02.02.2024 MARTEDI’ SANTI BASILIO MAGNO E GREGORIO NAZIANZENO – GIOVANNI 1,19-28 “…dopo di me, verrà uno che era prima di me”

«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).

Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.

E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”

Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”

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Dal Vangelo secondo GIOVANNI 1,19-28

+ Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elìa?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elìa, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando. Parola del Signore

 

Mediti…AMO

BASILIO (Cesarea di Cappadocia, attuale Kaysery, Turchia, 330 – 1 gennaio 379), vescovo della sua città natale (370), fu una delle figure più significative della Chiesa nel sec. IV.

Geniale guida dei suoi fedeli, difensore tenace della fede e della libertà della Chiesa, instauratore di nuove forme di vita comunitaria, creatore di istituzioni caritative, promotore di liturgia (vedi l’anafora che porta il suo nome) e autore fecondo nel campo ascetico (Le Grandi e Piccole Regole), teologico e omiletico.

GREGORIO (Nazianzo, attuale Nemisi in Turchia, 330 – 25 gennaio 389/390) condivise con l’amico Basilio la formazione culturale e il fervore mistico.

Fu eletto patriarca di Costantinopoli nel 381.

Chiamato “il teologo” fu uomo di governo, e rivelò nelle sue opere oratorie e poetiche l’intelligenza e l’esperienza del Cristo vivente e operante nei santi misteri.

Ma veniamo a testo evangelico odierno.

Cosa dici di te stesso?“, è la domanda rivolta a Giovanni Battista è, in effetti, rivolta a ciascuno di noi.

Mettersi alla sequela di Gesù richiede anzitutto la volontà di interrogarsi su se stessi.

Perchè l’autocoscienza, l’autenticità, è un dato fondamentale per incontrare Dio.

Cosa dite di voi stessi?

Non quello che dicono gli altri, quello che vorreste dicessero.

No: tu cosa dici di te? Ecco la domanda fondamentale che non vogliamo più sentire.

Perchè il nostro mondo ci ha così brutalmente disabituato all’introspezione, a quello che una volta veniva chiamato “l’esame di coscienza”!

È con questo brano e con questi interrogativi che all’inizio di questo nuovo anno, LA PAROLA CI SCUOTE, CI INTERROGA, CI PROVOCA.

Dio non vuole cristiani a parole, ma persone motivate che vogliono vivere con verità IL MISTERO DEL VERBO INCARNATO.

Purtroppo “viviamo sulla superficie di questo mondo”, siamo costretti a farlo.

L’accelerazione del tempo riduce sempre più gli spazi da dedicare al silenzio, alla riflessione.

Non abbiamo più tempo di stare in silenzio, a riflettere; non abbiamo neppure più il tempo di pregare, e soprattutto NEMMENO LO VOGLIAMO.

E la fede è diventata, al massimo, un “correre” da qualche parte a “SENTIRE” la Messa!

Non “A PARTECIPARE ALLA CELEBRAZIONE DELLA SANTA MESSA”.

E questo perchè, il principe di questo mondo, ci ha distratti, ci ha convinti che la fede cristiana stessa, lo sperimento tutti i giorni, non viene percepita più come cammino verso Dio, come esperienza di interiorità. Come opportunità di salvezza!

Tanto che, chi parla con amore di Dio, da fastidio. Giorni addietro, un uomo pubblico, mi ha scritto su uno dei miei blog di preghiera, dicendo “ma la fai finita con queste cose? Ma chi pensate che vi legga?

Io cerco di essere una voce che fa tornare la voglia di vivere agli altri, che porta gli altri a cercare un motivo, per vivere di questo motivo, perchè qualcuno che è in ricerca, o che è assetato della Parola di Dio, si trova sempre.

Perchè l’incontro con una persona che annuncia IL SIGNORE, sia esso sacerdote, diacono o laico, può essere il punto di partenza.

PERCHÈ SOLO DIO È LA PAROLA.

IL SEGRETO DELL’ANNUNZIATORE È IN SORGENTI D’ACQUA VIVA CHE NON GLII APPARTENGONO, CHE NON VERRANNO MAI MENO, MA ALLE QUALI POTRA SEMPRE ATTINGERE.

Comunque non è mai abbastanza sufficiente chiarire….

Non è l’incontro con colui che annunzia, che ci converte: A CAMBIARCI È SOLO L’INCONTRO CON GESÙ.

L’annunziatore però, è un tramite, una prepazione, un’occasione da non perdere.

Di conseguenza, tutti DOBBIAMO ANNUNCIARE il Vangelo.

Perchè tutti siamo Giovanni Battista, cioè non siamo Cristo, ma siamo coloro che, IN VIRTU’ DEL PROPRIO BATTESIMO E DELLA PROPRIA CRESIMA, dovrebbero annunciare cristo di continuo, ogni giorno e ogni istante, A TUTTI.

E questo perchè essere cristiani significa saper suscitare una nostalgia di Dio, che viene nel cuore dell’uomo, a visitare il suo popolo per portare in esso perdono, riconciliazione, pace, benedizione.

È il Pastore di Israele che viene.

Colui che viene è talmente grande da far sentire Giovanni così piccolo da non essere degno neanche di slegare il laccio del sandalo.

Non si tratta di una grandezza umana, ma divina, che in nessun modo potrà essere comparata.

Oro e argento si possono comparare.

Ma Dio e l’uomo mai..

Chiediamo al Signore di diventare Testimoni della sua Parola, irradianti gratitudine e gratuità, affinché “…il Dio della pace ci santifichi fino alla perfezione“.

E allora si che, in ogni Messa, “tutto ciò che è nostro, spirito, anima e corpo” diventa offerta gradita a Dio, e “…ci conserva irreprensibili per la venuta alla fine dei tempi del Signore nostro Gesù Cristo“.

Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!

Il Signore IDDIO ti Benedica

Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…

…e ti prego di condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!

Sia Lodato Gesù, il Cristo!