“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
Vedere approfondimenti sul nostro sito WWW.INSAECULASAECULORUM.ORG
Dal Vangelo secondo GIOVANNI 3,7-15
+ In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito». Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna». Parola del Signore
Mediti…AMO
Il vangelo di oggi riporta una conversazione tra Gesù e Nicodemo, il quale aveva sentito parlare delle cose che Gesù faceva, e ne era rimasto colpito.
Volle parlare con Gesù per poterle capire meglio, presupponendo di conoscere le cose di Dio.
Ma il poveretto viveva con un libretto del passato in mano, per vedere se la sua sapienza concordava con la novità annunciata da Gesù.
E in questa conversazione, Gesù gli disse che l’unico modo in cui avrebbe potuto comprendere le cose di Dio, era nascere di nuovo.
Molto probabilmente, il racconto della conversazione tra Gesù e Nicodemo faceva parte della catechesi battesimale delle comunità dei primi secoli, poiché afferma che le persone devono rinascere dall’acqua e dallo spirito (Gv 3,6).
Purtroppo dobbiamo fare una amara considerazione, Fratelli e Sorelle, tutti noi siamo uguali a Nicodemo (io “in primis” faccio mea culpa).
Perchè accettiamo qualcosa di nuovo, solo se va d’accordo con le nostre vecchie idee.
E dimentichiamo che essendo nati dalla carne, possiamo comprendere ogni senso, solo in funzione del mondo.
Ma se rinasciamo dallo Spirito, possiamo avere una nuova percezione di noi stessi.
“Quel che nasce dalla carne, è carne. Quel che nasce dallo Spirito è Spirito” (Gv 3,6).
Qui, carne significa ciò che nasce solo dalle nostre idee, mentre ciò che nasce da noi ha la nostra misura.
La rinascita è indispensabile, tanto che Gesù dice che è necessario che ciò accada.
E, se siamo docili all’azione dello spirito, attraverso la rivelazione, Dio risponde alla domanda dell’uomo in vista della salvezza, perché l’uomo non può darsi da solo una risposta.
Ma non si può semplicemente dire che l’uomo diventa “migliore” rinascendo; la sua vita acquisisce un senso.
Questo assomiglia al vento; non se ne può disporre a proprio piacere e non lo si può afferrare, perché soffia dove vuole.
Bisogna che qualche cosa si manifesti nella vita di colui che è nato dallo Spirito: i suoi pensieri e le sue azioni non possono essere colte secondo i criteri del mondo. Il bene che egli fa non proviene da lui stesso.
Nella tradizione ebraica dell’Antico Testamento, IL VENTO APPARTIENE AL MONDO DEL DIVINO.
Creatura misteriosa di cui non si conosce la provenienza né la destinazione, nella letteratura sapienziale È IMMAGINE DELLE REALTÀ CHE NON SI LASCIANO IMBRIGLIARE DAL DOMINIO DELL’UOMO.
Lo si percepisce, in qualche modo si può dire conoscerlo, si impara anche a sfruttarlo a proprio favore, MA RESTA ALLA FINE INAFFERRABILE.
Infatti ci rendiamo conto della direzione del vento: sappiamo qual è il vento del Nord o il vento del Sud, ad esempio, ma non sappiamo né controlliamo la causa a partire dalla quale il vento si muove in questa o quella direzione.
Così è lo Spirito.
“Nessuno è padrone dello Spirito” (narra il Libro dell’Ecclesiaste 8,8).
Ciò che più caratterizza il vento, È LO SPIRITO, È LA LIBERTÀ.
Il vento, e parimenti lo Spirito, sono libero, tanto che non possono essere controllati.
Agiscono sugli altri e nessuno riesce ad agire su di loro.
La loro origine è il mistero, il loro destino è il mistero.
Il pescatore deve, in primo luogo, scoprire la direzione del vento e solo dopo puo volgere le vele secondo quella direzione.
E questo è esattamente ciò che deve fare Nicodemo e ciò che viene chiesto ad ognuno di noi.
