04 settembre 2024 MERCOLEDI’ 22’ settimana P.A. B – LUCA 4,38-44 “È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato”.
“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo LUCA 4,38-44
+ In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagòga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva. Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo. Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato». E andava predicando nelle sinagòghe della Giudea. Parola del Signore
Mediti…AMO
Continuiamo la lettura cursiva del Vangelo di Luca, che ci narra quattro fatti diversi:
- la guarigione della suocera di Pietro (Lc 4,38-39),
- la guarigione di molti malati (Lc 4, 40-41),
- la preghiera di Gesù in un luogo deserto (Lc 4,42)
- e la sua insistenza nella missione (Lc 4,43-44).
Con le seguenti piccole differenze, Luca segue ed adatta le informazioni tratte dal vangelo di Marco.
- Luca 4,38-39: Gesù ridona la vita, per il servizio. Dopo aver partecipato alla celebrazione del sabato, nella sinagoga, Gesù entra in casa di Pietro e guarisce sua suocera. La guarigione fa sì che lei si ponga immediatamente in piedi. Recuperata la salute e la dignità, si mette al servizio della gente. Gesù non solo guarisce, ma guarisce in modo tale che la persona si mette al servizio della vita.
- Luca 4,40-41: Gesù accoglie e guarisce gli emarginati. Verso sera, con lo spuntare della prima stella nel cielo, terminato il sabato, Gesù accoglie e guarisce i malati ed i posseduti che la gente gli porta. Malati e posseduti erano le persone più emarginate in quell’epoca. Loro non avevano a chi far ricorso. Erano alla mercede della carità pubblica. Inoltre, la religione le considerava impure. Loro non potevano prendere parte alla comunità. Era come se Dio le rifiutasse e le escludesse. Gesù le accoglie e le guarisce imponendo le mani su ciascuno. Così è chiaro in cosa consiste la Buona Notizia di Dio e ciò che vuole fare nella vita delle persone: accogliere gli emarginati e gli esclusi ed integrarli nella convivenza.
Vediamo comunque un Gesù che ascolta, un Gesù che insegna la Parola, che prega nella sinagoga, e che, al termine, andò con alcuni discepoli nella casa di Simone.
Questa PAROLA odierna ci mostra che è tutto un attingere alla GRAZIA, che apre anche altri alla preghiera, e la preghiera opera la guarigione del nostro cuore malato.
Tutto fa brillare questo simbolismo nella grande febbre che affliggeva la suocera di Pietro.
Questa febbre, poi, può indicare un’agitazione della suocera verso Pietro, che invece di pescare e portare soldi a casa per la famiglia, se ne va ogni santo giorno appresso a questo Gesù.
Ma quella donna ha fede, e il farsi vicino di Gesù, l’aiuta a non lasciarsi dominare dal pensiero negativo.
E il Signore la guarisce e, abbandonati i suoi pensieri negativi (la febbre), si mette -con gioia- a servire la comunità di Gesù.
E con questo gesto di accoglienza lascia operare la GRAZIA per molti.
Fratelli e Sorelle…quanto mi piace questo atteggiamento –dolcissimo- del Signore “….chinatosi su di lei, intimò alla febbre, e la febbre la lasciò”.
Ci fa vedere che Gesù arriva direttamente al male che rode il cuore dell’uomo.
E ci mostra che è il peccato e, attraverso il peccato, che l’Avversario guida il male nel cuore dell’uomo.
Ed è all’Avversario -con autorità e potenza- e alle sue opere (il male), che Gesù si rivolge.
E l’Avversario non può resistere a Dio, perché sa che il suo regno -nel cuore dell’uomo- È EFFIMERO.
Per cui non può resistere di fronte alla presenza di Gesù, perché sa bene che Dio è più forte di lui.
Dio è al di là del male.
Che meraviglia…. “…da molti uscivano demoni gridando …Tu sei il Figlio di Dio!”.
E Dio ci ha fatto capire che se l’uomo riconosce che il suo male ha un nome, che è “peccato”, che costituisce il rifiuto della salvezza, se proclama “Tu sei il Figlio di Dio”, allora la Salvezza lo raggiunge –IMMEDIATAMENTE, IN MODO SUBITANEO- nel più profondo dell’essere.
Fratelli e Sorelle, la presenza di Gesù, che tutti indicavano come un profeta, attira tutti ma soprattutto la gente di umile condizione che, quando si trova nel bisogno, non sa a quali porte bussare.
Una folla appare anonima ai nostri occhi.
Ma per Gesù si tratta di persone, volti e storie CHE EGLI BEN CONOSCE, ecco perché l’evangelista dice “Imponendo su ciascuno le mani”.
È solo un dettaglio che sembra marginale, ma che invece contiene una verità fondamentale: ANCHE QUANDO C’È UNA MAREA DI GENTE, GESÙ GUARDA ALLA SINGOLA PERSONA E DESIDERA INCONTRARE CIASCUNO NELLA SUA IRRIPETIBILE SINGOLARITÀ.
GESÙ È L’IMMAGINE DI UN DIO CHE CHIAMA PER NOME E “SA CONTARE FINO AD UNO”, come diceva acutamente André Frossard, il giornalista recentemente scomparso, che amava dire a tutti:
“IO NO HO ALCUNA FEDE IN DIO! IO LO HO VEDUTO!”
…che meraviglia Fratelli e Sorelle… conceda ad ognuno di noi, IL RE DEI RE, DI POTER FARE LA STESSA ESPERIENZA, CON QUESTA STESSA IMMENSA GIOIA!!!!!
Perché almeno rimarrà fisso, in modo indelebile, nel nostro cuore, incico come con stilo sulla roccia, che ogni uomo è importante agli occhi di Dio, non importa se ricco o povero, dotto o ignorante, sano o malato.
Perché per Dio “..che sa contare solo fino a UNO” …ogni uomo ha un’infinita dignità ed è destinatario DI TUTTO L’AMORE DI CUI DIO E’ CAPACE E DI TUTTA LA SALVEZZA POSSIBILE, PERCHE’ SOLO PER CIASCUN UOMO GESU’ HA VERSATO TUTTO IL SUO SANGUE, IN UN INEFFABILE E INENARRABILE SACRIFICIO D’AMORE.
In ogni uomo, infatti, risplende la gloria di Dio.
La Chiesa non esalta l’uomo acriticamente anzi riconosce le sue miserie e la sua costituiva finitudine, MA ANNUNCIA CHE È “L’UNICA CREATURA CHE DIO HA VOLUTO PER SE STESSO” (Gaudium et spes, 24).
Ragioniamoci sopra…
Pax et Bonum tibi, frater in Christo!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!