06 maggio 2024 – LUNEDI’ 6’ SETTIMANA DI PASQUA B – GIOVANNI 15,26-16,4 “Lo Spirito della verità darà testimonianza di me”.

«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).

Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.

E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”

Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”

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Dal Vangelo secondo GIOVANNI 15,26-16,4

+ In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto». Parola del Signore

 

Mediti…AMO

Il tempo pasquale lentamente ci sta portando verso la Pentecoste, pienezza della Pasqua, ma ancora una volta la liturgia domenicale ci invita a soffermarci sul centro della nostra fede, sul Mistero della Risurrezione del Signore.

Nei capitoli da 15 a 17 del Vangelo di Giovanni, l’orizzonte si dilata oltre il momento storico della Cena.

Gesù prega il Padre “…non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me” (Gv 17,20).

In questi capitoli, è costante l’allusione all’azione dello Spirito nella vita delle comunità, dopo Pasqua, che ci chiama a dimorare nell’amore, ad amarci dell’amore con cui siamo amati da Dio.

Ma se non ci riusciamo, se l’odio del mondo ci scoraggia e ci spinge a mollare, dobbiamo ricordarci di ricorrere a quell’aiuto immenso che oggi cominciamo ad invocare: lo Spirito Santo, che è lo spirito di Gesù, il primo dono del risorto.

Gesù lo chiama “o’Parakletòs, cioè il difensore, l’avvocato difensore, ma “Paráclito” significa letteralmente “colui che è chiamato vicino a uno” (il difensore in tribunale).

È Lui che ci difende da ogni attacco, di quella nostra parte oscura, che continuamente ci spinge lontano dalla verità, e che, nel mondo, opera nell’iniquità, nella violenza, nell’ingiustizia.

E, la prima cosa che lo Spirito fa, è quella di rendere testimonianza su Gesù “…Egli mi renderà testimonianza“.

Per dare testimonianza è necessario:

  • Avere comunione ed intimità con Gesù. Ciò deriva dal rapporto quotidiano con Lui: la lettura del Vangelo, ascoltare le Sue parole, conoscere quello che Gesù ci insegna, “frequentare” i Sacramenti, essere in comunione con la Chiesa, imitare il suo esempio, osservare i comandamenti, vederlo nei santi, riconoscerlo nei nostri fratelli, avere il suo spirito e amarlo. Si tratta di avere una esperienza personale e viva di Gesù, DI VIVERE UNA RELAZIONE CON LUI E CON I NOSTRI FRATELLI, grazie alla POTENZA DELLO SPIRITO SANTO.
  • La nostra testimonianza è credibile, se appare nelle nostre opere. Un testimone non è soltanto una persona che sa che qualcosa è vero, ma è anche disposta a dirlo e viverlo. Ciò che noi sperimentiamo e viviamo nella nostra anima deve passare all’esterno. Siamo testimoni di Gesù non solo se conosciamo i suoi insegnamenti , ma anche se facciamo —e soprattutto— quando vogliamo che altri conoscano e lo amino.

Fratelli e Sorelle, lo Spirito non è un essere spirituale senza definizione, ma è lo Spirito della verità -che viene dal Padre-, che è mandato da Gesù stesso e che ci introduce nella verità tutta intera (Gv 16,13).

Ci introduce in quella verità piena che Gesù dice di sè stesso: “Io sono la via, la verità e la vita!” (Gv 14,6).

Giovanni ci racconta questo perché alla fine del primo secolo, c’erano alcuni cristiani così affascinati dall’azione dello Spirito Santo, che ormai non interessavano più del Signore Gesù.

Andavano affermando che ora, dopo la risurrezione, non era più necessario fissare lo sguardo su Gesù di Nàzareth, colui “…che venne nella carne“.

Si allontanavano da Gesù e rimanevano solo con lo Spirito.

Dicevano “…Gesù è anatema!” (1Cor 12,3).

Il Vangelo di Giovanni prende posizione e non permette di separare l’azione dello Spirito dalla memoria di Gesù di Nàzareth.

Lo Spirito Santo non può essere isolato con una grandezza indipendente, separato dal mistero dell’incarnazione.

Lo Spirito Santo è inseparabilmente unito al Padre ed a Gesù.

E’ lo Spirito di Gesù che il Padre ci manda, quello stesso Spirito che Gesù ci ha conquistato con la sua morte e risurrezione, che ci darà la forza di rendere testimonianza.

Perché tutto passa attraverso la testimonianza.

È questa la parola che illumina la nostra vita.

Il verbo martyréō, che attraversa tutta la trama del quarto Vangelo, lo troviamo nei suoi passaggi fondamentali.

In tutti i casi la testimonianza è riferita sempre e solo a Cristo.

Nelle prime pagine, Giovanni il Battista, è presentato come colui che ha visto e dà testimonianza (Gv.1,34).

Più tardi, Gesù annuncia i testimoni che parlano in suo favore (Gv.5,37-39).

Nel momento in cui la sua vicenda terrena sta per concludersi, Gesù ricorda ai discepoli che spetta a loro far risplendere la luce del Vangelo.

Un compito che certamente appare al di sopra delle loro forze, ragion per cui, promette che il primo a dargli testimonianza sarà “lo Spirito della verità” (Gv.15,26).

Ecco allora che, sospinti e fortificati dallo Spirito Santo, anche i discepoli potranno rendere buona testimonianza.

Non si tratta soltanto di difendere e diffondere un’idea, non basta manifestare pubblicamente le proprie convinzioni.

Come lo Spirito, parla di Gesù (Gv.15,26), così i discepoli saranno chiamati ad annunciare Gesù Cristo, in parole ed opere.

Ma questo, nei secoli dei secoli, possono farlo solo coloro che sono stati con Lui “fin dal principio”.

Solo coloro che hanno seguito il Signore e hanno vissuto con Lui, solo coloro che hanno sperimentato, in prima persona, la forza dirompente dell’AMORE.

Che il Signore ci aiuti a scegliere sempre e solo Lui, ci conceda occhi che vedono esclusivamente il Bene e un cuore libero pronto a farsi riempire del Suo Santo Spirito.

Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!

Il Signore IDDIO ti Benedica

Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…

e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!

Sia Lodato Gesù, il Cristo!