«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. In illo tempore: dixit Iesus…
Vedere approfondimenti sul nostro sito WWW.INSAECULASAECULORUM.ORG
Dal Vangelo secondo LUCA 6,36-38
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio». Parola del Signore
Mediti…AMO
L’AGIRE DI DIO DEVE ESSERE LA FONTE E IL CULMINE DELL’AGIRE CRISTIANO.
L’unica preoccupazione del credente deve essere quella di ripetere nella propria vita tutti i comportamenti che Dio ci ha mostrato.
Gesù tenta di levarci dalla testa un Dio che siede come giudice in un tribunale, per sostituirlo con un Padre che siede insieme ai suoi figli, che ama con tutto se’ stesso e ai quali usa tutta la sua comprensione paterna.
Lo sforzo del giudice è quello di arrivare a una sentenza di condanna, QUELLO DEL PADRE, COSÌ COME QUELLO DEL CRISTIANO, A UNA ASSOLUZIONE TOTALE.
Ed ecco che allora, il cristiano, chiamato a ricopiare l’atteggiamento paterno di Dio, deve farlo verso tutti, indistintamente.
L’AMORE DEI NEMICI È QUELLA GRAZIA CHE CI È USATA E CI FA ESSERE MISERICORDIOSI COME IL PADRE.
E oggi Gesù ci insegna cosa siamo chiamati a fare nei confronti di quelli che non ci amano:
- non giudicate,
- non condannate,
- perdonate,
E questi quattro suggerimenti, vanno praticati con una generosità sovrabbondante, smisurata, perché con la misura con la quale misuriamo, sarà misurato a noi in cambio da Dio.
Il desiderio dell’uomo è “diventare come Dio” (che troviamo in Gen 3,5).
Ora, dopo la rivelazione del vero volto di Dio, in Gesù Cristo, è possibile capire la via per diventare Dio.
L’essenza di Dio è la misericordia:
- “Poiché, quale è la sua grandezza, tale è la sua misericordia” (Sir 2,18).
Ecco allora, che in questa ottica, la Quaresima che stiamo vivendo ci deve portare ad avere maggiore misericordia: verso le persone che incontriamo, certo, ma anche verso noi stessi.
Come ho già detto, purtroppo, troppe volte il Dio che immaginiamo, altro non è se non una rappresentazione distorta di una parte di noi, che ci rende esigenti ed inflessibili verso gli altri
ED È DI MISERICORDIA CHE IL NOSTRO MONDO HA URGENTE BISOGNO.
Di uomini e donne che sappiano capire il dolore che ogni uomo porta con sé e imparino a condividerlo, nel NOME DI GESU’, perché quel carico nefasto sia lieve.
Con quanta bontà Gesù ci chiama ad essere misericordiosi, senza stancarsi mai di farlo.
Molte volte lungo i Vangeli troviamo la stessa insistenza di Gesù:
- “Ciò che volete che gli uomini facciano a voi, voi fatelo a loro” (Lc 6,31 e Mt 7,12).
Ecco che Gesù ci chiama di nuovo ad imitare il Padre celeste con il nostro essere misericordiosi.
Questa insistenza è dolcissima, poiché noi tutti abbiamo esperienza della nostra miseria e attraverso questa esperienza possiamo capire cosa sia la misericordia.
Ma è anche rigorosissima, poiché Gesù ci avverte che vi è una esatta proporzione tra la misericordia che esercitiamo nei confronti dei nostri fratelli e quella che riceveremo dal Padre.
E Dio ci ama al punto di mettere nelle nostre mani la “misura” stessa di cui egli si serve per elargire il suo amore e vuole che noi ce ne serviamo come LUI, per donare senza misura.
Gesù ci indica quattro modi assai pratici di esercitare la misericordia.
- Primo: non giudicare. E allora, durante questa Quaresima prendiamo la decisione di non giudicare mai. Cerchiamo di fare un digiuno di quei giudizi spontanei che diamo così spesso, in parole o in pensieri.Anche se siamo responsabili di qualcuno, non dobbiamo mai giudicare le sue intenzioni; non sappiamo quali siano i suoi sentimenti profondi, e il segreto del suo cuore non appartiene che a Dio.