L’Evangelista Giovanni gioca sul doppio significato della parola «to’ pneuma» (in greco traduce sia vento, che Spirito) per dirci che lo Spirito con ciò che lo riguarda, appartiene a quel mondo di elementi o esperienze presenti nella vita, che tendono a sfuggire alla nostra presa, benché ne tocchiamo con mano gli effetti reali ed efficaci.
Chi crede – chi nasce dallo Spirito e ne è mosso – è presente al mondo, ma quest’ultimo potrebbe non cogliere ciò che lo abita.
E, colui che ha autorità per parlare delle «cose del cielo» è uno solo, L’UNICO CHE È DISCESO E VI FARÀ RITORNO.
Il «Figlio dell’uomo» ha nel quarto vangelo il carattere di COLUI CHE DISCENDE PER RISALIRE, CHE SI ABBASSA E VIENE INNALZATO.
È l’unità del mistero di incarnazione e di glorificazione che racchiude l’esistenza di Gesù.
Con Cristo, le «cose del cielo» non sono più un segreto, ma una rivelazione.
E noi ne veniamo messi a parte in Gesù Gesù, che viene da Dio e a Dio fa ritorno.
Per questo è possibile nascere dallo Spirito, grazie alla Sua discesa e al Suo innalzamento.
Ma anche chi, in questo mondo, rimane confinato nella logica della carne, non potrà mai cogliere ciò che lo Spirito sussurra alla sua Chiesa.
Infatti Nicodemo, che pur scruta le Scritture, ma con la logica dell’uomo, per cui non ne comprende il senso, tanto che domanda “…come può accadere questo?”
Gesù non fa nulla di più che riassumere ciò che insegnava l’Antico Testamento sull’azione dello Spirito, del vento santo, nella vita del popolo di Dio e che Nicodemo, maestro e dottore, deve sapere.
Ma pur così, Nicodemo si spaventa nell’udire la risposta di Gesù e agisce da ignorante e domanda “come può accadere questo?“
E GESU’ FA NOTARE A NICODEMO CHE E’ ASSURDO IL FATTO CHE, UN MAESTRO DI ISRAELE, NON POSSIEDA LA CHIAVE DELLA PROPRIA SAPIENZA.
È la testimonianza di Cristo, infatti, che apre il vero significato e, non accoglierla significa condannarsi all’incomprensione.
Fratelli e Sorelle, i dialoghi, nel vangelo di Giovanni, SONO SPESSO FRUSTRANTI.
La sua tecnica narrativa preferita, infatti, è quella del fraintendimento: Gesù parla di “fischi” e gli altri intendono “fiaschi”.
Così è con la samaritana al pozzo, con il cieco di Bethsatà, così anche con Nicodemo, come possiamo vedere nell’Evangelo di oggi.
Eppure questo fraintendimento – in cui cadiamo facilmente anche noi,in quanto il Signore Gesù sembra non parlare di cose semplici – non nasce dal fatto che l’argomento in questione è difficilissimo, MA, AL CONTRARIO, PERCHÉ È ESTREMAMENTE SEMPLICE.
E sta qui il guaio. Noi non riusciamo a scorgere un dettaglio di qualcosa, quando è sotto gli occhi, è troppo evidente.
Ed è esattamente quello che sosteneva lo scrittore statunitense EGAR ALLA POE: “IL POSTO MIGLIORE PER NASCONDERE QUALSIASI COSA E’ METTERLA SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI”.
Dio si è fatto carne, ha sofferto, è morto per noi sotto glo occhi di tutti. È risorto sotto gli occhi di tutti. Continua a camminare in mezzo a noi, interrogando la nostra carità, celandosi sotto le sembianze dei poveri e dei sofferenti. Continuando a parlarci dell’Amore del Padre suo e Nostro, attraverso il linguaggio del creato, che è sotto gli occhi di tutti…. MA NOI CI OSTINIAMO A NOI VEDERLO E A NON COMPRENDERE CIO’ CHE VUOLE DIRCI.
E COSI’ CI PERDIAMO LA CHIAVE DELLA VERA GIOIA, PERCHE’ RIMANE NASCOSTA, PUR ESSENDO EVIDENTE IN OGNI DOVE.
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!