10.01.2024 MERCOLEDI’ 1’ SETTIMANA P.A. B – MARCO 1,29-39 “Gesù guarì molti che erano afflitti da varie malattie”.

«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).

Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.

E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”

Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”

Vedere approfondimenti sul nostro sito WWW.INSAECULASAECULORUM.ORG

 

Dal Vangelo secondo MARCO 1,29-39

+ In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui, si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni. Parola del Signore

 

Mediti…AMO

Non è più la sinagoga il luogo dell’incontro con Dio, ma la casa, E più esattamente, la casa di Pietro, che diventa il luogo dell’accoglienza.

E dalla soglia -ecco un nuovo confine- Gesù proclama la Parola e guarisce.

Ci vuol dire che LA NOSTRA È UNA FEDE CHE ANNUNCIAMO DALLA SOGLIA, CHE VA INCONTRO ALLE PERSONE, SENZA ASPETTARE CHE VENGANO IN CHIESA.

La nostra deve essere una FEDE che raggiunge le persone fuori dai ristretti recinti del sacro in cui, troppe volte, abbiamo rinchiuso Dio.

E il vangelo, ci presenta anche l’aspetto umano e divino di Gesù:

  • da una parte egli, come Figlio di Dio, rivela la sua bontà e la sua onnipotenza guarendo i malati e scacciando i demoni;
  • dall’altra, come uomo, si condividendo le sofferenze e le difficoltà dell’uomo, interviene per risolvere le situazioni difficili.

In tal modo, Egli manifesta la sua profonda compassione, la sua tenerezza infinita, nell’aiutare le persone sofferenti: perchè, una volta guarite, possano tornare a lodare Dio, e a realizzare la loro vocazione, testimoniando il vangelo con la propria vita.

È bello questo brano, che ci mostra che il primo miracolo compiuto da Gesù, A FAVORE DI UNA DONNA, ha per protagonista la suocera di Pietro.

Su questo dato concordano tutti e tre i Sinottici:

  • Marco 1,30, che registra l’interessamento dei parenti, «…che subito gli parlarono di lei»,
  • Luca 4,38, sottolinea la dimensione di preghiera che caratterizza quella casa: «lo pregarono per lei».

Gesù li esaudisce e si avvicina al letto, chinandosi con tenerezza sulla malata per guarirla e riabilitarla nella sua dignità vocazionale e ministeriale.

Ma facciamo bene attenzione a capire la valenza grendiosa del testo, che spesso passa inosservata.

Quando Gesù guarisce la suocera di Pietro, avviene un triplice miracolo perché:

  1. Gesù si fa vicino a una donna: nell’ebraismo la donna aveva scarsissima rilevanza sociale.
  2. Caccia da lei la febbre, cioè una manifestazione del male. Che cosa dice Gesù a questa suocera? “Eghèiro!”, “Alzati!”: è lo stesso verbo della resurrezione di Gesù. Gesù ci fa risorgere: attaccati con il Battesimo alla sua morte partecipiamo alla sua resurrezione, ci leviamo (Rm 6,3-11).
  3. Gesù compie un’azione rivoluzionaria per i suoi tempi: è l’unico rabbino di cui si sa che accettasse il servizio delle donne, è l’unico rabbino dell’antichità che si accompagnasse ad un seguito femminile: e qui accettare di essere servito dalla suocera di Pietro.

Comunque sembra il resoconto, all’apparenza, un miracolo di poco conto.

Eppure nella semplicità di questo racconto è già racchiuso tutto il senso dei miracoli di guarigione:

  • Da una parte c’è sempre un uomo che ha incontrato il male, sia esso fisico o interiore, che lo immobilizza, lo pone in una condizione di staticità, di privazione e di debolezza.
  • Dall’altra parte c’è Gesù-Dio che si avvicina a tutte le miserie dell’uomo.

E c’è poi la parte meravigliosa della tenerezza di Dio.

Il racconto, infatti, descrive l’avvicinarsi di Gesù alla donna malata, E AL SUO FARLA ALZARE, PONENDO QUESTA AZIONE IN PRIMO PIANO E METTENDO IN SUBORDINE IL GESTO DI PRENDERLA PER MANO.