- Condannare è ancor peggio: è dare un giudizio definitivo. Evitiamo la più piccola condanna, nelle nostre parole e nei nostri gesti. Al contrario, sforziamoci sempre di assolvere, di scusare, di rimettere a ciascuno il suo debito; cerchiamo di perdonare sempre e riceveremo anche il perdono del Padre.
È così che verrà il regno di Dio “come in cielo così in terra”.
Ma cerchiamo anche di vedere, punto per punto, il testo.
I tre brevi versi del Vangelo di oggi (Lc 6,36-38) sono la parte finale di un breve discorso di Gesù (Lc 6,20-38).
Nella prima parte del discorso, si rivolge ai discepoli (Lc 6,20) ed ai ricchi (Lc 6,24) proclamando:
- quattro beatitudini per i discepoli (Lc 6,20-23),
- e quattro maledizioni per i ricchi (Lc 6,20-26).
Nella seconda parte, si rivolge a tutti coloro che ascoltano (Lc 6,27), cioè, quella moltitudine immensa di poveri e malati, venuta da tutte le parti (Lc 6,17-19).
Le parole che rivolge a questa gente ed a tutti noi sono esigenti e difficili:
- amare i nemici (Lc 6,27),
- non maledirli (Lc 6,28),
- offrire l’altra guancia a chi ne schiaffeggia una
- e non reclamare se qualcuno prende ciò che è nostro (Lc 6,29).
Come capire questi consigli così esigenti?
La spiegazione ci è data nei tre versi del vangelo di oggi:
- Luca 6,36: “Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro”. Le beatitudini per i discepoli (Lc 6,20-23) e le maledizioni contro i ricchi (Lc 6,24-26) non possono essere interpretate come un’occasione per i poveri di vendicarsi dei ricchi, poiché Gesù ci invita ad avere l’atteggiamento contrario.
- “Amate i vostri nemici!” (Lc 6,27). La conversione che Gesù vuole compiere in noi non consiste nel dare un giro appena per invertire il sistema, perché in questo modo nulla cambierebbe. Lui vuole cambiare il sistema.
La Novità che Gesù porta, viene dall’esperienza che Egli ha di Dio Padre. Un Dio pieno di tenerezza che accoglie tutti, buoni e cattivi, che fa brillare il sole sui buoni e sui cattivi e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti (Mt 5,45).
Il vero amore non dipende, né può dipendere da ciò che riceviamo dall’altro. Perché l’amore deve volere il bene dell’altro indipendentemente da ciò che lui fa per me. Perché così è l’amore di Dio per noi. Un Amore misericordioso non solo verso i buoni, ma con tutti, perfino con “gli ingrati ed i malvagi” (Lc 6,35). E noi siamo chiamati ad irradiare questo stesso amore misericordioso.
- Luca 6,37-38: Non giudicate e non sarete giudicati. Queste parole finali ripetono in modo più chiaro ciò che Gesù aveva detto precedentemente: “Ciò che volete che gli uomini facciano a voi, voi fatelo a loro” (Lc 6,31 e Mt 7,12). Cioè:
- se non vuoi essere giudicato, non giudicare,
- se non vuoi essere condannato, non condannare,
- se vuoi essere perdonato, perdona,
- se vuoi ricevere una buona misura, dà una buona misura agli altri.
La Chiesa non può che essere sacramento della misericordia di Dio nel mondo, in ogni tempo e verso tutta l’umanità.
Ogni cristiano, pertanto, è chiamato ad essere testimone della misericordia, e questo avviene in cammino di santità.
Quanti santi sono diventati misericordiosi perché si sono lasciati riempire il cuore dalla divina misericordia.
Essi hanno dato corpo all’amore del Signore riversandolo nelle molteplici necessità dell’umanità sofferente.
In questo fiorire di tante forme di carità è possibile scorgere i riflessi del volto misericordioso di Cristo.
Ragioniamoci sopra…
Prega il Signore per me… Fratello che Leggi…
Sia Lodato Gesù, il Cristo!