01.12.2023 – VENERDI’ XXXIV SETTIMANA P.A  A – LUCA 21,29-33 “non passerà questa generazione prima che tutto avvenga”.

«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16

Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”

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Dal Vangelo secondo LUCA 21,29-33

+ In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno». Parola del Signore

Mediti…AMO

La situazione che ci presenta Luca in questo capitolo ventunesimo, non è delle più esaltanti.

Questo brano ci racconta che Gesù introduce ai discepoli una parabola che sembra contrastare con i segni apocalittici dei passi precedenti, in cui si parlava della distruzione del tempio di Gerusalemme, di guerre e rivoluzioni (21,8), terremoti, carestie e pestilenze (21,11) e persecuzioni a causa del Suo nome.

Dette tutte queste cose, Gesù passa ad invitare i discepoli a guardare il fico e tutte le piante.

Quando già hanno germogliato “capite da voi stessi che ormai l’estate è vicina”, ovvero il Regno di Dio è vicino.

Ma come si può cogliere l’estate vicina in un tempo di persecuzione?

Eppure quando vediamo i germogli di una pianta non ci domandiamo nemmeno perchè, sappiamo che l’inverno è finito, arriverà l’estate, lunghe giornate di sole che riscalda.

E’ un segno talmente evidente.

Allo stesso modo, pur essendo evidente, troppe volte non riusciamo a capire CHE IN UN DOLORE C’È GIÀ IN SÈ UNA RINASCITA.

E’ LA PAROLA DI DIO, LA SOLA CHE CHE CI FA ATTRAVERSARE LA CROCE e ci fa essere ciò che dobbiamo essere, facendoci ritrovare la verità in noi stessi.

E, in questa situazione così devastante, Luca CI FA VEDERE QUINDI UN GERME DI SPERANZA.

Gerusalemme sta per essere distrutta perché accerchiata da ogni parte da eserciti. E la sua caduta, profetizzata da Gesù, avvenuta per opera dei Romani, è il segno visibile che Gesù è vero profeta del Dio vivente.

OGNI SUA PAROLA È PAROLA DI DIO.

E, se è PAROLA DI DIO, allora essa è segno manifesto che il regno di Dio è vicino, ed è ormai in mezzo a noi.

CRISTO INFATTI È IL REGNO E LA SUA PAROLA LA CHIAVE PER ENTRARE IN ESSO.

Il segno visibile è stato dato e la Parola di Dio, si è compiuta. E Gesù è la vera Parola di vita eterna.

Dopo ogni distruzione, il tempio di Gerusalemme è stato sempre ricostruito per ordine del Signore.

Perché oggi il Signore non ordina più che esso venga rialzato dalle macerie?

Perché Tempio di Dio ormai È CRISTO GESÙ.

Lui è stato distrutto, ma si è rialzato dopo tre giorni.

E oggi vive nella gloria del Padre, rivestito nel suo corpo della stessa gloria divina.

E, SE LUI È IL REGNO E IL TEMPIO DI DIO, SE IL PADRE LO HA COSTITUITO MEDIATORE E REDENTORE, IN NESSUN ALTRO C’È SALVEZZA E NESSUN ALTRO È SUO REGNO.

SI ACCOGLIE CRISTO, VERITÀ E GRAZIA, PAROLA E VIA, SI DIVIENE REGNO DI DIO, SI VIVE IN ESSO E PER ESSO, SI RAGGIUNGE LA SALVEZZA ETERNA.

E, se non si entra in esso, si rimane fuori, e si viene esclusi dai beni della redenzione, perchè si continua a vivere nel peccato e si precipita nella perdizione eterna.

E come è stato distrutto il tempo di Gerusalemme, così rischia di essere pure distrutta la Chiesa, che, -mai come oggi- a causa della cecità dei governi europei e di un parlare improntato non più SULLA PAROLA DI DIO, MA SU UNO SCELLERATO “POLITICALLY CORRECT”, sta per essere distrutta, perchè accerchiata dal male.

Eppure per Dio questo è il momento della SPERANZA, perchè sotto la cenere della drammaticità ci sono le braci della vita di Dio che ardono.

La cenere può essere poca o tanta, non importa, ma le braci ardono.

La cenere, che noi vediamo, rischia di soffocare il fuoco, ma al contempo, protegge le braci e le tiene vive, e non permette loro che brucino in fretta finendo presto la loro funzione.

Perchè la cenere, ovvero le negatività della vita, ha una funzione benefica che non possiamo negare.

Ciò di cui abbiamo bisogno non è tanto quello di eliminare le negatività del mondo o la cenere sulla brace.

La cenere, come le negatività del mondo, CI RICORDA CHE C’È DEL BENE IN QUESTO MONDO.

