“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo
tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo GIOVANNI 16,5-11
+ In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato». Parola del Signore
Mediti…AMO
Nell’intimità dell’Ultima Cena, il Signore, pur sapendo che i discepoli lo abbandoneranno al momento della sua passione e morte in Croce, promette loro la venuta dello Spirito Santo, Paraclito e Consolatore.
La sua missione è ormai compiuta, Gesù annuncia che è giunto il tempo di lasciare questo mondo per tornare da Colui che lo ha mandato (16,5).
È comprensibile quindi la tristezza che attanaglia l’animo dei discepoli.
Una tristezza che nasce dalla paura di perdere Gesù, di perdere quel senso della loro esistenza che finalmente hanno trovato.
Essi sanno che si tratta di una partenza, di un’assenza, di un vuoto, di una mancanza che Gesù lascerà nel loro cuore e questo crea ansia e angoscia.
… ma «…è bene per voi che io me ne vada» (Gv 16,6-7).
Gesù deve ascendere al Padre.. e il Suo addio è necessario per l’istituzione del suo Regno, ma ci chiede di stare sereni perché non sarà mai tolto a noi.
Gesù deve ascendere al Padre. Tuttavia, è ancora tra noi.
Ma come può andarsene e rimanere allo stesso tempo?
Il compianto Papa Benedetto XVI, spiegò questo mistero, così «…e dato che Dio abbraccia e sostiene l’intero cosmo, l’Ascensione del Signore significa che Cristo non si è allontanato da noi, ma che adesso, grazie al fatto di stare con il Padre, è vicino ad ognuno di noi, per sempre».
La nostra speranza vive nel cuore di Gesù Cristo.
Con la sua vittoria sulla morte ci ha dato una vita che la morte non potrà mai distruggere, LA SUA VITA.
E la sua risurrezione è la dimostrazione che ciò che è spirituale È REALE.
Nulla può separarci dall’amore di Dio, nulla può diminuire la nostra speranza.
Nemmeno messe insieme, tutte le cose negative del mondo non possono distruggere tutto quello che di positivo Cristo ci ha donato.
Il mondo imperfetto in cui viviamo, un mondo in cui soffrono gli innocenti, può portarci al pessimismo.
Ma la presenza viva del Signore nella nostra comunità, nelle nostre famiglie, nella nostra vita, e, in quegli aspetti della nostra società che, con ogni diritto, possono essere chiamati “cristiani”, CI DONA LA RAGIONE DELLA NOSTRA SPERANZA.
E la Presenza Viva del Signore, in ognuno di noi, porta la gioia e nulla di catastrofico, che ogni giorno la cattiveria dell’uomo ci racconta, può impensierirci, perché Cristo è asceso alla destra del Padre e la sua Gloria vive in noi.
Ma facciamo bene attenzione che “lasciare” non vuol dire “abbandonare”, al contrario significa preparare la venuta dello Spirito che porterà a compimento l’opera salvifica.
Nella luce di questa Parola, la storia della salvezza, appare come un’opera che si realizza in modo progressivo:
- Abramo, Mosè e tutti i profeti hanno preparato la prima alleanza,
- Maria e Giuseppe hanno inaugurato la nuova alleanza che trova nella Pasqua di Gesù il suo compimento.
- Ora è il tempo della Chiesa, ricolmata di Spirito Santo.
E, NOI ABBIAMO LA CERTEZZA INCROLLABILE CHE, questo interminabile cammino della storia dell’uomo, TROVERÀ IL SUO SIGILLO DEFINITIVO, QUANDO NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO, RITORNERÀ NELLA GLORIA, CON I SUOI ANGELI E I SUOI SANTI.
Nonostante tutte le contraddizioni, noi sappiamo che la storia cammina verso una luce sempre più piena, che ogni tappa prepara un’altra più bella ancora.
E pur se, nel corso della sua vita terrena, Gesù era stato respinto dagli Ebrei ed è stato messo a morte, lo Spirito Santo ha “rivisitato” questo avvenimento, provando ai discepoli che:
- il peccato è dalla parte del mondo (perché non ha creduto in lui),
- che la giustizia è dalla parte di Gesù (poiché la sua vita non termina nel sepolcro, ma ritorna al Padre)
- e che è il principe del mondo ad essere condannato.
Testimoniando questa vittoria, lo Spirito Paraclito è il “dolce sollievo”, contro quella tristezza che attanaglia i cuori dei discepoli, nel momento in cui Gesù se ne sta andando e, nello stesso tempo, è l’aiuto nella persecuzione che si scatenerà contro di loro.
E la realizzazione del dono della promessa dello Spirito Santo, si avvererà impetuosamente nel giorno di Pentecoste, dieci giorni dopo l’Ascensione di Gesù in cielo.
E in quel giorno —oltre a rimuovere la tristezza dal cuore degli Apostoli e di coloro che si riunirono a Maria, la Madre di Gesù (At 1,13-14)— LI CONFERMA E LI RAFFORZA NELLA FEDE, tanto che «…tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi» (At 2,4).
E la continua realizzazione di questo DONO ETERNO, viene, di fatto, “reso presente” nel corso dei secoli attraverso la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica, poiché, per azione dello stesso Spirito promesso, viene annunciato a tutti e ovunque che Gesù di Nazareth —il Figlio di Dio, nato dalla Vergine Maria, che è stato crocifisso, è morto e sepolto— è veramente risorto PER NOI, e si è assiso alla destra di Dio Padre (cantiamo ogni domenica nella Celebrazione Eucaristica, PREGANDO “IL CREDO”) e vive in mezzo a noi.
Il suo Spirito è in noi COME DONO NEL SACRAMENTO DEL BATTESIMO, che, rendendoci figli nel Figlio, riafferma la sua presenza in ognuno di noi nel giorno della Cresima.
Tutto ciò avviene per portare a termine la nostra vocazione alla santità e rafforzare la missione di chiamare I NOSTRI FRATELLI, AMICI E NEMICI, AD ESSERE SANTI.
Come gli apostoli, pure noi a volte non comprendiamo come Dio intervenga nella nostra vita, in quella degli altri o, anche, nel mondo e nella storia, perché dimentichiamo l’insegnamento di Paolo di Tarso, che alla Comunità di Roma, ricorda «…tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno» (Rm 8,28).
Ecco allora che ricevendo lo Spirito Santo, diventiamo templi di Dio stesso e possiamo vivere una meravigliosa RELAZIONE con Lui, che ordina e dà significato a ogni cosa.
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!