediligendo gli analfabeti, i rinnegatori, i paurosi, i titubanti, i persecutori, gli esattori delle tasse, e così via…

Dio crede talmente nella istaurazione del Regno dei Cieli e nella redenzione dei cuori degli uomini, che “si tira dietro”, per così dire, anche i peggiori, e si fida ciecamente di loro per realizzarla, per aspettare la nostra risposta libera e la nostra collaborazione per fare sì che il suo Regno diventi realtà.

Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!

Il Signore IDDIO ti Benedica

Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…

e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!

Sia Lodato Gesù, il Cristo!