E USA LO STESSO VERBO CHE SARÀ USATO PER INDICARE LA RISURREZIONE (Mc 12,26 e 14,28 e 16,6), grazie alla quale il Cristo di Dio, condurrà fuori dagli Inferi tutta l’umanità liberata.

ECCO ALLORA CHE QUEL RIPRENDERE LA POSTURA ERETTA, RISOLLEVANDOSI DALLA PROSTRAZIONE DI CHI È MALATO, È DUNQUE UN ANNUNCIO DISCRETO E REALISSIMO DELLA RISURREZIONE.

Comunque, la guarigione della suocera di Pietro è UNA GUARIGIONE “PER LA DIAKONIA”, PER IL SERVIZIO.

Infatti, questa donna, prontamente si mette a “servire” i suoi ospiti.

Occorre tener presente che siamo in giorno di sabato e che la signora di casa ha un compito specifico nella liturgia domestica.

GUARITA DA GESÙ, LA SUOCERA DI PIETRO È DUNQUE RIABILITATA NELLA SUA MINISTERIALITÀ LITURGICA, NELLA SUA SPECIFICA DIAKONIA, DIVENTANDO PER COSÌ FIGURA DELLA STESSA COMUNITÀ ECCLESIALE CHE CORRISPONDE CON GIOIA ALLA TENEREZZA DI DIO.

IL CRISTO E’ QUINDI IL MEDICO DEI CORPI E DELLE ANIME.

E questa testimonianza evangelica sul “Cristo medico”, ha avuto un’enorme ripercussione nella tradizione cristiana antica, e presso i Padri della Chiesa, fino al Vaticano II, che parla di Gesù quale:

  • “medico del corpo e dello spirito” (Sacrosanctum Concilium, al n.5),
  • Cristo è “il sommo medico” (Origene),
  • “il medico delle anime e dei corpi” (Barsanufio),
  • “il medico umile” (Agostino),
  • “il medico e la medicina” (Agostino) delle malattie fisiche e spirituali dell’uomo.
  • Scrive Ambrogio: “Cristo è tutto per noi. Se vuoi curare una ferita, egli è il medico; se bruci dalla febbre, egli è la fonte d’acqua; se sei oppresso dall’iniquità, egli è la giustizia; se hai bisogno di aiuto, egli è la forza; se temi la morte, egli è la vita; se desideri il cielo, egli è la via; se fuggi le tenebre, egli è la luce; se cerchi cibo, egli è il nutrimento” (De virginitate 16,99).
  • C’è poi la vibrante preghiera contenuta negli Atti di Tommaso (I metà del III sec. d.C.): “Compagno e aiuto del debole, speranza e fiducia del povero, rifugio e riposo dello stanco, … asilo e porto di quanti percorrono la regione delle tenebre, medico che guarisci gratuitamente; tu che tra gli uomini fosti crocifisso per le moltitudini e per il quale nessuno fu crocifisso! … Nella terra della malattia sii il loro medico; nella terra della stanchezza sii il loro fortificatore; sii il medico dei loro corpi, da’ vita alle loro anime; rendili santuari e templi affinché abiti in essi lo Spirito santo”.

Si è sviluppata così una tradizione di preghiere rivolte al Cristo medico.

Fratelli e Sorelle, mai dobbiamo dimenticare che l’incontro con Dio, non è mai senza conseguenze.

L’uomo che incontra Dio, nella sua Parola, o nella sofferenza, viene restituito a se stesso, si risolleva (il verbo utilizzato, come ho già detto, richiama la risurrezione), rinasce, e si mette a servire.

Ma nemmeno dobbiamo mai dimenticare che l’obiettivo ultimo, dell’essersi incarnato, nel tempo e nella storia, di Gesù, non si esaurisce nel suo ruolo di guaritore, ma è qualcosa che trascende anche la capacità di comprensione dell’uomo.

DI UN UOMO CHE, FINALMENTE, PUÒ “ALZARSI”, SOLO PERCHÉ GESÙ SI È ABBASSATO AL SUO LIVELLO DI DEBOLEZZA, ADDOSSANDOSI IL PECCATO E LA MORTE.

Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!

Il Signore IDDIO ti Benedica

Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…

…e ti prego di condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!

Sia Lodato Gesù, il Cristo!