02 AGOSTO VENERDI’ 17’ settimana P.A. B – MATTEO 13,54-58 “Non è costui il figlio del falegname? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?”

«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).

Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.

E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”

 

Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”

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Dal Vangelo secondo MATTEO 13,54-58

+ In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi. Parola del Signore

Mediti…AMO

Io sono davvero convinto che uno dei mali della nostra vita, sia non saper più vedere ciò che di straordinario C’E’ SEMPRE NELLA NOSTRA QUOTIDIANITA’.

Abbiamo perso la capacità di vivere LO STUPORE NELLA QUOTIDIANITA’.

Di conseguenza TUTTO E’ OVVIO E BANALISSIMO, INTORNO A NOI.

Ci sono persone che vengono chiamate a tenere conferenze, sono considerati grandi uomini e donne, politici di grande fama, ma capita spesso che in seno alla propria famiglia o ad un ristretto gruppo siano addirittura disprezzati, denigrati, talvolta persino odiati per le stesse cose che in altre circostanze li portano a ricevere consensi.

Leggendo dentro di me ho capito!

Credo che la risposta sia dentro ognuno di noi, nella natura umana, nell’incapacità a saper apprezzare il bene quando lo abbiamo dinanzi, offuscati dalle piccole cose negative che siamo bravissimi a vedere in ciascuna persona.

MA CHE CI RIFIUTIAMO DI VEDERE IN NOI.

È IL LIMITE IMPOSTO AD OGNUNO DI NOI DALLA FRAGILITA’ UMANA.

Infatti, solo chi ci vede dall’esterno riesce ad essere obiettivo e valutare l’aspetto complessivo, tralasciando quei MISERI DETTAGLI che, PER NOI, nella quotidianità assumono maggior rilevanza.

Fratelli e Sorelle, certamente non è facile la convivenza, non è facile saper andare oltre la nostra fragilitàumana, non è facile far tacere quella parte, (demoniaca), che suggerisce incessantemente ad ognuno di noi, di invidiare il nostro fratello.

Miliardi di grandi uomini sono stati uccisi nel corpo o nell’anima, proprio da chi più era vicino.

Ne abbiamo grandi esempi, a partire da Gesù, FIGLIO DI DIO, che fu ucciso per le sue idee e tradito da uno dei suoi apostoli.

San Francesco odiato dal padre e considerato un pazzo dai suoi conterranei.

Padre Pio che a lungo è stato osteggiato dalla stessa Chiesa nella quale era parte.

E ben comprendo quanto si soffre di queste situazioni, quando siamo capiti e ascoltati da tanti, ma siamo incompresi ed osteggiati da quei pochi che vivono accanto a noi e che amiamo.

E qui “casca l’asino”, come si suol dire (chiedo venia al povero equide!!).

Siamo chiamati ad AMARE TUTTI, IN PRIMIS, QUELLI CHE NON CI RICONOSCONO E MAGARI CI OSTEGGIANO PURE.

Vi prego di riflettere… se Padre Pio si fosse ribellato, se San Francesco avesse inveito, se Gesù avesse combattuto con la spada, non sarebbero diventati quei grandi uomini capaci di illuminare il cammino di miliardi e miliardi di persone, che si affaticano e spesso si trascinano sulle strade del tempo, angariati dalla sofferenza e dal male.

E tutto questo ci impoverisce…

Il non vedere tra le crepe sull’asfalto, lasciate dalle bombe, il fiore che, a dispetto di tutto, cresce lo stesso ed è sempre bello alla stessa maniera; il non vedere che al disfacimento di un tronco marcio, nasce la vita in tanti piccolissimi esseri viventi che si nutrono della sua fine e, grazie ad esso, una nuova pianta, sta la nostra miseria.

Il vedere solamente il verde di un bosco, ma non l’armocromia di una infinità di bellissime piante, che nella loro meravigliosa biodiversità, lo compongono, è la nostra povertà…

Il sentire solo il rumore che in questa società ci opprime e ci disorienta, ma non disitinguere il dolce canto della tortora o degli uccellini che ancora Dio ci invia, per ristorarci, su quei pochi alberi che ancora, la nostra stupidità umana permette, di avere nelle nostre città, è la nostra incapacità di vedere intorno a noi l’AMORE DI DIO.

E cosi avviene che cerchiamo le meraviglie sempre lontano: in paesi remoti, in luoghi sconosciuti… DOVE LA NATURA E’ LA STESSA, LE PERSONE SONO LE STESSE, GLI ANIMALI SONO GLI STESSI DI QUELLI CHE, OGNI GIORNO, DOVREMMO SAPER VEDERE (GIOENDO!!!!!) NELLA NOSTRA QUOTIDIANITA’.

Ecco allora che quanto è vicino a noi ci appare sempre banale, ovvio, perfino deludente e un poco irritante.

E, invece, DOBBIAMO TORNARE A STUPIRCI, anche guardando dalla finestra, o persino dentro casa, che tutto ciò che vediamo scialbo, persone comprese, insignificanti e persino urtanti, a “saperle guardare” CON ATTENZIONE, nascondono drammi, sofferenze, saggezza, fascino e spesso, anche tratti di poesia.

E, lo stesso atteggiamento lo teniamo col Signore!

Lo vorremmo sempre vedere nelle grandi opere, nei fenomeni strabilianti e nelle vicende maestose.

E invece Nostro Signore Gesù Cristo si è rivelato IN UN –QUOTIDIANISSIMO- UOMO COME NOI, al contempo straordinarissimo, poiché era il Verbo di Dio, nella carne di un uomo qualsiasi, come noi, fuorché nel peccato.

Cosa resta, quindi importante e sempre attuale per l’uomo, insoddisfatto pellegrino che si trascina sulle strade lungo i secoli dei secoli eterni?

RESTA ASSOLUTAMENTE E PRIORITARIAMENTE DETERMINANTE SAPER INTUIRE IL MISTERO DI DIO, CHE SI RIVELA CONTINUAMENTE DENTRO IL PIÙ OVVIO QUOTIDIANO, luogo privilegiato in cui Dio ci sta cercando, in Cristo.

Luogo privilegiato in cui Dio, in Cristo, ci sta sollecitando a rispondere.

Ma per vederlo NELLA CREAZIONE, CHE CI STA INTORNO, E NEI FRATELLI CHE DIO CI FA INCONTRARE, e per poter stupire i nostri occhi e il nostro cuore, e poter –conseguentemente- rispondere con LA NOSTRA LODE A DIO, occorre ESSERE DOTATI degli OCCHI DELLA FEDE.

Ragioniamoci sopra

Pax et Bonum tibi, frater in Christo!

Il Signore IDDIO ti Benedica

Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…

e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!

Sia Lodato Gesù, il Cristo!