01.01.2022 MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO – Luca 2,16-21 “I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù”.

… il VECCHIO FARISEO COMMENTA….

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Dal Vangelo secondo Luca 2,16-21

In quel tempo, i pastori andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo. Parola del Signore

 

Mediti…AMO

Nel nome della Beata Vergine Maria, iniziamo questo nuovo anno del Signore

Il nuovo anno che inizia oggi è motivo per guardare avanti nel segno della gioia, della pace e della speranza.

E ci poniamo in questo atteggiamento affidando questo nuovo cammino nel tempo, alla Beata Vergine Maria, che oggi celebriamo con il titolo di “Madre di Dio“.

Perché è la Madre di Gesù, nato da lei per opera dello Spirito Santo di cui abbiamo appena celebrato la solennità del Santo Natale.

PAOLO VI TRASFORMÒ IN PRECETTO QUESTA SOLENNITÀ PERCHÉ ERA GUIDATO DALL’INTUIZIONE CHE NON SI PUÒ COMINCIARE UN ANNO SENZA L’INTERCESSIONE E L’ACCOMPAGNAMENTO DI MARIA.

MARIA È LA SANTISSIMA MADRE DI DIO.

Cominciamo l’anno nel segno di questo grande mistero, cercando di approfondire la nostra devozione a Maria, Madre di Dio e nostra, depurandola da ogni sentimentalismo spicciolo.

PER RIDARLE LUCE E ONORE, NEL GIUSTO POSTO CHE LE COMPETE NEL DISEGNO DELLA SALVEZZA.

Una impresa ovviamente molto difficile, perché la “nostra Mamma celeste” ha sempre affascinato tutti:

  • vecchiette “PRETORIANE DEL SANTO ROSARIO”
  • gente comune
  • credenti di ogni fede
  • atei inconsciamente nostalgici
  • musicisti, scultori, poeti, narratori e pittori
  • filosofi e teologi.

E tutti si sono sbizzarriti con:

  • l’Angelus
  • i pellegrinaggi mariani
  • novene
  • mesi di maggio e di ottobre
  • litanie
  • consacrazioni
  • scapolari
  • e chi più ne ha ne metta.

Ma abbiamo avuto modo di vedere che il loro genio artistico è stato effuso per la sua lode.

  • Basti pensare alla “Pietà” di Michelangelo
  • al gran numero di Madonne medievali e rinascimentali
  • alle vetrate incantevoli della cattedrale di Chartres
  • e alla più bella di tutte le icone: la Madonna di Vladimir, che aspetta con pazienza, nel Museo Tretiakov di Mosca, giorni migliori.

…e allora viene spontanea una domanda: ma perché la Madonna ispira tanta umanità?

Forse perché è, come dicono gli ortodossi, un’icona (= immagine) di Dio?

Forse perché Dio parla per suo tramite anche se Maria resta sempre una sua creatura, sia pure una creatura unica grazie ai doni ricevuti dal Padre?

Tutto ciò è stato oggetto di discussioni, spesso accese, quando grandi menti cercarono di esprimere in termini umani il mistero di Dio fatto uomo.

Maria per prima ha vissuto in sé l’incontro con il Mistero di Dio.

E Luca ci dice che Maria serbava nel suo cuore le Parole dell’angelo e tutto quello che accadeva.

Serbava tutto nel suo cuore per poterlo capire davvero, per capire lo stile di Dio; e se lo faceva Maria, significa che è possibile arrivare a comprendere il Mistero di Dio, LASCIANDOCI ILLUMINARE LA MENTE E IL CUORE DA LUI.

Maria infatti è presente nel Natale, in atteggiamento di adorazione silenziosa e contemplativa davanti al Figlio, che è l’Emmanuele, ovvero il “Dio con noi”.

“Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”.

Ovvero meditava la povertà della stalla, la visita dei pastori mandati da un angelo, il canto delle schiere celesti degli angeli (e forse anche la presenza del bue e dell’asino, simboli, rispettivamente, del popolo di Israele e dei popoli pagani).

Meditava soprattutto IL MISTERO DEL SUO FIGLIO, DIO FATTO UOMO ed era consapevole della sua divina maternità.

Quel bambino piccolo, debole e bisognoso di tutto era il suo Dio ed era suo figlio!

Possiamo arrivare a dire che questa infinita tenerezza materna di Maria È UN RIFLESSO DELLA PATERNITÀ DI DIO.

Ecco allora che se vogliamo scendere nelle sue profondità, dobbiamo allora imparare uno stile nuovo, quello di Maria.

E se Dio ha mandato un segno così grande a Maria che sta decisamente avanti rispetto a noi, pensate quali segni ci darà a noi.

Maria fu definita MADRE DI DIO, ovvero “theotokos”, e ciò contribuì a calmare dispute intellettuali.

Questo titolo è particolarmente caro ai nostri fratelli ortodossi, ed è profondamente radicato nella loro teologia, ripetuto spesso nelle loro belle liturgie, specialmente nella Divima Liturgia di San Giovanni Crisostomo, che è stata considerata la “più perfetta” proprio per via delle sue preghiere ufficiali dedicate al culto di Maria.

