06 agosto 2024 martedì – TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE ANNO B – MARCO 9,2-10 “’l’AGAPETHOS- il Figlio Mio, l’Amato”

«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).

Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.

E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”

Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”

Vedere approfondimenti sul nostro sito W

WW.INSAECULASAECULORUM.ORG

 

Dal Vangelo secondo MARCO 9,2-10

+ In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti. Parola del Signore

Mediti…AMO

Il 6 agosto di ogni anno, con data fissa, celebriamo la festa della Trasfigurazione di nostro Signore Gesù Cristo sul Monte Tabor, davanti a testimoni come Elia e Mosè e davanti agli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni.

Questa festa è meglio conosciuta come la festa del SS. Salvatore e in alcune zone come la Festa del Volto Santo di Gesù.

E’ una festa importante da un punto di vista cristiano, molto sentita dal popolo santo di Dio, perché ci riporta ad uno dei momenti più belli vissuti da Gesù e dai tre apostoli sul monte della gloria.

E’ la festa del paradiso, ma anche della Passione di Cristo. Una festa che ci offre l’opportunità in questo mese di agosto di riflettere sul significato non solo della trasfigurazione di Cristo, ma sulla nostra trasfigurazione.

Ogni tempo è favorevole perché nella nostra vita ci possiamo e dobbiamo trasfigurare, cioè cambiare in meglio il nostro visto spirituale.

E l’estate ha una carica in più, perché questo possa avvenire, trasformandoci in attenti cristiani che danno spazio alla vita spirituale e che salgono sul monte, insieme a Gesù, a contemplare e a pregare.

L’importanza della preghiera e della contemplazione per ogni cristiano è fuori discussione.

Senza la preghiera che è il respiro e l’ossigeno dell’anima, difficilmente possiamo affrontare il buon combattimento della vita quotidiana.

Ma la contemplazione del creato e delle cose di Dio apre alla BELLEZZA.

Senza bellezza non possiamo vivere, lo sappiamo.

La Bellezza della natura, la bellezza dell’arte, la bellezza dei gesti e dell’affetto degli amici.

La Bellezza che ci porta, in qualche modo verso Dio E CI APRE ALLA PREGHIERA DI LODE E DI RINGRAZIAMENTO.

Ecco allora che ci è chiesto di guardarci intorno e scoprire la bellezza di Dio e per poter poi giungere anche noi.

Dobbiamo sempre aver ben presente che la bellezza convertirà il mondo, perché DIO E’ LA BELLEZZA SUPERNA.

MA VENIAMO ALLA TRASFIGURAZIONE.

La trasfigurazione avviene dopo il primo annuncio della Morte di Gesù (Lc 9,21-22).

Questo annuncio aveva confuso i due discepoli, e soprattutto Pietro.

Osserviamo da vicino, nei suoi minimi particolari, il testo che ci descrive la trasfigurazione in modo da renderci conto come questa esperienza diversa di Gesù ha potuto aiutare i discepoli a vincere e superare la crisi in cui si trovavano.

Innanzitutti l’esperienza della TRASFIGURAZIONE che abbiamo letto è una vera e propria esperienza di luce.

Se leggiamo il tema della Creazione nella Bibbia, NEL LIBRO DELLA GENESI LA LUCE ARRIVA PRIMA DELLA CREAZIONE DEL SOLE.

«Dio disse: “Sia la luce”. E la luce fu.» (Genesi 1,3)

Vediamo nel dettaglio:

  • il primo giorno Dio separò la luce dalle tenebre, creando giorno e notte (1,3-5[24]);
  • il secondo giorno fu creato il cielo per separare le acque inferiori (gli oceani) dalle acque superiori (credute essere sopra il firmamento e all’origine della pioggia) (1,6-8[25]);
  • il terzo giorno, dalle acque inferiori fu fatto emergere il terreno, e da questo fu fatta germogliare ogni pianta sì creata (1,9-13[26]);
  • il quarto giorno Dio creò il Sole, la Luna e le stelle e pose il tutto nel firmamento, affinché illuminassero la terra e regolassero il tempo (1,14-19[27]);
  • il quinto giorno vengono creati gli esseri marini e gli uccelli, e vengono benedetti perché possano moltiplicarsi (1,20-23[28]);
  • il sesto giorno furono creati gli animali terrestri (“bestiame, rettili e bestie selvatiche”); fu poi creata l’Umanità a immagine e somiglianza di Dio affinché dominasse sugli animali, benedicendone la prosperità (1,24-31[29]);
  • il settimo giorno Dio porta a compimento il lavoro che aveva fatto e cessa da ogni suo lavoro, poi benedice e consacra il settimo giorno (2,1-3[30]).

