09 GIUGNO 2024 domenica 10’ P.A. B – MARCO 3,20-35 “Satana è finito”.

«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).

Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.

E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”

Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”

Vedere approfondimenti sul nostro sito WWW.INSAECULASAECULORUM.ORG

Dal Vangelo secondo MARCO 3,20-35

+ In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé». Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni». Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa. In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna». Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro». Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre». Parola del Signore

 

Mediti…AMO

Gesù si trova a Cafarnao, una cittadina di pescatori, situata sulla riva nord occidentale del lago di Tiberiade, nella regione della Galilea, dove Gesù vi abitò più o meno stabilmente dopo aver lasciato il villaggio di Nazareth.

E giunge in quel luogo, da Gerusalemme, una “commissione d’inchiesta” composta da “teologi del tempio”.

Allo stesso tempo, dalle colline della Galilea, da Nazareth, scendono i suoi familiari per riportarselo a casa , poiché avevano saputo che era divenuto pericoloso con i suoi discorsi.

Sembra una manovra a tenaglia contro Gesù, questo maestro fuori regola e fuorilegge.

È la seconda volta che il clan di Gesù scende verso il lago per riportarlo a casa. Ma questa volta hanno portato anche Maria, sua madre. E vengono a prenderselo per proteggerlo da se stesso, poiché, dicono, che è impazzito.

v.21 “Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: “È fuori di sé”.

Cosa avevano sentito i suoi per dover andare a prenderlo?

Il testo originario dice addirittura per “catturarlo“. il verbo “Catturare” (kratšw) è lo stesso verbo che Marco userà per la cattura di Giovanni Battista da parte di Erode (6,17), e poi per la cattura di Gesù (14,44.46.49).

Perché i suoi erano tanto preoccupati da considerarlo “fuori di sé”?

Non solo i nemici sono contro di lui, ma anche i suoi.

Allora i suoi”: chi sono i suoi? Al v.31 si dirà che sono “sua madre e i suoi fratelli” (Fratelli, che nella lingua ebraica, sono i cugini).

Il testo che esaminiamo finisce con le parole di Gesù “Ecco mia madre e i miei fratelli! 35Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre“.

PER INDICARE CHE ESSERE SUOI PARENTI, CIOÈ SUOI INTIMI, NON DIPENDE DAL SANGUE O DA UN DIRITTO, LO SI DIVENTA IMITANDOLO, FACENDO LA SUA VOLONTÀ CHE È LA VOLONTÀ DI DIO E ASCOLTANDO LA SUA PAROLA.

Ma il testo ci dice che i suoi familiari “…sono preoccupati per lui perché era fuori di sè”.

Il contesto del testo ci sta addirittura dicendo che il sistema, di cui sono parte, è UN SISTEMA CHE UCCIDE OGNI SPERANZA E ANCHE LA VITA, E CHE, ANCHE LA RELIGIONE È UN INGANNO, NON È SECONDO IL CUORE DI DIO. E i teologi, venuti da Gerusalemme, lo dichiarano scomunicato, perché figlio del diavolo, nel cui nome parla e agisce.

E Lui, il Signore, chiama vicino a sé quelli che lo hanno scomunicato e giudicato nemico di Dio e cerca di farli ragionare ma è inutile.

Sua madre, i suoi fratelli, le sue sorelle, stando fuori da quel luogo contaminato dall’eresia, lo mandano a chiamare.È straordinario come il Vangelo di Marco, così concreto e asciutto, ci rimette tutti con i piedi per terra, dopo le ultime grandi feste: Pasqua, Pentecoste, SS. Trinità, Corpus Domini.

È un Vangelo che riparte da casa, dal basso e, non nasconde, con molta onestà, le difficoltà di relazioni che il Signore ha avuto non soltanto con i potenti e i religiosi del tempio, ma anche con la sua famiglia, con i fratelli, le sorelle,sua madre.

Gesù arriva a dire “Chi è mia Madre, chi sono le mie sorelle e chi sono i miei fratelli?”, parole dure, parole ferite che feriscono.

L’unica volta che Maria appare nel vangelo di Marco è l’immagine di una madre che non capisce il figlio, che non gli va incontro, che non lo favorisce, non si schiera dalla sua parte, perché non è facile capire un figlio sovversivo, perché non basta essere buoni per essere come Dio ci vuole, perché non basta essere credenti, dobbiamo essere, o almeno mettercela tutta per essere, credibili, testimoni dell’amore di Dio per questa vita, per questo tempo, per questa terra, per questa umanità.

Per gli scribi è un bestemmiatore e per i suoi “ è fuori di sè”.

Siamo solo al c.3 e Marco ci ha fatto vedere che Gesù non aveva nessun problema con i peccatori, coi miscredenti, con le persone fuori dalla legge, ma aveva problemi con i massimi rappresentanti dell’istituzione religiosa e politica che lo accusavano di bestemmiare, un rimprovero allora meritevole di morte.

L’evangelista ci fa capire subito che tra Gesù e l’istituzione religiosa c’è un’assoluta incompatibilità, sono due modi diversi di rapportarsi a Dio.

Gesù non fa nulla per evitare questa accusa, anzi fa di tutto per confermarla; trasgredisce pubblicamente il comandamento del riposo del sabato, facendo miracoli che avrebbe potuto fare in qualunque altro giorno.

Di fronte al rifiuto delle autorità religiose, Gesù compie un’autentica pazzia, costituisce un nuovo popolo. Una pazzia che la folla approva perché, come scrive Marco al versetto 20: “Gesù entrò in una casa e si radunò di nuovo la folla così che non potevano neppure mangiare il pane”.

La gente, stanca dell’oppressione dell’istituzione religiosa, sente in Gesù un’alternativa e accorre a Lui.

Ma questo fatto diventa un problema per i parenti.

I “suoi”, di fronte a questo successo e alle alle polemiche coi farisei, hanno paura e vengono per prenderlo con la scusa che è ”fuori di sé”.

I familiari che lo conoscono sanno che non può essere né un bestemmiatore, né un indemoniato, ma è scriteriato, simpatizza con i cattivi e trascura i propri interessi gettando il discredito su tutta la famiglia

Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!

Il Signore IDDIO ti Benedica

Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…

e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!

Sia Lodato Gesù, il Cristo!