… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. In illo tempore: dixit Iesus…
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Dal Vangelo secondo LUCA 11,27-28
In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!». Parola del Signore
Mediti…AMO
Questo breve episodio riportato solo dall’evangelista Luca, ci aiuta a porre in giusta luce la figura di Maria, la Madre di Gesù.
Maria ha avuto singolarissimi “privilegi“: è stata preservata dal peccato originale, è divenuta madre del Signore, è stata assunta in cielo in corpo e anima, però il suo vero merito è stato quello di ASCOLTARE LA PAROLA DI DIO, DI RENDERLA VITA DELLA SUA VITA.
Ella è beata non tanto perché è stata la madre di Gesù, MA SOPRATTUTTO PERCHÉ HA ASCOLTATO LA PAROLA DI DIO E L’HA RESA VITA DELLA SUA VITA.
Per questo motivo nessuno si può sentire inferiore nei suoi confronti, nessuno può rinunciare all’impegno di porsi in attento ascolto della Parola e di metterla in pratica.
Come sempre, per capire correttamente un brano, dobbiamo capirlo nel suo contesto. Quindi, vi spiegherò un po’ del contesto di questo brano prima di iniziare a leggerlo.
Il brano si pone nel capitolo 11, lungo il viaggio che porta Gesù dalla Galilea a Gerusalemme, dove avrebbe affrontato la condanna e la morte.
Dopo aver dato alcuni insegnamenti sulla preghiera (il Padre Nostro, 11,1-4; l’amico importuno 11,5-8; l’efficacia della preghiera 11,9-13) Gesù scaccia un demonio da un uomo muto, che ricomincia a parlare e dà alcuni insegnamenti sul comportamento degli spiriti immondi (11,1426).
È allora che una donna dalla folla dichiara beata sua madre e grida dalla folla circostante “Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!”
Era una bellissima lode, prima a Gesù stesso ma anche a sua madre. Questa donna è chiaramente una della folla che è rimasta stupita dal lavoro che Gesù sta facendo in contrasto con i cinici miscredenti che vogliono distruggere Gesù.
Questa donna aveva visto che Gesù era così meraviglioso, così glorioso, che secondo lei, sarebbe stata una grandissima benedizione avere qualche legame familiare con lui.
In modo particolare, riteneva che la madre di Gesù fosse stata una donna benedetta in modo speciale, perché aveva portato Gesù nel suo grembo, e lo aveva allattato ai suoi seni.
Per capire correttamente la risposta che Gesù diede a questa donna, dobbiamo capire il pensiero di questa donna.
Come tante persone, questa donna riteneva essere una grande benedizione avere un legame fisico con Gesù. Cioè, nel suo modo di pensare, il fatto di aver conosciuto Gesù personalmente come uomo era una grande benedizione.
Questo pensiero è molto simile al pensiero dei Giudei, che credevano che il fatto di essere discendenti fisici di Abraamo fosse una grande benedizione.
Immediata è la risposta di Gesù. Certo Egli è ben lontano dal non voler apprezzare o addirittura di voler screditare sua Madre, Maria Santissima.
Ma la risposta apparentemente strana è data dal fatto che il Maestro vuole mettere bene a fuoco l’identità del cristiano che, tanto spesso, è confusa e sfocata.
E Gesù cambia le parole della donna e afferma “…Ancora più felici sono quelli che ascoltano la parola di Dio e la osservano!” La grandezza negli occhi di Dio non sta nei doni e nei privilegi che sono stati concessi, ma nella risposta che è data a Dio. La vera grandezza di Maria è stata appunto la sua apertura incondizionata al progetto di Dio su di lei!
Questo episodio non è ricordato dagli evangelisti Marco e Matteo, che pur riportando una stessa struttura, ricordano qui l’episodio di Maria e dei parenti di Gesù che vanno a prenderlo preoccupati dal suo stile di vita, inserito da Luca più sopra (Lc 8,19-21).
Luca avrebbe potuto inserire di suo pugno la lode della donna della folla per sottolineare di nuovo la beatitudine di coloro che ascoltano la parola di Dio, ma la presenza di semitismi (beato il grembo… beato il seno…) fa pensare che egli abbia avuto a sua disposizione un’altra fonte e che abbia attinto a essa.
La beatitudine con cui la donna prorompe dalla folla esalta Maria per essere stata la madre di Gesù.
All’interno della comunità di Luca probabilmente Maria era considerata una persona privilegiata. E questo poteva portare al rischio di considerarla anche come una “cristiana” privilegiata. Quindi il brano cerca di correggere questa opinione.
E Gesù ne approfitta per catechizzare e per ricordare a tutti che la beatitudine non nasce dalle gratificazioni (pur legittime e oneste) che possiamo avere ma dall’avere scoperto la volontà di Dio in noi e nell’osservare la Parola.