Infatti dopo la benedizione del pane lievitato -nel rito bizantino, l’ANTIDORON, si offre il sacrificio dei Progenitori, dei Padri, dei Patriarchi, dei santi e in modo particolare si offre il Sacrificio per la TUTTASANTA, IMMACOLATA, BENEDETTA, GLORIOSA, SIGNORA NOSTRA, MADRE DI DIO E SEMPRE VERGINE MARIA e si dice:

  • È veramente giusto proclamare beata Te, o Deipara, che sei beatissima, tutta pura e Madre del nostro Dio. Noi magnifichiamo Te, che sei più onorabile dei Cherubini e incomparabilmente più gloriosa dei Serafini, che in modo immacolato, partoristi il Verbo di Dio, o vera Madre di Dio.”

Ma veniamo al testo evangelico.

Tra i vari segni della nascita del Redentore, quelli delle fasce e della mangiatoia sono i più citati perché rivelano il cuore del grande mistero dell’Incarnazione, ma sono antico presagio dell’altrettanto grande mistero della MORTE E DELLA RISURREZIONE.

Nella tradizione iconografica ortodossa, non è mai posto in una culla, il bambino, ma su un sepolcro, fasciato con i sacri lini con cui si avvolge il corpo dopo la morte.

Si vuol attestare che CRISTO È NATO PER MORIRE PER NOI. IL NATALE DI GESU’ PONE LE BASI PER LA PASQUA.

Per questo Gesù alla nascita è posto in una tomba

Ma ci troviamo comunque davanti ad un Dio che si fa piccolo, che viene fasciato, curato da una donna, sua madre.

A un Dio che è così umile da essere messo in una mangiatoia …dove sta il cibo per gli animali. Questo fatto prefigura che il Signore ha voluto diventare per noi cibo. Per essere mangiato. Si mette a nostra disposizione per diventare una cosa sola con noi. Per essere assimilato e donarci forza e speranza.

E allora ci dobbiamo affidare ancora una volta a Gesù Bambino, il quale ci sorprende perché ci dimostra come LUI, VERO DIO E VERO UOMO, abbia misteriosamente scelto di nascere da una donna sotto la Legge in un particolare momento stabilito da Dio (Gal 4,4-5 “4 Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, 5 per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli”).

E questa donna è MADRE VERA DI CRISTO, e quindi MADRE DI DIO, poiché IL CRISTO nella sua INCARNAZIONE mantiene sempre, unite armoniosamente, ma al contempo mirabilmente separate e distinte, due nature: umana e divina.

E la natura umana è stata assunta dalla natura divina per la nostra salvezza. E IN OGNI CASO EGLI È VERO DIO E VERO UOMO.

Nascendo da Maria Vergine non cessò di essere Dio ed ecco che allora a buon diritto Maria viene definita Madre di Dio, Madre del Dio incarnato.

Nelle nostre rappresentazioni pittoriche della “Madonna con il bambino” si evidenzia la figura di Maria che stringe al seno il Figlio appena nato con l’amore di chi sa di aver concepito straordinariamente e per un dono particolare, DIO CHE SI FA UOMO.

E POICHÉ’ NOI SIAMO FIGLI NEL FIGLIO E LO SCOPO DELL’INCARNAZIONE È QUELLO DI RENDERCI TUTTI FIGLI DI DIO. E DI CONSEGUENZA MARIA DIVIENE ANCHE MADRE NOSTRA e noi possiamo aver parte della sua straordinaria divina maternità.

In Maria si realizza dunque la profezia del profeta Zaccaria 2,14 «…Gioisci, esulta, Figlia di Sion, perché io vengo ad abitare in mezzo a te»).

E quanto si realizza in lei è destinato a realizzarsi in ogni battezzato e nell’intera Chiesa del Signore.

Guardando a Maria e soprattutto vivendo nei suoi confronti una comunione di amore filiale, ciascuno di noi può percorrere insieme con Lei quel pellegrinaggio della FEDE che l’ha portata a vivere la pienezza della gioia evangelica.

Invocando l’aiuto di Maria e facendo affidamento nella sua materna intercessione potremo davvero unirci sempre più profondamente a Gesù per vivere quella pienezza di gioia che ci ha promesso nel Vangelo di Giovanni al capitolo 16,22 «…ora siete nel dolore, ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia».

INOLTRE IN MARIA È LA CHIESA TUTTA CHE CAMMINA INSIEME:

  • nella carità di chi si precipita verso chi è più fragile
  • nella speranza di chi sa che sarà accompagnato in questo suo andare e nella fede di chi ha un dono speciale da condividere.

E ognuno di noi, in Maria, sospinto dal vento dello Spirito vive la propria vocazione ad andare verso gli altri, verso il mondo PER PORTARE IL DIO DELLA GIOIA, MEDIANTE MARIA, QUELLA MADRE CHE È REGINA DELLA GIOIA E DELLA PACE.

E vi lascio con le parole di un antico mistico, Meister Eckhart (1260-1328, uno dei più importanti teologi, filosofi e mistici renani del Medioevo cristiano e ha segnato profondamente la storia del pensiero tedesco):

  • “Tutti sono chiamati ad essere madri di Dio. Perché Dio ha sempre bisogno di venire al mondo. Che Dio ci aiuti a desiderare che egli voglia nascere in noi. Amen”

Chiediamo allora, Fratelli e Sorelle, a Maria, che ci insegni ad essere “madri” nella capacità di “generareLA SUA PAROLA e poter vivere il presente e il futuro rimanendo sempre orientati all’essenziale, serbando ogni evento nel cuore e meditarlo alla luce della Parola del SIGNORE.

Ragioniamoci sopra…

Sia Lodato Gesù, il Cristo!