1 dicembre 2024 domenica 1’ di Avvento anno C – LUCA 21,25-28.34-36 “La vostra liberazione è vicina”.
“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16).
Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, affinché la tua Misericordia mi preceda e mi suggerisca, interiormente, al momento giusto, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il Mistero Pasquale, presente nell’umile quotidiano, e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ TORNARE A PASSEGGIARE.”
Vedere approfondimenti sui nostri siti:
- https://www.insaeculasaeculorum.org/ (attenzione: questo sito sarà chiuso il 31/12/2024)
- https://insaeculasaeculorum.altervista.org/ (nuovo sito già in funzione)
Dal Vangelo secondo LUCA 21,25-28.34-36 |
+ In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo». Parola del Signore
Mediti…AMO Marco 4,34 “4Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa”. |
In Avvento siamo invitati a rinnovare l’attesa di quel Signore che è già venuto, ma che ancora verrà alla fine dei tempi, per introdurre tutta la storia e ogni storia dentro il disegno d’amore del Padre suo e nostro.
È certamente un tempo di GRAZIA, breve ma intenso, nel quale dobbiamo progredire in un’intelligenza più fine e profonda nel MISTERO DELL’INCARNAZIONE.
Ma entriamo nel Vangelo di Luca, che sappiamo essere indirizzato ai cristiani della sua epoca, ma anche a quelli di tutti i tempi, che devono vivere nella comune Fede del Signore, già presente in mezzo a noi.
Sono parole di consolazione e di speranza, di fronte alle tribolazioni e alle tristezze della vita.
Tribolazioni e tristezze che ci derivano dall’essere troppo presenti e troppo attenti a vivere SOLO quell’istante in cui ci troviamo, essendo troppo sensibili alla tirannia del nostro mondo emotivo.
E, ci dimentichiamo che il piccolo dramma della nostra esistenza va affrontato in funzione di quello che la storia e la provvidenza di Dio stanno preparando per noi e per tutti.
Gli stessi avvenimenti che disorientano gli uomini saranno per i cristiani il segno che l’ora della salvezza si avvicina.
Dietro tutte le peripezie, per quanto dolorose possano essere, essi potranno scoprire il Signore che annuncia la sua venuta, la sua redenzione, e l’inizio di una nuova era, quella eterna di Dio, nella quale siamo chiamati ad entrare.
I cristiani devono comunque continuare a pensare che la storia dura a lungo, fino quando sarà ritenuta da Dio, avvenuta, la creazione definitiva del SUO REGNO.
È necessario dunque che essi abbiano un’attitudine paziente di fronte alle avversità, e perseverante nel cammino che li conduce alla vita piena, OPEROSA NELLA PREGHIERA E NELL’ASCOLTO DELLA SUA PAROLA ETERNA.
Pregare significa cercare –e trovare – quella misteriosa forza così indispensabile per imparare a «comparire davanti al Figlio dell’uomo».
Così, il vangelo mette in guardia contro il pericolo di rilassarsi nel quotidiano, chiedendoci di rimanere vigili, in preghiera, e chiedere forza, affinché ogni affanno terreno, che danneggia irrimediabilmente i nostri cuori, non distragga il nostro pensiero, impedendoci di vivere, nell’angoscia, quella che deve essere, invece, un’attesa gioiosa del Signore, fonte di misericordia e di vita nuova e senza fine.
Perché noi sappiamo bene, che nulla deve preoccuparci, perché il Signore Dio comunica vita, non la toglie alle persone.
Il Dio di Gesù Cristo, È UN PADRE CHE NON ASSORBE LE ENERGIE DEGLI UOMINI, MA COMUNICA LORO LE SUE.
Certamente Gesù ha annunziato la distruzione del tempio di Gerusalemme, immagine di una istituzione, divenuta ormai inefficace ai fini della salvezza, e i suoi discepoli gli hanno chiesto quali segni indicheranno ciò che sta per accadere Al tempio.
E Gesù adopera il linguaggio dei profeti, citando il profeta Gioele, che indicava i segni con i quali si annunciava l’arrivo del Signore, “…nel sole, nella luna e nelle stelle”, simboli, nella cultura del tempo, del mondo pagano, che in essi adoravano i relativi dei.
E le stelle?
A quel tempo tutti coloro che detenevano un potere si consideravano risiedenti nei cieli; il faraone era un Dio, l’imperatore romano era un Dio o un figlio di Dio.
TUTTI QUELLI CHE DETENEVANO UN POTERE SI CONSIDERAVANO COME STELLE LUMINOSE.
Ebbene Gesù assicura che, GRAZIE ALL’ANNUNZIO DEL VANGELO, tutte queste strutture di potere una dopo l’altra verranno a crollare.
Lo stesso Sant’Agostino quando sente scricchiolare l’impero romano, struttura portentosa, dice “E’ arrivata la fine del mondo”, poiché non era pensabile concepire un mondo senza la struttura dell’impero romano.
Fratelli e Sorelle, gli uomini hanno paura quando finisce ciò che sembrava eterno.
E soprattutto, quando finisce, nel campo religioso, ciò che sembrava sacro, ma in realtà non lo era.
Gesù annunzia “…le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte”.
Nei cieli secondo i vangeli c’è il Padre, c’è Gesù, il figlio dell’Uomo e ci sono gli angeli.
Chi sono quindi questi usurpatori che stanno nei cieli?
Sono appunto questi potenti che si arrogano la condizione divina per dominare e sfruttare le persone.
Allora “le potenze dei cieli”, sono questi potenti che detengono il potere umano, che dominano e sfruttano le persone, che “saranno sconvolte”.
L’annunzio della BUONA NOVELLA di Gesù, mostrerà qual è il vero Dio e quali sono le false divinità, che perderanno il loro splendore e vedranno la fine del loro dominio.
“….Allora vedranno”.
E’ interessante che Gesù non dica “vedrete”.
Chi sono quelli che vedranno? Questi grandi potenti, nel momento in cui si sfalda e si sbriciola il loro potere, sono loro che nel momento della caduta, vedranno IL FIGLIO DELL’UOMO.
Figlio dell’uomo è un termine con il quale Gesù indica se stesso, l’uomo nella pienezza della condizione divina, che “verrà su una nube”, immagine della condizione divina, “con grande potenza”.
L’avvento invita a coniugare i tempi della storia con l’intima certezza che tutto si compie, in un fragile e fuggitivo “oggi”.
Preghiamo allora con le parole di santa Teresa “Che m’importa, Signore, se oscuro è l’avvenire? / Io pregarti per il domani, oh, no, non posso! / Puro conserva il cuor mio, con la tua ombra coprimi, / solo per oggi” (P 5,3).
Ragioniamoci sopra…
Pax et Bonum tibi, frater in Christo!
Chiedo al Signore IDDIO ti Benedica…
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!