E questo perché solo riconoscendoci cercatori di Dio, solo diventando uditori della Parola che si manifesta nella Scrittura e negli eventi possiamo scoprire in quale disegno di Dio possiamo essere inseriti.
Maria è il modello di chi ascolta, conserva la parola e la mette in pratica nella sua vita. Ma è anche il modello di chi riflette sulla parola di Dio. Ecco quanto siamo invitati a fare nei riguardi della Parola: ascoltare, conservare, mettere in pratica, meditare.
La qualità della nostra vita, in quanto cristiani, dipenderà dalla misura in cui riusciamo a unire queste quattro condizioni per rendere feconda in noi la Parola.
Ma ancor più se facciamo come Maria Santissima, che si mostrata docile alla volontà divina e, come il suo dilettissimo Figlio, ha accettato il piano divino fino al Calvario, condividendo con lui la passione, ai piedi del Calvario.
Quanto Maria ha fatto, come umile e docile discepola, anche noi siamo chiamati a farlo con tutta la nostra vita. Su ciascuno di noi il buon Dio ha un piano di salvezza, che egli ci rivela nel tempo e nelle circostanze di ogni giorno.
Possiamo essere beati se conformiamo la nostra volontà a quella del Signore.
Dobbiamo perciò essere ascoltatori attenti della SUA PAROLA. Dobbiamo avere Cristo e la sua Madre come nostri modelli.
Occorre riscoprire l’umiltà del cuore e la sincerità con noi stessi per diventare ASSETATI DELLA PAROLA DI DIO, BISOGNOSI DELLA SUA VERITÀ E DELLA SUA GRAZIA E INFINE CAPACI DI OPERARE IL BENE.
E ancora, se pensiamo a Maria la madre di Gesù, il suo onore più grande non fu quello di aver portato Cristo nel suo grembo, MA QUELLO DI AVERLO AVUTO NEL SUO CUORE COME IL SUO SIGNORE E SALVATORE.
E questo immenso onore, questa benedizione incredibile, l’abbiamo anche noi, se siamo figli di Dio!
Quindi, NON DOBBIAMO MAI IMMAGINARE CHE CI MANCA QUALCHE BENEDIZIONE, PERCHÉ NON POSSIAMO CONOSCERE CRISTO PERSONALMENTE SULLA TERRA.
Perché il fatto di aver visto Gesù con i nostri occhi non aiuterebbe la nostra fede.
Migliaia di persone videro Cristo Gesù personalmente, eppure, la grande parte di loro non credettero in Lui. Perfino i suoi fratelli non credettero in Lui per un certo periodo.
NON È IL FATTO DI AVER CONOSCIUTO GESÙ FISICAMENTE CHE SALVA. LA SALVEZZA ARRIVA QUANDO UNO CONOSCE CRISTO SPIRITUALMENTE, COME SIGNORE E SALVATORE.
In 2Corinzi 5,16, Paolo di Tarso parla proprio di questa distinzione. Ve lo leggo.
- “Cosicché ormai noi non conosciamo più nessuno secondo la carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non lo conosciamo più così”.
Ora che siamo salvati, non conosciamo Cristo secondo la carne. LO CONOSCIAMO IN SPIRITO E IN VERITÀ.
La salvezza ci arriva tramite la conoscenza spirituale di Cristo. Questa conoscenza non è limitata a chi visse quando Gesù era sulla terra, ma arriva a chiunque cerca Dio con tutto il suo cuore e si ravvede e crede in Gesù e mangia IL SUO CORPO E IL SUO SANGUE NELLA SANTA EUCARISTIA.
E questo perché ognuno di noi può essere fra coloro che odono ed osservano la Parola di Dio oggi, esattamente come lo potevano essere le persone che vissero al tempo di Gesù.
Non dobbiamo mai credere che sarebbe stato più facile o migliore se fossimo vissuti al tempo di Gesù e se Lo avessimo conosciuto nella carne.
Se anche avessimo potuto toccare la sua mano e vederLo con i nostri occhi, e se magari avessimo potuto ricevere qualche guarigione fisica, tutte queste cose non ci avrebbero fatto nulla di più di quanto una semplice ma vera fede ci fa ora.
Anzi, la fede ci fa avere molte più benedizioni e ci fa essere BEATI, molto più di quanto lo saremmo se avessimo conosciuto Gesù personalmente.
MAI DIMENTICARE LA PAROLE SANTE DI CRISTO, ALL’INCREDULO TOMMASO, “…la sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato” che ci riporta Giovanni 20,19-31:
- “Beati quelli che pur non avendo visto crederanno!”
C’è una chiara lezione per noi nel vangelo di oggi.
Prima di tutto, se la grande maggioranza delle persone che avevano visto e sentito Gesù personalmente non lo hanno creduto, non dobbiamo essere né sorpresi né scoraggiati quando tante persone non ci ascoltano e non credono quando annunziamo il Vangelo.
