05.09.2022 -MARTEDI’ 22 SETTIMANA P.A. A – LUCA 4,31-37 “…Io so chi tu sei: il santo di Dio!”
«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo LUCA 4,31-37
del Signore
Mediti…AMO
“poi scese a Cafàrnao, città della Galilea”.
Man mano che leggiamo il Vangelo facciamo anche una conoscenza della geografia di quella zona in cui Gesù ha vissuto la sua missione.
La scena evangelica che ieri abbiamo proclamato era ambientata a Nàzareth, un piccolo villaggio posto tra colline della Galilea.
Oggi, invece, entriamo a Cafàrnao, un’importante città posta sul lago che allora contava parecchie migliaia di abitanti.
A Nàzareth Gesù incontra il rifiuto dei suoi concittadini, proprio là dove poteva pensare di trovare una cordiale accoglienza, si scontra con un muro di incomprensione.
A Cafàrnao, invece, dove ebrei e pagani vivono insieme, incontra spesso la fede sincera, come quella del centurione romano (7,1-10).
Di nuovo una sinagoga, di nuovo un insegnamento.
Non si ferma davanti al fatto che a parlare non sia un rabbino famoso venuto dalla capitale ma un falegname di Nàzareth.
Nessun pregiudizio, nessun limite. Un cuore aperto che sa ascoltare e stupirsi della novità: un insegnamento mai udito.
E questo insegnamento autorevole suscita la fede e caccia i demoni.
Demoni che abitano anche il cuore del credente e del devoto, che entra nella sinagoga a pregare, che partecipa alle funzioni..
E il Vangelo di oggi ci mostra che questa autorità era poi confermata dalla efficacia della sua parola.
Sono infatti due cose diverse, parlare con autorità e avere un discorso efficace.
LA PAROLA DI GESÙ non è soltanto autorevole, ma è efficace.
Lo sappiamo, lo crediamo e questo è il fondamento della nostra sicurezza.
I FIGLI DELLA LUCE.
Qualsiasi tribolazione venga, siamo attrezzati per trasformare le difficoltà in occasione di vittoria.
Anche a noi parla in profondità NELLA GRAZIA, a ciascuno in modo diverso anche tramite una stessa pericope evangelica, ad esempio, ascoltata la domenica.
E facendolo ci apre il cuore alla vita, ci guarisce gradualmente dalle ferite, dalle strutturazioni della mentalità, della cultura, umana, dai moralismi.
DIO CI PARLA, E DELLA SUA PAROLA FA PER NOI, UN DONO INFINITO, DA CUI NON FINIAMO MAI DI RICEVERE VITA, LUCE, AMORE, MERAVIGLIOSI, SERENI.
Cristo è morto per noi e LA SUA PAROLA ne ha acquistato tanta più potenza, tanta più efficacia, che ormai possiamo essere sempre con LUI, vivere con LUI e per LUI, e trovarci così nella più profonda pace.
E LA PAROLA DI GESÙ ha il potere di smascherare il male che sempre è rimasto nascosto.
Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci?”
FRATELLI E SORELLE, LA PAROLA DI DIO NON È MAI INNOCUA.
Se la Chiesa parla con l’autorità di Gesù, si trova inevitabilmente a scontrarsi con il male che accompagna la storia, quel male che si nasconde, tanto nei palazzi del potere, che nell’ipocrisia della gente comune.
LA SUA PAROLA scuote e mette in crisi, ma non forza nessuno, non convince tutti né può vincere il male che si annida nel cuore dell’uomo, SENZA UNA DURA BATTAGLIA.
LA PAROLA DI GESÙ costringe il male a venire fuori.
Un uomo posseduto dal demonio inizia a gridare contro di LUI, ma Gesù non si scompone, non apre il tavolo del confronto, non cerca di capire le ragioni.
CON IL MALE NON SI DIALOGA.
Il Rabbì di Nàzareth non parla all’uomo, MA AL MALE CHE HA PRESO DIMORA IN LUI.
PERCHÉ LA PAROLA PURIFICA E DONA LA GRAZIA DI ALLONTANARE IL MALE.
E il miracolo È LA PAROLA CHE SI FA CARNE, IN AZIONE.
Davanti al Signore il male riconosce la sua difformità e, proprio in quanto male, urla la libertà e la santità di Dio come una rovina.
La potenza DELLA PAROLA è così evidente, che il demonio si sottomette silenziosamente e totalmente, tanto da uscire dal corpo dell’uomo senza contorcerlo e fargli alcun male, ma solo buttandolo nel mezzo.
Questo esorcismo contiene così UNA LIETA NOTIZIA: IL MALE DELL’UOMO È VINTO.
Indica il frutto maturo di questa parola: la riduzione al silenzio e la messa in fuga definitiva del male (v. 35).
Senza di essa i demoni e i loro inganni non si smascherano, e noi continuiamo a vivere nel peccato.
Mi PIACE lo STUPORE della gente che ascolta IL SIGNORE DEL TEMPO E DELLA STORIA.
era stupita dell’insegnamento di Gesù, perché la sua parola aveva autorità», dice il brano odierno.
tutti furono presi da timore e si dicevano l’uno all’altro: che parola è mai questa, che comanda con autorità?»
a gente era stupita perché Gesù quando parlava, quando predicava, aveva una autorità che non avevano gli altri predicatori, che non avevano i dottori della legge, quelli che insegnavano al popolo».
ma cosa è questa autorità di Gesù, questa cosa nuova che stupiva la gente? Questa cosa differente dal modo di parlare, di insegnare dei dottori della legge?
E la risposta diventa decisiva.
Questa autorità è proprio LA IDENTITÀ SINGOLARE E SPECIALE DI GESÙ.
».
Ieri, nella liturgia, abbiamo letto quel brano nel quale Gesù si presenta, visita la sua sinagoga e di sé dice quella parola del profeta Isaia “...lo Spirito del Signore è sopra di me, per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a fare questo”.
LA CONFERMA CHE L’AUTORITÀ CHE HA GESÙ VIENE PROPRIO DA QUESTA UNZIONE SPECIALE DELLO SPIRITO SANTO: GESÙ È L’UNTO, IL PRIMO UNTO, IL VERO UNTO.
E QUESTA UNZIONE DÀ AUTORITÀ A GESÙ.
L’IDENTITÀ PROPRIA DI GESÙ È L’ESSERE UNTO. EGLI È IL FIGLIO DI DIO UNTO E INVIATO, MANDATO A PORTARE LA SALVEZZA, A PORTARE LA LIBERTÀ.
Facendo le opere di Dio, Gesù manifesta la sua santità (v. 34) a cominciare dal silenzio imposto al nemico, che rappresenta tutte le forze ostili all’uomo.
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!