Quindi DIO FECE LA LUCE NEL PRIMO GIORNO, MENTRE GLI ASTRI DEL CIELO SOLAMENTE NEL QUARTO.

Quindi il Libro della Genesi ci propone una concezione nella quale il sole NON È LA CAUSA PRIMA DELLA LUCE DEL GIORNO, ma sembra esserne, piuttosto, un segno distintivo, con funzioni di calendario e di lampada per illuminare la terra.

Una funzione analoga la svolge la Luna, nei confronti della notte.

LA LUCE CHE CI AVVOLGE IN EFFETTI NON È CONCENTRATA IN UN DISCO DI DIMENSIONI RIDOTTE, MA È PRESENTE DOVUNQUE IN FORME E COLORI DIVERSI: NELL’AZZURRO DEL CIELO SERENO, NEL ROSSO DELL’ALBA E DEL TRAMONTO, NEL GRIGIORE DELLE NUBI E DELLE NEBBIE, NEI COLORI DEL PAESAGGIO.

NON È COSÌ IMMEDIATO PENSARE CHE SI TRATTI DELLA STESSA LUCE, SOPRATTUTTO QUANDO IL SOLE È GIÀ TRAMONTATO ED IL CIELO È ANCORA LUMINOSO.

Questa complessità della luce riguarda anche la fisica.

Newton, uno che se ne intendeva, evitò di interrogarsi sulla luce, ma scelse di farlo sui colori.

Sosteneva che la luce sparisce, mentre i colori rimangono.

E sosteneva anche che SONO I COLORI CHE SPIEGANO LA LUCE E NON LA LUCE I COLORI.

Per Newton la proprietà della luce è un “qualcosa” senza determinare cosa sia effettivamente.

Quindi rispondendo alla domanda iniziale potremmo affermare che L’ORIGINE DELLA LUCE È TANTO COMPLESSA QUANTO MISTERIOSA.

A livello esegetico spirituale questa introduzione mi è necessaria per spiegare il fenomeno della TRASFIGURAZIONE.

Il verbo trasfigurare, “metamorfomai”, appare in tutta la Bibbia solo quattro volte e, sentite un po’, è sempre al passivo.

QUESTO VUOL DIRE CHE GESÙ STESSO NON SI È TRASFIGURATO, CIOÈ NON SI È FATTO LUCE DA SOLO, MA LUI STESSO È STATO ILLUMINATO.

DA DOVE, DA CHI?

NON SI SA!

SAPPIAMO PERÒ CHE IN UNA ESPERIENZA ECCEZIONALE DI PREGHIERA, COME QUELLA DEL MONTE TABOR, SI È APERTO COSÌ TOTALMENTE ALLA LUCE CHE LE SUE VESTI SONO DIVENTATE BIANCHISSIME, CIOÈ RIVELATRICI DI LUCE.

IL BIANCO INFATTI ACCOGLIE TUTTA LA LUCE, MENTRE IL NERO LA IMPRIGIONA.

Nel Creato ogni cosa trova il suo posto, il suo colore, così avviene anche per noi, CHE TROVIAMO IL NOSTRO COLORE NEL MOMENTO IN CUI LA LUCE CI ATTRAVERSA.

COME DI UN OGGETTO VEDIAMO UN COLORE, PERCHÉ È L’UNICO CHE RIFLETTE MENTRE GLI ALTRI LI ASSORBE, COSÌ ANCHE NOI DI FATTO CONTENIAMO TUTTI I COLORI MA NE RIFLETTIAMO SOLO ALCUNI.

Dipende dalla nostra capacità di aprirci alla luce.

I santi riflettono la Luce in maniera più totalizzante rispetto a noi.

Alcuni al contrario potrebbero non riflettere nulla.

In fisica sappiamo che il carbone e il diamante hanno le stesse proprietà eppure i colori sono all’opposto, perché il nero trattiene e non riflette, mentre il bianco riflette tutti i colori.

QUINDI IN SINTESI TUTTI NOI ABBIAMO LE POTENZIALITÀ PER LASCIARCI ATTRAVERSARE DALLA LUCE CON TANTE SFUMATURE DIVERSE DI COLORI.

Fratelli e Sorelle carissimi, questo significa che PIÙ CI APRIAMO ALLA LUCE DIVINA, PIÙ CI APRIAMO ALLA TRASFIGURAZIONE.

E, PIÙ CI APRIAMO A DIO, E PIÙ DIVENTIAMO BRILLANTI, SOLARI E CONTAGIOSI DIFFUSORI DI QUELLA SANTITÀ DI DIO, CHE RIFULGE IN NOI.

Ragioniamoci sopra

Pax et Bonum tibi, frater in Christo!

Il Signore IDDIO ti Benedica

Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…

e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!

Sia Lodato Gesù, il Cristo!