“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
Vedere approfondimenti sul nostro sito WWW.INSAECULASAECULORUM.ORG
Dal Vangelo secondo LUCA 24,13-35
+ Ed ecco, in quello stesso giorno, [il primo della settimana], due [dei discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è appa Parola del Signore
Mediti…AMO
Il vangelo di oggi ci parla dell’episodio dell’apparizione di Gesù ai discepoli di Emmaus.
Luca scrive negli anni 80 per le comunità di Grecia che nella loro stragrande maggioranza erano formate da pagani convertiti.
Gli anni 60 e 70 erano stati molto difficili, avendo visto la grande persecuzione di Nerone, nell’anno 64.
Sei anni dopo, nel 70, Gerusalemme fu totalmente distrutta dai romani e nel 72, a Massada, nel deserto di Giuda, ci fu il massacro degli ultimi giudei ribelli.
Inoltre, in quegli anni, gli apostoli, testimoni della resurrezione, stavano scomparendo e già si si cominciava a sentire la stanchezza del cammino.
Dove attingere, dunque, la forza e coraggio necessario per non scoraggiarsi? Come ri-scoprire la presenza di Gesù in questa situazione così difficile?
Ecco allora che, Luca, con la narrazione dell’apparizione di Gesù, ai discepoli due di Emmaus, cerca di dare una risposta a queste domande angoscianti (sono due dei discepoli di Gesù, ma di uno solo abbiamo l’identità (Cleopa) mentre dell’altro non si sa nulla, perchè al suo posto, Luca fin da subito vuole mettere il lettore dentro la scena, e c’invita a scrivere il nostro nome accanto a quello di Cleopa).
EMMAUS è in direzione opposta a Gerusalemme, che è luogo di comunione, dove si è manifestato il grande Amore e da cui la Chiesa partirà per la sua missione.
EMMAUS, purtroppo, È IL LUOGO DELLA FUGA, DELLA DISPERAZIONE, DELLA SOLITUDINE, DELLA FRUSTRAZIONE, DELL’UMANA DELUSIONE.
Ma EMMAUS è, PROVVIDENZIALMENTE, anche il luogo in cui il Risorto va a cercare, come il Buon Pastore (Lc 15,3), chi si è perso per riaccompagnarlo a casa.
Comunque, con questo racconto, LUCA VUOLE INSEGNARE ALLE COMUNITÀ COME INTERPRETARE LA SCRITTURA, PER POTER RISCOPRIRE LA PRESENZA DI GESÙ NELLA PROPRIA VITA.
E lo fa raccontando di due discepoli in cammino il giorno di Pasqua, che si allontavano da Gerusalemme, e dagli altri.
È “…il primo giorno dopo il sabato”, IL GIORNO DELLA RISURREZIONE, della tomba vuota, della manifestazione di Gesù alle donne e dell’incredulità degli 11 (24,1ss).
Resta pur sempre però il “giorno fatto dal Signore” in cui bisogna rallegrarsi e gioire (Sal 118,24); è il giorno che non finisce mai, è l’OGGI di Dio nella storia dell’umanità.
Essi volevano lasciarsi dietro il passato che li legava a Gesù, ma un grande peso gravava sul loro cuore: Gesù era stato condannato, era morto sulla croce… non poteva essere lui il Salvatore promesso.
NEI LORO PENSIERI C’ERANO TROPPI “ERA”… TROPPI RIFERIMENTI AD UN PASSATO CHE ESSI AVEVANO GIÀ, UMANAMENTE, ARCHIVIATO.
E, in questa condizione, immersi in se stessi, non potevano riconoscere in colui che li accompagnava nel loro cammino di desolazione, IL DIVINO VIANDANTE.
E, la sola fede nella potenza di Dio, non è certamente sufficiente per superare la morte.
Il Signore Gesù incontra, quindi, i due amici, in una situazione di paura e mancanza di fede.
Le forze della morte, la croce, il dolore, la delusione, avevano ucciso in loro la speranza, cosa molto comune tra la gente al tempo di Luca.
Ed è per questo che non capiscono cosa vuole dire, il DIVINO VIANDANTE, quando fa allusione a Mosè e ai profeti.
Gesù si serve della Bibbia per illuminare la sofferenza dei due amici, e per chiarire la situazione che stavano vivendo.
Ma se ne serve soprattutto per situarli nell’insieme del progetto di Dio, che veniva da Mosè e dai profeti e per indicar loro che la storia non era sfuggita dalla mano di Dio.
E si serve delle Scritture, non come un dottore che sa tutto, bensì come un compagno che viene ad aiutare gli amici a ricordare ciò che avevano dimenticato, per far si che, con l’aiuto della Bibbia, le persone possano ri-scoprire quella saggezza che già esiste in loro, e trasformare la croce, da orrendo e invalicabile segno di morte, A SUBLIME SEGNO DI VITA E DI SPERANZA.
Solo in tal modo, ciò che impediva loro di camminare, ORA DIVENTA FORZA E LUCE NEL CAMMINO.
E rafforza il tutto scuotendoli energicamente “…stolti e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?”
E fa tutto questo, caricandolo tutto di un simbolismo che si mette a brillare, rendendo ormai visibile ciò che non vedevano più.
È a sera, ormai l’ora della cena e, mentre il Signore innalza la sua lode al Padre celeste, spezzando e dividendo il pane, fa sì che i loro occhi e i loro cuori si aprano al MISTERO ETERNO DI DIO.
Fratelli e Sorelle, la Scrittura, di per sé, non apre gli occhi a nessuno. Al limite, fa ardere solo il cuore.
Ma ciò che apre gli occhi e fa vedere per sempre e senza più ombra di dubbio alcuna, È LA FRAZIONE DEL PANE, IL GESTO COMUNITARIO DELLA CONDIVISIONE, LA CELEBRAZIONE DELLA CENA, PREFIGURAZIONE DELLA CENA EUCARISTICA.
E, nel momento in cui i due riconoscono il Signore, risorgono ALLA VITA DI FEDE, e il CRISTO RISORTO scompare dalla loro vista, perchè essi, ormai, sono capaci di camminare da soli.
Hanno compreso che, anche se non lo vedranno più, EGLI SARA’ PER SEMPRE IN MEZZO A LORO, E CHE L’UOMO CHE CAMMINA ATTRAVERSO I SECOLI, lo POTRA’ incontrare -vivo per sempre, attraverso la sua parola, vivente ed eterna, e nel BANCHETTO EUCARISTICO, prefigurazione e pregustazione del Banchetto Celeste.
Con questa certezza, ritorneranno a Gerusalemme, per raccontare ai propri fratelli, e consegnare all’eternità, quel primo stupendo annunzio, che contiene TUTTA LA STORIA DELLA SALVEZZA “…è risuscitato ed è apparso a Simone”, PIETRA sulla quale il Cristo ha fondato LA SUA CHIESA.
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!