01.04.2023 SABATO 5′ SETTIMANA QUARESIMA A – GIOVANNI 11,45-56 “Per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi”.

«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16

Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”

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Dal Vangelo secondo GIOVANNI 11,45-56

+ In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto. Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione». Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da sé stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo. Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli. Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?». Parola del Signore

 

Mediti…AMO

Ci avviciniamo ormai ai giorni della Passione di Gesù: i sommi sacerdoti e i farisei danno l’ordine di arrestare Gesù e Caifa, il sommo sacerdote di quell’anno, profetizza che la morte di un solo uomo era preferibile alla rovina dell’intera nazione giudaica.

I sommi sacerdoti e i farisei diedero l’ordine di arrestare Gesù. Erano molto invidiosi, in seguito a tutto quello che era successo a partire dalla risurrezione di Lazzaro.

Troppe persone avevano creduto e avevano seguito Gesù.

La tensione è alle stelle e il sommo sacerdote, Caiafa, va diritto al cuore del problema: non importa assolutamente chi sia veramente Gesù.

Ciò che è importante era che i Romani, che ormai avevano allentato la tensione su Israele e lasciato una certa autonomia, non venissero importunati da novità religiose e da sommosse, così da riprendere “manu militari” il controllo della situazione, con grande spargimento di sangue che rischiava di cancellare il popolo di Israele.

Era assolutamente preferibile sacrificarne uno, come disse il saggio e opportunista Caiafa, che rischiare di perdere L’INTERA NAZIONE.

Meglio che Gesù muoia al posto degli altri… così accadrà, ma non nel senso che intende il sacerdote, perché Roma diventerà implacabile e terribilmente distruttiva.

Ed è incredibile, se ci pensate bene. Giovanni afferma che Caiafa, facendo i propri calcoli, è usato da Dio per profetizzare.

Certamente, così pensando è un delinquente omicida ma il suo ruolo, comunque, lo rende profeta…

In realtà non era ancora giunto il tempo in cui i Romani avrebbero temuto qualcosa da parte degli Ebrei, come testimonia il processo di Gesù: il procuratore della Giudea diede poca importanza al fatto che Gesù si proclamasse re dei Giudei. Ordinò anche di preparare un cartello con questa iscrizione: “Re dei Giudei”.

Ma, trent’anni dopo, la “profezia” di Caiafa avrebbe avuto un senso molto reale, quando i Romani sarebbero giunti a disperdere l’intero popolo e a distruggere il tempio.

Ma Gesù non era un pericolo! Egli muore per il suo popolo, per riunire in un solo corpo i figli di Dio che erano dispersi. Prima della morte, Gesù prega il Padre suo, perché tutti possano essere “uno” come lui con il Padre.

Molte persone cercarono Gesù nel momento dei preparativi della Pasqua. Molti chiesero: “Non verrà egli alla festa?”. Certamente Gesù verrà per la festa pasquale, perché, senza di lui, essa non avrebbe un senso molto profondo.

Allo stesso modo, nella nostra vita, una Pasqua senza Cristo non ha senso. Oggi dobbiamo porci la stessa domanda dei sommi sacerdoti e dei farisei: “Che facciamo? Quest’uomo compie molti segni”.

E noi che cosa vogliamo fare di Cristo nella nostra vita?

 

 

 

 

La voce di un grande e antico filosofo, Pitagora: “L’evoluzione è la legge della vita. Il numero è la legge dell’universo. L’unità è la legge di Dio”.

Ragioniamoci sopra…

Il Signore IDDIO ti Benedica

E tu Prega il Signore per me… Fratello che Leggi…

Sia Lodato Gesù, il Cristo!