07 luglio 2024 domenica 14’ del tempo P.A.  B – MARCO 6,1-6 “Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria”.

«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).

Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.

E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”

Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”

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Dal Vangelo secondo MARCO 6,1-6

+ In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando. Parola del Signore

 

Mediti…AMO

Dopo i tanti miracoli che il Vangelo ci ha narrato nelle scorse settimane, oggi l’evangelista Marco ci racconta che Gesù che torna a Nazareth, dove però, non può operare miracoli.

Il “Rabbi” di Nazareth manca da parecchio tempo dal suo paese e sceglie di ritornare, per rivedere la sua famiglia, per respirare l’aria di casa.

Sicuramente è un momento che ha atteso e desiderato: finalmente sente il profumo della sua infanzia, riconosce le case, i volti delle persone che lo hanno visto crescere.

C’è tutto il piccolo mondo in cui Gesù è cresciuto e chissà come gli ha fatto piacere ritornarci, assaporando soprattutto il senso di sicurezza che ci gli deriva dal sentirsi finalmente a casa, con Maria e Giuseppe, insieme ai suoi discepoli.

E il testo ci dice che riprende i gesti di sempre e il sabato va anche nella sinagoga, come ha sempre fatto fin da bambino.

Ma stavolta c’è qualcosa di diverso “…Giunto il sabato, si mise A INSEGNARE nella sinagoga.”

Si…stavolta il Maestro e Signore va nella sinagoga per insegnare.

Non è più uno che ascolta semplicemente: ora è lui stesso un Rabbi, un maestro, che prende la parola per spiegare la Scrittura Sacra, per indicare come vivere secondo il cuore di Dio, per annunciare la Bella Notizia.

Questo cambiamento suscita subito molte reazioni tra i suoi compaesani. Tanto che alcuni lo ritengono motivo di scandalo, e dubitano, e si scandalizzano.

Anche noi non ci aspettiamo niente di speciale da chi abbiamo vicino, da chi è nato con noi… succede sempre così.

E senza la fede, Gesù non può compiere i miracoli, e noi sappiamo bene che, perché un prodigio avvenga, SERVE LA FEDE NEL CUORE DI CHI È DI FRONTE.

Se manca la fede, nessun miracolo ha senso, nessun prodigio ha significato.

Ogni guarigione, ogni segno grande, compiuto dal Signore, serve a mostrare l’amore del Padre Buono, serve a far assaggiare la vita eterna in Dio, dove non ci sarà più tristezza né malattia, serve ad accendere il desiderio di vivere secondo il cuore di Dio.

Eppure sarebbe stato così bello avere come concittadino il Messia, l’atteso da Israele.

Ma ci pensate…?

Avere come concittadino LO STESSO DIO, INCARNATO, NELL’UOMO GESÙ.

Pensate cosa si lasciano sfuggire gli abitanti di Nazareth.

La gioia e la felicità di poter dire: ho giocato con Gesù da piccolo, ho comprato da Gesù, il Messia il Figlio di Dio, gli infissi delle finestre, dato che faceva il falegname.

No… “…Gesù non potè compiere nessun prodigio… e si meravigliava della loro incredulità”.

Come al solito l’evangelista Marco è preciso e diretto, non la manda a dire: Gesù va tra i suoi, tra la gente che lo ha visto crescere, che conosce la sua parentela, che ha visto (forse altrove) i prodigi delle sue mani, che si stupisce ascoltando la SUA PAROLA nella sinagoga.

Fratelli e Sorelle, fortunatamente per noi, Dio è l’innamorato che mai si stanca di amare, e che, anche se rifiutato, continua ad esserci.

Possiamo negare a Dio molte cose, possiamo perfino irridere il suo amore e la sua fedeltà verso di noi, ma non possiamo impedirgli di continuare ad amarci.

E noi sappiamo CHE IL SUO AMORE E’ FEDELE PER SEMPRE.

Purtroppo dobbiamo capire che Nazaret siamo noi, con la nostra logica, i nostri convincimenti, i nostri interessi e le nostre certezze che molto spesso sono semplicemente le nostre paure; le tante paure che ci abitano.

La nostra voglia di non volerci abbandonare nelle mani del Signore.

Il conflitto è tra lo straordinario e il quotidiano, tra la logica del buon senso ( quasi sempre a basso costo) e l’insperabile.

E, nella storia il Dio eterno si fa prossimo dell’uomo, attira la sua attenzione e gli invia dei “segni, e nella sua preghiera ci coinvolge, affinchè noi “prendiamo gusto a essere con Dio”.

Se ascoltiamo LA SUA PAROLA con grende attenzione e amore, scopriamo subito il suo intervento negli avvenimenti della nostra vita e ne vediamo sempre più chiaramente il “filo conduttore”.

Ma può accadere che talvolta percepiamo l’incontro con Lui come una esigenza che ci disturba, che ci irrita e ci provoca, perché, per vivere nella nostra deleteria tranquillità, NON VOGLIAMO ABBANDONARE LA TERRA FERMA, PER AFFRONTARE L’IGNOTO, E CAMBIARE.

È per questa ragione che i contemporanei di Gesù rifiutano di riconoscere l’azione di Dio, e la sua Incarnazione, nella loro quotidianità.

E, peggio ancora, deformano l’evento di Cristo, e lo trasformano in “scandalo”, in una forza del male che spinge al peccato, per rimanere nel fango della loro miseria umana, e tornare ad essere rassicurati.

Ma così facendo, la fede in Dio, e la redenzione in Gesù Cristo, diventano inaccessibili.

Gli abitanti di Nazareth avrebbero dovuto rischiare di abbandonarsi, perché soltanto coloro che hanno una relazione di intimità con il Redentore saranno salvati.

Lo spaccato socio-spirituale che Marco ci fa vedere è duro, e il giudizio è implacabile: DAVANTI A UN CUORE DURO, ANCHE DIO RALLENTA.

DAVANTI A CHI NON VUOL VEDERE, ANCHE LA FORZA VITALE DI DIO RIMBALZA COME RESPINTA.

DAVANTI A CHI SCEGLIE DI DUBITARE DELL’ALTRO PREFERENDO LE PROPRIE CERTEZZE, ANCHE I PRODIGI DI DIO SI FERMANO.

Non sembra che ci siano troppe cose da capire, l’evangelista in due domeniche consecutive ci ha messo davanti due differenti stili di vita:

  • da una parte Giairo e la donna malata da dodici anni,
  • dall’altra un gruppo di uomini sempre all’altezza della situazione.
  • Da una parte chi esce da se stesso e si apre al rischio dell’incontro,
  • dall’altra chi fermo sulle sue posizioni si chiude a ciò che potrebbe accadere in nome di ciò che è già accaduto.
  • Da una parte la fede semplice di un uomo e di una donna – una fede che salva –,
  • dall’altra un Messia che non può compiere prodigi a causa dell’incredulità di chi lo circonda.

Eppure la determinazione di Dio prevale e riesce ad aprire varchi anche nell’impermeabile incredulità.

Fratelli e Sorelle, impariamo ad accostarci a Cristo e ad ogni creatura come se fosse sempre la prima volta, il primo incontro, il primo sguardo, la prima parola, il primo abbraccio, il primo bacio.

E impariamo anche ad incontrarci tra di noi portandoci nel cuore non la stanchezza rassegnata di chi pensa di aver capito tutto, e di sapere tutto, ma lo stupore di chi sempre attende la novità dell’incontro col Cristo.

Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!

Il Signore IDDIO ti Benedica

Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…

e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!

Sia Lodato Gesù, il Cristo!