Ci ricorda che se c’è della cenere allora significa CHE C’È STATO UN FUOCO E CHE, DA QUALCHE PARTE, LE BRACI DI DIU ARDONO.

Abbiamo bisogno di gente DI SPERANZA che sa vedere con gli occhi di Dio le braci sotto la cenere.

Di vedenti che ogni giorno scostano un po’ di cenere fino a che le braci vengano allo scoperto e che, quando saranno allo scoperto, continuano a lavorare con pazienza e amore, e si diano da fare per portare qualche rametto di legno, utile alimentare di nuovo il fuoco.

Non un grande fuoco che consuma e disperde il calore, MA UN PICCOLO FUOCO, ALIMENTATO DALLA SPERANZA CHE MANTIENE SEMPRE CALDO IL RICORDO DELLA PRESENZA DI DIO E DEL SUO AMORE.

UN FUOCO CHE CHIEDE DI ESSERE ALIMENTATO OGNI GIORNO.

Davanti agli eventi negativi della vita, davanti alla litania di disgrazie che quotidianamente ci raggiunge dai mezzi di informazione, davanti al controsenso che vive l’essere umano e l’enigma della violenza onnipresente nelle nostre relazioni, davanti a tutto questo, ci diceva il Signore ieri, siamo chiamati a sollevare lo sguardo.

Fratelli e Sorelle, se abbiamo la certezza che la Parola del Signore abita in noi, non importa chi o cosa ci travolga, ci importuni, o ci spaventi.

Perchè questa Parola, ovvero IL VERBO CHE SI È FATTO CARNE, vive in noi ed è una Parola che crea, che continua a ricreare, che spiega, che dice, che manifesta.

E’ una PAROLA CHE CI ABITA, NELLE NOSTRE QUOTIDIANITÀ che ci illumina, che ci permette di capire, di leggere ed interpretare gli eventi della storia e della nostra vita.

ED È UNA PAROLA CHE QUOTIDIANAMENTE MEDITIAMO, DA ANNI, CON ATTENZIONE E AFFETTO E CHE, SOLA, CI PERMETTE DI CONSERVARE LA FEDE IN ATTESA DEL RITORNO DEL SIGNORE.

Ecco allora che siamo chiamati a non temere nulla, e ad attingere a questa Parola che resta e che, se accolta sul serio, può davvero cambiare le nostre fragili esistenze…

LA SCRITTURA E LA SAPIENZA BIBLICA, CI INSEGNANO A VEDERE LA STORIA CON LO SGUARDO DI DIO.

ED È SOLO DI QUESTA LUCE CHE ABBIAMO BISOGNO.

Se tutto è stato fatto per mezzo di Gesù, il Verbo della vita Lui (Gv 1,3), vuol dire che Lui solo possiede la chiave per comprendere la realtà “…chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12).

Se manca la luce come facciamo a sapere dove mettere i nostri passi?

“La luce della ragione non basta a illuminare l’uomo e il mondo”, diceva il Papa Benedetto XVI (Omelia, Notte di Natale, 2005).

Senza la Parola di Dio restiamo alla superficie delle cose, la storia rimane un groviglio inestricabile e caotico di eventi.

In Cristo ogni cosa riceve il suo vero significato.

Se impariamo a leggere tutto attraverso la Parola, potremo sottrarci alla tirannia del mondo.

La Parola sta AL PRINCIPIO, come una scintilla da cui si accende il fuoco, come il seme da cui nasce l’albero.

Una ultima riflessione:

  • “guardate il fico e tutte le piante; quando già germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l’estate è vicina. Così pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino”.

Gesù sembra dare la chiave di lettura per discernere la sua venuta.

E per farlo usa l’immagine del fico.

È una scelta familiare per chi lo ascolta, ma è anche la pianta che germoglia e porta frutto senza passare attraverso la fioritura.

IL FICO NON HA NESSUNA APPARENTE BELLEZZA, MA PRODUCE FRUTTI BUONISSIMI.

È COSÌ ANCHE PER IL LEGNO DELLA CROCE, PER QUELL’ESPERIENZA CHE GESÙ È VENUTO AD INAUGURARE: NON HA NESSUNA BELLEZZA APPARENTE, EPPURE È L’UNICA CHE PORTA FRUTTI VERI E DURATURI.

C’è una particolare insistenza di Gesù nell’aprire gli occhi, nel vedere, nell’accorgersi.

L’ultimo miracolo che ha compiuto prima di queste parole riguarda proprio la guarigione del cieco.

Ecco allora che Luca sembra suggerirci che LA FEDE CI AIUTA A GUARDARE FINALMENTE LE COSE PER CIÒ CHE SONO E NON PER CIÒ CHE A NOI APPAIONO.

Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!

Il Signore IDDIO ti Benedica

Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…

…e ti prego di condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!

Sia Lodato Gesù, il Cristo!