03 giugno LUNEDI’ 2024 GIOVEDI’ 9^ SETTIMANA TEMPO P.A – MARCO 12,1-12 “Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna”.
“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo MARCO 12,1-12
+ In quel tempo, Gesù si mise a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti, agli scribi e agli anziani]: «Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero. Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra”. Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. Non avete letto questa Scrittura: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?». E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono. Parola del Signore
Mediti…AMO
Abbiamo appena ricominciato il tempo ordinario, lasciandoci alle spalle il lungo periodo della Quaresima e della Pasqua e, subito, la liturgia rimette a fuoco un momento molto delicato della predicazione di Gesù.
L’uditorio di Gesù conosceva bene la parabola della vigna raccontata dal profeta Isaia ma.
Qui il racconto si fa ben più drammatico: la vigna viene affidata a degli sconsiderati vignaioli i quali, invece di pagare il pattuito per l’affitto, giungono ad uccidere gli inviati dal padrone.
- «Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori dalla vigna».
Queste parole, che grondano sangue innocente, sono parte della pagina evangelica in cui Gesù stesso, sotto il velo della parabola, anticipa l’evento della sua morte in croce.
La parola sacra ha narrato il parossismo dei giudei, del loro odio che è preludio della ferma volontà di fare morire Gesù.
Qui è fortemente espressivo quel precisare che si tratta del – figlio amato.
Viene precisata da Gesù la sua piena consapevolezza di essere L’AMATO per eccellenza da Dio Padre.
Cosi questa uccisione avviene rapida, senza il minimo turbamento di coscienza, collegata all’immediato sordido gesto di buttare il cadavere fuori dalla vigna (grande proprietà del padre), con una feroce cattiveria, condita da una sordida fretta.
Ecco, tutto questo vuol evidenziare un amore: quello di Gesù, a cui -purtroppo- rischiamo di fare l’abitudine.
Tutto questo viene esposto con un linguaggio parabolico (mashal) tipico, che si rifà a immagini caratteristiche della tradizione biblica dell’Antico Testamento, in special modo del celebre ‘canto della vigna’ di Isaia (5,1-7).
La ‘vigna’ è il regno di Dio, i servi sono i profeti, il Padrone-Signore è Dio, i vignaioli sono Israele e i suoi capi, i frutti la fedeltà all’Alleanza.
Questa trasparenza di linguaggio parabolico viene sottolineata dallo stesso Evangelista alla fine del testo «Avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro».
Si noterà tuttavia che l’introduzione del Figlio – diversamente dagli altri servi – concentra ormai tutta l’attenzione del lettore sul vero significato Cristologico del racconto parabolico «Un figlio amato. Lo inviò loro per ultimo, dicendo “Avranno rispetto per mio figlio!“.
In questa icona del Figlio-Amato spicca chiaramente il ruolo unico e storico di Gesù, l’ultimo inviato, l’erede oltraggiato e ucciso da coloro che pretendevano di gestire in proprio la ‘vigna’.
A questo punto interviene la domanda problematica, che coinvolge anche gli ascoltatori «Che cosa farà dunque il padrone della vigna?».
La storia biblica precedente offriva già una chiave di risposta: all’infedeltà del popolo corrisponde il giudizio storico di Dio di condanna dei vignaioli.
Ma ora c’è una novità inattesa: non solo viene preannunciata la punizione dei responsabili, ma si annuncia che il disegno di Dio sarà realizzato «da altri».
- «Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri».
Con la morte di Gesù vengono superati i privilegi razziali del giudaismo e la salvezza è offerta a tutti, anche ai pagani.
Questo vale per tutti i tempi, anche per il nostro.
E mai dobbiamo dimenticare che noi tutti riceveremo, un giorno, una vigna da coltivare e curare.
Questa vigna è la pietra della nuova Gerusalemme che il Signore ci incarica di levigare e di posare dove ci indicherà.
Bisogna essere vigili e attenti per sapere quanto Dio si aspetta da noi.
Cammin facendo, dobbiamo darci da fare per operare come Dio ci chiede.
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!