Le persone di oggi hanno la Bibbia, non hanno bisogno di altro.
Se non credono, non è perché mancano di prove. Hanno a disposizione tutti i segni che servono per credere nella Parola di Dio. Hanno i SACRAMENTI. Hanno la GRAZIA DI DIO.
Infatti, questo fu il commento dell’Apostolo Giovanni, verso la fine del suo Vangelo (Gv 21,25):
- “Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.”
Le cose che sono scritte nella Bibbia sono le cose che Dio ha scelto PER NOI, che servono PER LA NOSTRA SALVEZZA. E per di più DIO CI DONA LA FEDE, che riceviamo attraverso IL SACRAMENTO DEL BATTESIMO.
Non serve altro per poter credere in Cristo. Chi dice che ha bisogno di altre prove, ha un cuore duro.
Anzi, considerando che la maggioranza di coloro che vide Gesù non credette, non dovremmo essere sorpresi quando la maggioranza di oggi non crede al nostro ANNUNZIO EVANGELICO.
Certamente, è giusto avere tristezza per la durezza di cuore che troviamo tutto intorno a noi.
Dio comunque salverà tutti coloro che ha chiamato. La nostra predicazione del Vangelo non è mai invano. Siamo chiamati ad annunciarLo, per cui facciamolo con un cuore BUONO E CONFIDENTE, lasciando i risultati nelle mani di Dio.
A livello di insegnamento, mi piace questa donna infervorata perché ci permette più spunti di riflessione.
Già nell’episodio della Visitazione Maria, la madre di Gesù, È DICHIARATA BEATA PER AVER ASCOLTATO E CREDUTO ALLA PAROLA DEL SIGNORE, E NON PER ESSERNE DIVENTATA LA MADRE.
La maternità di Maria è il frutto e l’eloquenza del suo ascolto pieno di fede della parola e dello Spirito del Signore.
Ma la beatitudine le viene dalla parola ascoltata e creduta da tutto: corpo e spirito e anima.
C’è un testo di Marco (3,34-35), molto importante, che conferma e commenta questo nostro testo: è l’episodio in cui la madre di Gesù e i suoi fratelli vanno a trovarlo mentre lui sta predicando, attorniato da discepoli e discepole e dalla folla.
Poiché non riescono ad avvicinarlo, gli mandano a dire:
- «Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti».
E Gesù, girando lo sguardo su quelli che gli stavano attorno, risponde:
- «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio (mentre in Luca risuona così: «Coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica») costui è mio fratello, sorella e madre».
Il primato è CHIARAMENTE l’ascolto DELLA PAROLA DEL SIGNORE, IN QUANTO ESSA è LUOGO DI BEATITUDINE E DI RELAZIONE CON IL CRISTO.
Anche Paolo di Tarso riprenderà nella 1 lettera a Timoteo (2, 15) il tema, scrivendo:
- «La donna potrà essere salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santità con modestia».
Anche l’episodio di Marta e Maria, in Luca 10, 38-42, conferma ciò che abbiamo sin qui meditato.
Anche qui la cosa più importante, la parte buona o migliore per una donna amica di Gesù È NEL PRIMATO DATO ALL’ASCOLTO DELLA SUA PAROLA.
Dal racconto, poiché non è narrata la vocazione di Maria, sembra quasi che sia lei qui a precedere Gesù mettendosi nell’atteggiamento tradizionale del discepolo, cioè seduta ai piedi del maestro.
E CHE GESÙ, VEDENDO MARIA IN QUELLA POSTURA DI ASCOLTO E RICONOSCENDONE LA GIUSTIZIA, SUBITO AIUTI MARTA, CHE INVECE NE È RADICALMENTE CONTRADDETTA, A COMPRENDERE E A IMPARARE DALLA SORELLA A DARE ANCHE LEI IL PRIMATO ALL’ASCOLTO DELLA PAROLA DEL SIGNORE.
Tutto il resto, accoglienza e servizio, come la generosa ospitalità che Marta riservava a Gesù, ne devono discendere, ma mai sopraffarlo.
Gesù ci libera anche dalla priorità della cura della casa e dell’ambiente familiare, asserendo con forza e senza ambiguità che la parte migliore è quella di Maria.
Ha detto il Beato Papa Paolo VI:
- “La Vergine Maria è stata sempre proposta dalla Chiesa alla imitazione dei fedeli non precisamente per il tipo di vita che condusse e, tanto meno, per l’ambiente socioculturale in cui essa si svolse, oggi quasi dappertutto superato; ma perché, nella sua condizione concreta di vita, ella aderì totalmente e responsabilmente alla volontà di Dio.”
Ragioniamoci sopra…
Prega il Signore per me… Fratello che Leggi…
Sia Lodato Gesù, il Cristo!